[Ecologia] Acciaierie d'Italia chiede di aumentare i ritmi di produzione del carbon coke. PeaceLink scrive al governo: "Inaccettabile, aumenteranno le emissioni cancerogene"



Pubblicato: 06/12/2021 11:49 
(AGI) - Taranto, 6 dic. - Si riaccende lo scontro sull’Ilva di Taranto, ora Acciaierie d’Italia, a pochi giorni (il 13 dicembre) dal vertice convocato al Mise dal ministro Giancarlo Giorgetti con sindacati e azienda. Oggi l’associazione ambientalista Peacelink, molto attiva sul fronte dell’acciaieria, ha scritto al ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, per opporsi alla richiesta inoltrata al ministero da Acciaierie d’Italia “volta a ottenere l'autorizzazione ad un maggior numero di sfornamenti di carbon coke dalle batterie attualmente in uso”. (AGI) 
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(AGI) - Taranto, 6 dic. - “E' una richiesta che ci ha lasciato allibiti - sostiene Alessandro Marescotti di Peacelink - in quanto è una evidente modifica peggiorativa dell'autorizzazione integrata ambientale dell'Ilva del 2012 che fissa a 24 ore il tempo di distillazione del coke. Acciaierie d'Italia chiede di essere autorizzata a ridurre i tempi di distillazione del carbon coke. Una riduzione dei tempi di distillazione porta necessariamente a far marciare più rapidamente i forni e questo provoca tecnicamente un incremento delle emissioni. Tale modifica richiesta da Acciaierie d'Italia - prosegue Peacelink - riguarda la cokeria, uno degli impianti più critici e inquinanti dello stabilimento Ilva, da cui fuoriescono sostanze notoriamente cancerogene come il benzene e gli idrocarburi policiclici aromatici”.
    Peacelink sostiene che “nell’Autorizzazione Integrata Ambientale del 2012 c'era una norma molto importante che, allungando il tempo di distillazione del coke a 24 ore, rallentava i ritmi di produzione della cokeria. Se venisse accettata la richiesta di Acciaierie d'Italia - si evidenzia - i ritmi di produzione ritornerebbero ad essere accelerati e le tre batterie della cokeria in funzione produrrebbero per quattro, aggirando il recente stop della batteria 12”. Inoltre, “riducendo le ore di cottura del coke, verrebbero aumentati gli sfornamenti e con essi le famigerate emissioni di sostanze cancerogene della cokeria”. Secondo Marescotti, “stiamo assistendo sbigottiti a questo tentativo di allentare i vincoli dell'Autorizzazione ambientale del 2012. L'ingresso dello Stato nell'azienda, così facendo, riduce le tutele ambientali invece di aumentarle, esponendo lavoratori e cittadini a ulteriori rischi sanitari inaccettabili”. (AGI) 
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