[Ecologia] Dal 7 al 18 novembre ci sarà la Cop 27, la conferenza sul clima organizzata dall'ONU. Ma la guerra ostacola l’accordo globale. Ecco perché



Cop 27, la conferenza sul clima organizzata dalle Nazioni Unite a Sharm el-Sheikh dal 7 al 18 novembre, inizia male.

La guerra ostacola l’accordo globale. 

Peggio di così era difficile. La conferenza per difendere la stabilità climatica ha bisogno di un sostegno globale, ma la distanza tra i grandi blocchi economici continua a aumentare. Dovrebbe tagliare i combustibili fossili, ma si tiene in un momento in cui l’Europa è a caccia di combustibili fossili per rimpiazzare le forniture russe

(ANSA) - ROMA, 05 NOV - Solo 23 dei 193 paesi firmatari dell'Accordo di Parigi hanno presentato all'Onu piani aggiornati di decarbonizzazione dopo la Cop26 di Glasgow del 2021. Lo scrive sul suo sito l'Unric, il Centro regionale di Informazione delle Nazioni Unite, in un'analisi sulla prossima Cop27 di Sharm el-Sheikh, dal 6 al 18 novembre.

Associazione per i popoli minacciati / Comunicato stampa:
www.popoli-min.it/2022/conferenza-mondiale-sul-clima-cop27-6-novembre-i-popoli-indigeni-al-tavolo-dei-negoziati/

Conferenza mondiale sul clima COP27 (6 novembre): i popoli indigeni al
tavolo dei negoziati

Bolzano, Göttingen, 3 novembre 2022

I popoli indigeni di tutti i continenti faranno sentire la loro voce
alla Conferenza mondiale sul clima COP27. Con il sostegno
dell’Associazione per i Popoli Minacciati (APM), i rappresentanti
indigeni si stanno recando in Egitto a Sharm el-Sheikh. Il cambiamento
climatico rappresenta un’enorme minaccia per i mezzi di sussistenza
delle popolazioni indigene. Allo stesso tempo, grazie alle loro
conoscenze uniche, svolgono un ruolo chiave nel superare periodi di
crisi. Nei rispettivi Stati nazionali, tuttavia, gli interessi indigeni
hanno spesso un ruolo subordinato. Per questo è importante che le
comunità indigene possano inviare i propri delegati e che sia loro
consentito di partecipare attivamente ai processi decisionali.

Tutti i paesi dovrebbero impegnarsi a garantire questi spazi di
partecipazione: è stato dimostrato che le popolazioni indigene sono in
grado di proteggere al meglio le foreste pluviali, le foreste boreali e
altri biomi in tutto il mondo. Allo stesso tempo, i territori indigeni
sono spesso molto sensibili al clima. Lo scioglimento delle calotte
polari a nord, l’innalzamento del livello del mare negli oceani, la
siccità in generale e in particolare nella regione amazzonica li
riguardano direttamente. Le grandi nazioni industrializzate come molti
stati europei sono i principali responsabili di questa devastazione.
Questi Stati devono ora garantire che i popoli indigeni abbiano un posto
al tavolo dei negoziati in tutte le decisioni importanti.

Nei loro Paesi d’origine, la situazione delle popolazioni indigene
rimane instabile. Non tutti gli Stati e i governi sono seriamente
interessati alla protezione del clima e non tutte le regioni sono
ugualmente interessate. In Brasile, dopo l’elezione del nuovo presidente
Lula da Silva, i popoli indigeni sperano che i loro territori e le
riserve naturali circostanti vengano finalmente protetti di nuovo. Il
presidente in carica, Jair Bolsonaro, ha fatto bloccare praticamente
tutte le misure di tutela dei diritti degli indigeni e dell’ambiente in
Brasile.

Nessuna regione al mondo sta cambiando più velocemente della regione
artica a causa della crisi climatica. L’80% della popolazione indigena
russa vive in queste aree rurali. È qui che lo Stato russo estrae le
materie prime dalla terra. L’energia fossile finanzia l’economia di
guerra della Russia. Allo stesso tempo, aumenta la domanda di minerali
di transizione per la transizione verso l’energia verde e la mobilità.
Questi cosiddetti “minerali di transizione”, come litio, nichel, cobalto
e palladio, rimangono estremamente redditizi per la Russia nonostante le
sanzioni. La fame di materie prime ha portato a una battuta d’arresto
nel rispetto dei diritti di partecipazione delle popolazioni indigene e
dei requisiti di protezione ambientale. Per i popoli indigeni russi, la
COP27 è ora l’unica piattaforma internazionale rimasta per rivendicare i
loro diritti.

L’APM sostiene la partecipazione diretta dei rappresentanti indigeni
alla Conferenza mondiale sul clima di quest’anno. Grazie al nostro
status consultivo presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni
Unite, possiamo accreditarli per la Zona Blu, dove si svolgono i
negoziati governativi e gli eventi collaterali.


Vedi anche
Giornata internazionale dei popoli indigeni (9 agosto)
www.popoli-min.it/2022/giornata-internazionale-popoli-indigeni-9-agosto/

COP26 di Glasgow si avvicina alla conclusione. Delegati indigeni
insoddisfatti
www.popoli-min.it/2021/cop26-di-glasgow-si-avvicina-alla-conclusione/

wikipedia > COP27
https://it.wikipedia.org/wiki/XXVII_Conferenza_delle_Parti_dell'UNFCCC


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> Per i diritti umani. In tutto il mondo / Für Menschenrechte. Weltweit
Mauro di Vieste
Associazione per i popoli minacciati / Gesellschaft für bedrohte Völker
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