Re: [Ecologia] 18 giugno e le guerre-Una lettera sulla proposta di A.Falcone e T.Montanari



Manca anche, completamente, qualsiasi accenno di recupero della sovranitá, in primis quella monetaria.
Per questo non credo che il CDC possa dare risposte vere ai problemi reali degli Italiani.

Per questo preferisco seguire la Confederazione per la Liberazione Nazionale (http://confederazioneliberazionenazionale.blogspot.de) che ha uno slogan drastico ma chiaro No Euro No Europa No Nato.
Stiamo lavorando per unire varie forze sovraniste, di Sinistra, di Centro ed ex-M5S, insieme a www.democraziainmovimento.org e www.sovranitapopolare.it.

Per chi volesse collaborare sono a disposizione.

Saluti,
   Massimo Sernesi
Presidente Democrazia in Movimento

Il giorno 6 giugno 2017 14:38, Marco Palombo <ecologia at peacelink.it> ha scritto:

Il 18 giugno e le guerre

In queste ore è stato lanciato un appello da Anna Falcone e Tomaso Montanari, molto impegnati nella campagna per il No al referendum del 4 dicembre, per un incontro a Roma il 18 giugno per discutere di una lista di sinistra "aperta a partiti, movimenti, associazioni, comitati". Il testo, presente anche su Il manifesto di oggi, lo potete rintracciare facilmente.

 Io ho scritto di getto questa lettera e l' ho inviata ad alcuni giornali. 

Spero di non essere il solo a sollevare il tema Guerre, che se così fosse rimarrebbe completamente assente dal percorso iniziato.

Marco Palombo

18 giugno e le guerre

Ho appena letto l' articolo di Anna Falcone e Tomaso Montanari che invita ad un incontro a Roma il 18 giugno per discutere “ di una grande lista di cittadinanza e di sinistra, aperta a tutti: partiti, movimenti, associazioni, comitati, società civile”.

L' appello di Falcone e Montanari mi ha ricordato la prima assemblea a Roma di Cambiare si può, quando il Teatro Vittoria era strapieno e con molte speranze, il percorso fu poi per molti deludente e fallimentare nel risultato finale. Vedo possibile il 18 giugno una situazione simile a quella assemblea in preparazione alle ultime elezioni politiche, e ritengo probabile una gestione molto più accorta. Il risultato del 4 dicembre incoraggia a sperarlo.

Ad una prima lettura però manca dall' appello ogni accenno alle guerre, alle spese militari e all' attività italiana, diretta o indiretta, nei conflitti internazionali. Spero che non vi entri successivamente solo con un generico richiamo all' articolo 11 della Costituzione, ma che il percorso iniziato in vista delle elezioni si interessi in modo non superficiale alle guerre in corso che causano morte, distruzione, terrorismo e migrazioni obbligate.

E' scontato che non sarà un tema facile da affrontare, è giusto però provarci in modo serio.



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