[Ecologia] Presentato Esposto contro la Caccia nel Bosco di Messtre
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- Date: Thu, 5 Oct 2017 12:17:06 +0200 (CEST)
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BOSCO DI MESTRE - BASTA CACCIATORI TRA LE CASE
Alla Procura della Repubblica
di Venezia
S.Croce 423, 30135 Venezia R.R.R.
Il sottoscritto, Michele
Boato, nato a Venezia il 13 agosto 1947, ivi residente in via Fusinato 37,
Mestre, presenta, al fine di verificare l’eventuale compimento di reati con il
perseguimento dei responsabili, il seguente
ESPOSTO – DENUNCIA
Sabato 30 settembre 2017,
attorno alle 9 di mattina, durante una lezione al Circolo Ippico “Praello” di
via Bosco Costa a Dese (Ve), è stata sentita una raffica di spari. Il titolare
del maneggio, Markus Scaramuzza, è subito uscito in strada dove ha trovato, stesa
al suolo, una volpe colpita ed uccisa.
Poco dopo sono arrivati i
Rangers d’Italia, chiamati dal titolare, che hanno verificato la morte della
volpe, avvenuta da pochissimo perché ancora calda.
Il dirigente delle Guardie
venatorie provinciali, Davide Formentello, ha dichiarato alla stampa: “ Pochi
giorni fa siamo intervenuti per altre segnalazioni degli abitanti. Non è la
prima volta che i cacciatori, sparando vicino al maneggio, oltre a spaventare
gli ospiti, fanno imbizzarrire i cavalli, col rischio che qualche bambino si
ferisca seriamente”.
La volpe aveva appena
attraversato di corsa l’area del maneggio, inseguendo una grossa lepre. Il titolare Scaramuzza ha aggiunto:” I cacciatori
hanno sparato alla volpe perché, evidentemente, stava soffiando una loro preda
”.
La presenza di cacciatori
è sempre più pericolosa in queste zone del Bosco di Mestre,
frequentate, specie nei
fine settimana da moltissime persone, tra cui famiglie con bambini. Troppo
spesso,inoltre, i cacciatori sparano a distanza ravvicinata dalle case, come ricorda anche Elettra Vivian, e Luigi Artuso,
residenti di Cà Solaro.
Dichiara l’Artuso:” I
cacciatori si appostano ai margini del bosco, anche in quindici, mandano dentro
i cani a far uscire la selvaggina e sparano a una cinquantina di metri dalle
nostre case, o sulle strade perimetrali, anche alle sei di mattina, svegliando
di soprassalto gli abitanti, in gran parte anziani. Prima o poi succede un
incidente”.
Diverse associazioni
naturalistiche hanno raccolto, dall’agosto 2015, più di 4.000 firme sotto
una petizione al Sindaco e al Presidente della Regione, perché, dato l’evidente
pericolosità per gli abitanti e i frequentatori del Bosco di Mestre, venga
vietata la caccia nell’intera sua area e non solo in alcune porzioni, come
avviene attualmente.
Anche il consigliere comunale
Nicola Pellicani, in numerose interrogazioni, ha chiesto di interdire
definitivamente la caccia in questi luoghi, data la difficoltà di controllare
l’effettivo rispetto delle distanze di legge da case, sentieri e oasi naturali
del Bosco di Mestre:
Risulta che la Polizia
provinciale passi in quelle zone durante la settimana, ma mai nei fine
settimana, che sono i giorni più pericolosi per la grande frequentazione
del Bosco di Mestre. Ma la situazione della vigilanza è destinata a
peggiorare, dato il dimezzamento del numero degli agenti da
In fede,
Michele Boato
Venezia-Mestre, 5 ottobre
2017
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