Io fui uno dei fondatori del Movimento Bioregionale in Italia, sin dai tempi in cui risiedevo a Calcata, e sono rimasto nella Rete malgrado le correnti avverse che, come spesso accade, hanno suddiviso il gruppo iniziale in rivoli e rivoletti con varie etichette. Nel frattempo, a mano a mano che qualcuno usciva c’è stato anche qualcuno che entrava e tutto sommato possiamo dire che il movimento ecologista profondo, facente riferimento alla Rete Bioregionale Italiana, è tutt’ora vivo e vegeto e fortemente operativo.
Potrei segnalarvi tutte le battaglie portate avanti nel corso degli anni ma perché farlo..? Chi sa sa e chi non sa non sa! Però una chicca storica ve la voglio raccontare, si tratta di una azione concreta risalente al 1996, lo stesso anno della Fondazione della Rete Bioregionale. Non so se ricordate che in quell’anno Umberto Bossi aveva iniziato il pattugliamento sul fiume Po, a pochi kilometri dall'abitazione di Giuseppe Moretti, per promuovere il suo regionalismo separativo leghista. Noi partimmo da Calcata ed organizzammo un contro-presidio, sulle rive del Po. Potranno testimoniarlo Antonio D’Andrea, del Movimento Uomini Casalinghi di Milano, con il quale avevamo viaggiato assieme, ed anche Lina Boner di Verona, venuta a trovarci nel pomeriggio. Ah, c’era pure l'amico Stefano Disegni, il vignettista, venuto da Roma. Insomma eravamo solo in tre...
Lì sul Po, in provincia di Mantova, vissi una esperienza mista. Eravamo arrivati dal mattino presto, la natura era molto bella, passeggiai in lungo ed in largo sulle sponde del fiume, mentre i navigli della Lega facevano avanti ed indrè sull’acqua limacciosa, A contrastarli c’era una mongolfiera della Lega per l’Ambiente ormeggiata a terra, con tanti bei colori… Ma la lunga giornata al sole mi aveva proprio incocciato.. ed infatti ricordo che dovetti andare a rifugiarmi in un boschetto per sfuggire ai cocenti raggi e perciò non potei intervenire sul palco dove si tenevano gli interventi... Ma Stefano Disegni disse qualcosa su di noi, tanto per stabilire la nostra presenza. Sostanzialmente la proposta di attuazione del bioregionalismo è sotto riportata dall’Adnkronos.
Flash di agenzia: BIOREGIONALISMO LA PROPOSTA SARA’ RILANCIATA SUL PO IL 15 SETTEMBRE
Roma, 30 ago. 1996 (Adnkronos)- ”Bossi faccia pure il suo raduno fluviale il 15 settembre, noi ci batteremo per il riconoscimento di un nuovo ordinamento regionale basato sul ”bioregionalismo” (luoghi riconoscibili per le affinita’ culturali, dialettali, della flora e della fauna) e su effettive automonie locali.”
Lo dichiara il Presidente del Circolo vegetariano VV.TT. di Calcata, Paolo D’Arpini che la settimana scorsa ha lanciato ”con grande successo” la proposta del bioregionalismo. ”Il 15 settembre, giorno dell’imbarazzante ‘uscita fluviale’ di Bossi, noi riproporremo l’Italia dei bioregionalismi e del federalismo effettivo che ci unisca nel nome d’Italia -ma nel rispetto autentico delle autonomie- e non separi quanto e’ stato unito attraverso drammatiche e secolari vicende.”
”Lo riproporremo in tre diverse sedi e manifestazioni: il primo sull’altra sponda del Po, davanti a Ponte di Legno (nell’ambito di una manifestazione dell’Unione italiana ed Europea), il secondo nell’incontro di San Benedetto del Po, organizzato dai verdi della Regione Lombarda ed infine il terzo a Calcata, nella Valle del Treja, per rilanciare il modello etrusco come metodo di aggregazione per una bioregione sperimentale dell’Etruria”. Intanto ”giungono lettere di adesione alla nostra proposta” precisa Paolo d’Arpini” anche dagli abitanti della cosiddetta ‘Padania’. Dai confini di questa inesistente ‘regione federata’ M.F. di Gorizia ci comunica che chiede asilo politico a Calcata nell’evetualità,, sia pure remota, di una vittoria leghista. Lo chiede in qualita’ di ‘barbaro illirico simpatizzante con il bioregionalismo etrusco...”
Lo dichiara il Presidente del Circolo vegetariano VV.TT. di Calcata, Paolo D’Arpini che la settimana scorsa ha lanciato ”con grande successo” la proposta del bioregionalismo. ”Il 15 settembre, giorno dell’imbarazzante ‘uscita fluviale’ di Bossi, noi riproporremo l’Italia dei bioregionalismi e del federalismo effettivo che ci unisca nel nome d’Italia -ma nel rispetto autentico delle autonomie- e non separi quanto e’ stato unito attraverso drammatiche e secolari vicende.”
”Lo riproporremo in tre diverse sedi e manifestazioni: il primo sull’altra sponda del Po, davanti a Ponte di Legno (nell’ambito di una manifestazione dell’Unione italiana ed Europea), il secondo nell’incontro di San Benedetto del Po, organizzato dai verdi della Regione Lombarda ed infine il terzo a Calcata, nella Valle del Treja, per rilanciare il modello etrusco come metodo di aggregazione per una bioregione sperimentale dell’Etruria”. Intanto ”giungono lettere di adesione alla nostra proposta” precisa Paolo d’Arpini” anche dagli abitanti della cosiddetta ‘Padania’. Dai confini di questa inesistente ‘regione federata’ M.F. di Gorizia ci comunica che chiede asilo politico a Calcata nell’evetualità,, sia pure remota, di una vittoria leghista. Lo chiede in qualita’ di ‘barbaro illirico simpatizzante con il bioregionalismo etrusco...”
Ah ricordo che finimmo pure in prima pagina su La Repubblica: "Viterbo, un club vegetariano in marcia su Ponte di Legno ' GLI ETRUSCHI SFIDERANNO IL SENATUR' ROMA - "Contro le orde celto-alemanne, rilanciamo il modello etrusco". E' la provocazione del Circolo vegetariano di Calcata (Viterbo), che chiama le regioni centrali alla riscossa "contro il bossismo", e annuncia per il 15 settembre l' invio di una delegazione a Ponte di Legno per "confrontarsi" con Bossi. Si vogliono così ripetere, a detta degli ideatori dell' iniziativa, le gesta "con cui i nostri antenati etruschi si confrontarono con i celti, portando la carta vincente della convivenza e del rispetto delle libertà reciproche". "Li fermeremo sulle sponde del Treja con la stessa pervicacia con cui gli alpini resistettero all'impeto austro-ungarico sulle rive del Piave", proclama con orgoglio Paolo D'Arpini, presidente del Circolo, che aggiunge: "Persino da un punto di vista storico i celti, popolazione seminomade, furono considerati una razza imperfetta alla ricerca della propria identità; questa angoscia accompagna ancora i discendenti diretti dei celti, cioè le popolazioni della Padania..." (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/08/21/le-procure-del-nord-contro-bossi.html?refresh_ce)
Paolo D'Arpini
Coordinatore della Rete Bioregionale Italiana
Via Mazzini, 27 - Treia (Mc) - Tel. 0733/216293