[Ecologia] Ilva: Peacelink, più decessi in rioni esposti a inquinamento



Ex Ilva: Peacelink, più decessi in rioni esposti a inquinamento 

Pubblicato: 11/05/2021 10:36 
(AGI) - Taranto, 11 mag. - “Nel solo 2019 a Taranto ben 181 morti in più nei quartieri esposti all'inquinamento”. Lo denuncia, in riferimento all’ex Ilva, l’associazione ambientalista Peacelink che domani e dopodomani sarà in presidio a Roma, insieme ad altre associazioni, nelle piazze Montecitorio e San Silvestro. Un doppio sit in programmato alla vigilia dell’udienza del 13 maggio del Consiglio di Stato chiamato a decidere se confermare o annullare la sentenza del Tar Lecce che lo scorso febbraio ha ordinato lo spegnimento entro 60 giorni degli impianti dell’area a caldo del siderurgico ex Ilva di Taranto così come disposto da una precedente ordinanza del 2020 del sindaco di Taranto. E riferendosi proprio all’ex Ilva, ora ridenominata Acciaierie d’Italia, la nuova società tra ArcelorMittal Italia e Invitalia (che rappresenta lo Stato), Peacelink sostiene che “l’eccesso di mortalità si ricava raffrontando la mortalità dei quartieri più inquinati con quella regionale. I dati più preoccupanti - prosegue Peacelink - sono quelli che emergono effettuando un confronto fra la mortalità dei quartieri più vicini all'area industriale e i dati regionali. Basta un solo dato relativo al 2019: 181 decessi in più rispetto all’atteso confrontando i quartieri di Taranto più esposti all’inquinamento con il dato regionale”. L’associazione afferma che il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, presa visione di questi dati, “ha scritto al Governo esprimendo forte preoccupazione". (AGI) 
TA1/ADV

Ex Ilva: Peacelink, più decessi in rioni esposti a inquinamento (2) 

Pubblicato: 11/05/2021 10:36 

(AGI) - Taranto, 11 mag. - In vista dell’udienza del Consiglio di Stato, il 12 e 13 maggio la manifestazione nazionale a Roma è finalizzata a “chiedere la chiusura dell'area a caldo dell'Ilva”. I manifestanti a Roma, si spiega, “affluiranno nel pieno rispetto delle norme di sicurezza e attenderanno pacificamente la sentenza del Consiglio di Stato che si esprimerà sullo spegnimento dell'area a caldo dell'Ilva come stabilito dalla sentenza del Tar di Lecce in ragione della pericolosità delle emissioni incontrollate dell'area a caldo dell'Ilva, riscontrate in particolare nel 2019”.
    In attesa del giudizio di merito del 13 maggio, il Consiglio di Stato lo scorso marzo ha sospeso gli effetti della sentenza accogliendo il ricorso di ArcelorMittal Italia. Al Consiglio di Stato la sentenza del Tar è stata impugnata da ArcelorMittal Italia, Ilva in amministrazione straordinaria, proprietaria degli impianti, Invitalia e ministero della Transizione ecologica (ex Ambiente). Per il mantenimento della sentenza Tar, e quindi per lo spegnimento degli impianti, sono invece Comune di Taranto, Regione Puglia e Codacons. (AGI)   
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