[Ecologia] L'impatto del 5G sulla salute. PeaceLink pubblica la traduzione in italiano dello studio "Health impact of 5G" di Fiorella Belpoggi



L'imminente sviluppo della rete mobile di quinta generazione (di seguito 5G) garantirà un significativo aumento della velocità di trasmissione e un continuo aumento dell’uso di dati mobili. Le innovazioni tecnologiche includono un diverso sistema di trasmissione (MIMO: utilizzo di antenne con più ingressi e più uscite), antenne direzionali o di ricezione (beamforming) e l’utilizzo di altre frequenze. Allo stesso tempo, ci si aspetta un cambiamento nell’esposizione degli uomini e dell’ambiente ai campi elettromagnetici (EMF). In aggiunta a quelle utilizzate oggi, le bande di frequenza pioniere del 5G individuate in Europa hanno frequenze di 700 MHz, 3,6 GHz e 26 GHz m. Le prime due frequenze (FR1) sono omologhe a quelle usate nelle tecnologie dal 2G al 4G e sono state esaminate durante studi sia epidemiologici che sperimentali per diversi scopi (compresa la cancerogenicità e gli effetti sull’apparato riproduttivo e lo sviluppo) mentre le frequenze a 26 GHz (FR2) e oltre, non sono state adeguatamente esaminate per gli stessi scopi.

L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), branca dell’OMS dedicata alla ricerca sul cancro, ha classificato le radiofrequenze RF-EMF come “possibili cancerogeni per l’uomo” (gruppo 2B) e recentemente ha raccomandato una rivalutazione delle RF-EMF “con priorità alta” (IARC, 2019). Dal 2011 sono stati effettuati numerosi studi, sia epidemiologici che sperimentali. Il presente rapporto analizza le attuali conoscenze riguardanti i pericoli di tumori e di effetti avversi sull’apparato riproduttivo e sullo sviluppo delle RF sfruttate dal 5G.

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