[Ecologia] Referendum no-triv
- Subject: [Ecologia] Referendum no-triv
- From: "Pep C." <paranoia.virtus at gmail.com>
- Date: Sat, 9 Apr 2016 18:37:01 +0200
| Referendum no-triv: oltre il quesito (tratto
        dal sito www.lavoce.info) 08.04.16 Lo scontro sul referendum “no-triv” ruota intorno a visioni e scelte diverse che investono la politica energetica e ambientale del nostro paese. La produzione interna di idrocarburi è esigua rispetto al fabbisogno. L’importanza delle rinnovabili e la ricerca di alternative al petrolio nei trasporti. Il tema del referendum Come è accaduto per altre, precedenti, consultazioni popolari,
      anche quella del 17 aprile sta assumendo una valenza che va molto
      oltre il significato del mero quesito referendario. Si è infatti
      acceso un dibattito intorno al referendum “no-triv”
      che divide la politica e l’opinione pubblica. 
 Nel 2014 erano attivi 117 permessi di ricerca – 95 in terraferma e 22 in mare – e 201 concessioni di coltivazione – 132 in terraferma e 69 in mare. Il referendum riguarda 21 di queste 69 concessioni in mare e la loro distribuzione geografica è illustrata nelle figure 1 e 2. Produzione nazionale e fabbisogno Le ragioni di contrapposizione sono diverse. La principale può
      essere riassunta nella domanda “Quanto è importante la
          produzione di idrocarburi a rischio con il referendum per il
          nostro fabbisogno e la nostra dipendenza energetica?” * Note: R1 = riserce certe; R2 = riserve certe
        + probabili + possibili; P = produzione; C = consumi interni
        lordi. Fonte: nostri calcoli su dati ministero dello Sviluppo
        economico, Bilancio energetico nazionale 
 
 https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2016/04/01/con-il-petrolio-ci-si-sporca-spesso-e-volentieri/ aprile 1, 2016 Si è dimessa il Ministro dello sviluppo economico Federica Guidi, ma non è un pesce d’aprile. Non passerà alla storia per la statura politica, ma per aver parlato un po’ troppo di affari petroliferi con il compagno, un certo Gianluca Gemelli, zuppo d’interessi legati al petrolio lucano e indagato dalla magistratura insieme a funzionari E.N.I. e funzionari pubblici. Qualcuno è pure finito ospite delle patrie galere. E questo Governo Renzi passerà alla storia per aver favorito spudoratamente gli interessi dei petrolieri, anche a scapito della democrazia. Per esempio, facendo carte false per non far andare a votare gli italiani sul referendum contro la durata illimitata delle concessioni estrattive a mare già esistenti entro la fascia delle 12 miglia marine dalla costa (17 aprile 2016). E per disinformarli. Sapete perché ‘sta gente vuol mantenere la durata illimitata delle concessioni estrattive sotto costa, introdotta dal decreto Sblocca Italia? Perché dismettere un impianto comporta costi molto alti per le società concessionarie: meglio estrarre il minimo per il maggior tempo possibile. Questo modus operandi, inoltre, ha anche un’ulteriore spiegazione economica: le franchigie. Le società petrolifere, infatti, non pagano le royalties se estraggono meno di 20 mila tonnellate di petrolio a terra e meno di 50 mila tonnellate a mare. Ovviamente vendono, però, il petrolio senza alcun pensiero. E se le soglie sono superate, scatta un’ulteriore detrazione di circa 40 euro a tonnellata. Così il 7% delle royalties di legge viene pagato solo dopo le prime 50 mila tonnellate di greggio estratto e neppure per intero. In Italia, inoltre, sono esentate dal pagamento le produzioni in regime di permesso di ricerca. Ecco perché per chi estrae è fondamentale quella “durata di vita utile del giacimento“, indicata dal decreto Sblocca Italia. Se previste nel progetto originariamente approvato**, le società concessionarie possono realizzare nuove trivelle a mare anche entro la fascia delle 12 miglia marine dalla costa, alla faccia del divieto stabilito dalla legge (art. 6, comma 17°, del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.**) e alla faccia delle balle raccontate dalla propaganda astensionista filo-governativa. Insomma, per capirci, con il petrolio ci si sporca spesso e volentieri. Per un po’ di ambiente e un bel po’ di democrazia in più votiamo e facciamo votare SI’ al referendum del prossimo 17 aprile 2016! Note: ** "... omissis... Le disposizioni di cui al presente comma si applicano ai procedimenti autorizzatori in corso alla data di entrata in vigore del presente comma. Resta ferma l'efficacia dei titoli abilitativi già rilasciati alla stessa data." | 
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