[Ecologia] Pedemontana veneta. Zaia scherza col fuoco



 Con la Pedemontana, Zaia ha toccato il fondo

E’ da 20 anni, da quando era presidente della Provincia di Treviso, che Zaia si è dato come priorità assoluta (prima ancora del suo Prosecco e dei suoi cavalli) la costruzione di una autostrada che da Vicenza passi lungo la collina pedemontana fino a Treviso.

Un’opera faraonica ad altissimo impatto ambientale e del tutto inutile alla popolazione locale, che chiedeva invece piccoli interventi sulla viabilità esistente e semplici tangenziali per non passare nei centri abitati.

Con Galan e Chisso si sono inventati il solito trucco del Project Financing che risolve tutti i problemi di finanziamento: i soldi li mettono i privati che poi per un lungo periodo si ripagano con i pedaggi.

Ma, come ha certificato anche la Corte dei Conti, le previsioni di traffico sono inventate, i dati sono truccati; così spariscono i privati e con loro anche la Banca Europea degli Investimenti e la Cassa Depositi e Prestiti. Non si pagano le ditte (che fermano i lavori) né gli espropriati.

Non si ascolta nessuno dei tecnici indipendenti che propongono di ridurre e modificare l’opera inutile.

Chi paga? Gli abitanti locali, a cui erano state promesse (per strappare il consenso) agevolazioni opra cancellate. E tutti i veneti, che, con l’Irpef, si vedranno prelevare da Zaia 300 milioni di euro per permettergli di continuare a giocare (saccheggiare) col nostro territorio.

Michele Boato

Ecoistituto del Veneto-Salviamo il Paesaggio