[Ecologia] Ven.27 ott. Roma-Campidoglio h.17 pres.libro Quelli delle cause vinte, su 81 lotte amb.vinte



Iin allegato trovate la locandina di 
Venerdì 27 ottobre, alle ore 17
a Roma, sala piccola Protomoteca, Campidoglio
con l'invito alla presentazione del libro 
QUELLI DELLE CAUSE VINTE
Manuale di difesa dei beni comuni
Dialogheranno con l'autore, Michele Boato : 
Pinuccia Montanari (Assessora all'Ambiente di Roma)
Fulco Pratesi(fondatore e presidente onorario WWF Italia)
Marinella Correggia e Marina Forti (giornaliste e scrittrici)
Giorgio Nebbia (con un intervento scritto)
Anna Ciaperoni(vicepresidente AIAB)
Cristiana Mancinelli Scotti(Forum Salviamo il Paesaggio)
Livio Giuliani (matematico e fisico)
Matilde Fracassi(Forum Territoriale Permanente Parco delle Energie)
Carlo Alberto Pinelli(Mountain Wilderness)
protagonisti di alcune delle 81 vicende raccolte nel volume.

Il libro, edito dall'Ecoistituto del Veneto, è di 250 pagg. e costa solo 5 euro.

PERCHE’ RACCONTARE LA STORIA DELLE LOTTE AMBIENTALI VINCENTI?

1. Per documentare, in maniera seria ma leggibile dai più (non solo gli storici o i sociologhi) episodi importanti, che altrimenti rischiano di restare conosciuti solo da piccole cerchie locali.

 2. Perché questi episodi non sono isolati, non sono casi a sé, non sono eccezioni in un mare di sconfitte e delusioni: ognuno di essi ha fatto scuola, ha contagiato altre situazioni altre popolazioni. Perciò vanno raccolti per argomenti (rifiuti, acqua, ecc.) perché formano una catena. Ad esempio, il Referendum sul nucleare, autogestito da Comune e associazioni ad Avetrana nel 1982, ne ha stimolati molti altri in varie regioni d’Italia, come Emilia e Lombardia. Così pure le lotte vincenti contro gli inceneritori si sono rafforzate reciprocamente, come le iniziative a favore della mobilità ciclabile e così via.

3. Per smentire la campagna diffamatoria degli sviluppasti verso gli ecologisti “delle cause perse”. I tedeschi, per esempio, in vari incontri internazionali, nonostante l’inconsistenza attuale del movimento politico verde italiano, hanno lodato ammirati i nostri due Referendum nazionali che nel 1987 hanno fermato il nascente settore nucleare e nel 2011 lo hanno definitivamente affossato. In questo, imitati dalla Svezia, dalla Germania e, nel 2017, dalla Svizzera.

4. Per rimettere a storia del movimento ambientalista “con i piedi per terra”: non ha senso fondarla (come hanno fatto troppi studiosi, lontani dai movimenti reali) solo o soprattutto sulle vicende delle associazioni nazionali, dei Congressi internazionali (Stoccolma, Rio, Kyoto ecc.) o degli atti istituzionali (leggi, ministri, Piani e decreti).

Tutto questo è importante, compresi i processi e le encicliche papali), ma senza la partecipazione popolare, senza la crescita della coscienza e dell’impegno di milioni di persone, sono solo castelli di carta.

Naturalmente, queste 81 storie non sono le uniche e non necessariamente le più importanti: ne mancano moltissime, alcune già ben documentate in vari libri (ad es. le vittorie sulla Farmoplant di Massa o sull’Anic di Manfredonia, quella sulla discarica di Capriana (TN); altre ancora da raccontare compiutamente (ad es.Liquichimica di R.Calabria, Cementifici di Monselice e Fumane).

L’Ecoistituto del Veneto, nei suoi 21 anni di attività, ha raccolto un notevole archivio, relativo ai problemi e alle lotte ambientali, sia del Veneto che del resto d’Italia, sia vincenti che perdenti (es. Mose e base Dal Molin), concluse o ancora in corso (TAV Torino –Lione e Terzo Valico).

L’Ecoistituto chiede a tutte le persone interessate/attive nel movimento ecologista italiano di mandarci segnalazioni, documentazioni, fotografie, sintesi, articoli relativi a lotte e altre iniziative ambientali che si sono svolte negli ultimi decenni e di cui siano a conoscenza diretta a:  micheleboato at tin.itoppure, in cartaceo, a Ecoistituto del Veneto, viale Venezia 7, 30171 Mestre

















































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