[Ecologia] Le sagre dei governatori del sud, la Cgil e il principio di precauzione



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 No-Scorie Trisaia, Petrolio - 4 settembre 2015

Le sagre dei governatori del sud, la Cgil e il principio di precauzione

i tre governatori[No Scorie Trisaia] Finite le feste e le sagre di paese, diverse da luogo a luogo e finanziate con i soldi dai cittadini, tornano in Basilicata i fautori delle sagre dei governatori. Ha iniziato il PD a Nova Siri, con Pittella ed Emiliano, dove l’amministrazione comunale ha ringraziato la Regione Basilicata, per il contributo definito dagli stessi di solidarietà di 1.2 meuro per sanare i debiti di bilancio (una nuova forma di solidarietà fatta con i soldi pubblici derivanti dalle royalty del petrolio), ora continua la Cgil con la sua festa a Potenza e invita i governatori di Puglia, Basilicata, Calabria, Campania e Sardegna.

La stessa Cgil, a provincie alterne, che a Potenza è favorevole allo sfruttamento petrolifero del territorio, a Matera, in occasione della manifestazione flop di Pittella e Leone,decide di dire no alle trivelle nel mar Jonio.

E’ diventata ormai una moda dire no alle trivelle nello Jonio, ma poi, nei fatti, anche lo stesso Emiliano resta attendista e si comporta come Pittella sulla questione petrolifera, mentre il governo Renzi continua a produrre atti sulle istanze in mare per la ricerca nello jonio (Global Med) e coltivazione nell’Adriatico (Ombrima mare), ma anche in terra ferma con nuovi pozzi di petrolio.

Il governatore della Regione Puglia, Emiliano, è anche responsabile della salute pubblica dei pugliesi. Non si è ancora espresso sulle acque Lucane con cui la Puglia, beve, irriga, fa i suoi taralli, le sue orecchiette e innaffia anche le sue uve. Economie locali pugliesi e posti di lavoro in agricoltura e nell’agroalimentare che sfuggono dalla comprensione dei sindacati della “trivella e del martello” in Basilicata. Tutto ciò accade, mentre sul fronte ambientale in Basilicata, il governatore Pittella non da ancora esaurienti risposte sulla qualità delle acque del Pertusillo, e la stessa Arpab ammette che in questi ultimi mesi non fa controlli perché non ha più soldi.

Anche a Potenza assisteremo all’ennesimo elogio per la fiducia a Renzi ? dove il “duo Pittella-Emiliano ” trascinerà i governatori della Calabria e della Campania,Oliviero e il neoeletto Deluca?

Di certo, a distanza di due anni dalla festa della Cgil, l’unico dato che emerge è che la Cgil di Basilicata, non ha compreso ancora cosa sia il principio di precauzione che lo stesso Zanonato, ex ministro leghista del ministero dello sviluppo economico, presente con il sottosegretario Bubbico alla festa della CGIL due anni fa , ha applicato per salvare il Golfo di Venezia dalle trivellazioni petrolifere. (http://www.olambientalista.it/?p=25277)

Lo stesso principio di precauzione che il sindaco di Grumento Nova in Val d’Agri ha applicato per evitare la re-inezione dei reflui petroliferi nel sottosuolo, per la tutela delle acque e per evitare la sismicità indotta.

Ma se il principio di precauzione è reale e concreto, con quale diritto vecchi politicanti decaduti e alcuni sindacalisti chiedono di velocizzare gli iter per nuove estrazioni che sono incompatibili ambientalmente ed economicamente con il territorio?

Troppo facile, fare i promoter del catrame sulla pelle, la salute e il lavoro degli altri .

Visti i danni alle economie locali, la perdita di posti di lavoro e soprattutto la mancanza dell’applicazione sulla terra ferma da parte della Regione Basilicata e di altri comuni della Val d’Agri del principio di precauzione ?

Ma prima di parlare di studi imparziali, scientifici e non di parte che ogni amministrazione dovrebbe produrre prima di autorizzare attività impattanti, come quelle petrolifere, saremmo curiosi di sentire la segretaria della Cgil Camusso sull’analisi dati agricoli, turistici, urbanistici correlandoli all’inquinamento e alla salute, ma soprattutto analizzare e riflettere sul concetto dei posti di lavoro a tempo indeterminato persi nelle economie locali e dei precari nelle imprese del petrolio e dei rifiuti petroliferi.

Vorremmo che la Camusso chiarisse il concetto di dipendenza e di sviluppo autopropulsivo negato. Vorremmo commentare con lei i dati agricoli e turistici dell’Istat, dello Svimez e dell’APT in Val d’Agri e non certo quelli quella delle royalties delle clientele che hanno perso i comuni a causa del basso costo del barile e del patto di stabilità o dei rifiuti petroliferi che non faranno guadagnare gli smaltitori di rifiuti chimici e petroliferi, ma dei posti persi nelle attività economiche locali in agricoltura e turismo a tempo indeterminato (Istat e APT) contro quelli a tempo determinato (il petrolio finisce) delle aziende dell’indotto petrolifero.

I metalmeccanici posso costruire trattori per sempre, magari ad idrogeno, piuttosto che trivelle a tempo determinato, grazie alla vera risorsa strategica lucana, che è l’acqua e non il petrolio.

Invitiamo la segretaria nazionale della CGIL, Susanna Camusso a rileggere la storia che portò alla nascita della riforma fondiaria tra Puglia e Basilicata, dove i contadini si fecero ammazzare per liberare i latifondi agricoli e portare il governo Segni e quello di De Gasperi ad attuare quella riforma. A distanza di anni, invece, stiamo riducendo il Sud, con lo Sblocca Italia e la politica delle lobby e degli affaristi, ad un nuovo “latifondo petrolifero” che durerà per almeno tre generazioni, con opere indifferibili, urgenti e di pubblica utilità che prevaricano gli interessi economici diretti dei territori.

Si dimentica troppo spesso che le ferite petrolifere della Val d’Agri si lavano salvaguardando l’acqua e non si ungono con il catrame, quello farebbe infezione”.