[Ecologia] R: A Taranto il Comune taglia i pini, gli alberi che "mangiano" gli IPA cancerogeni



E' possibile avere un indirizzo specifico a cui scrivere per protestare?
Grazie.
Linda

>----Messaggio originale----
>Da: a.marescotti at peacelink.it
>Data: 29-lug-2014 15.11
>A: <news at peacelink.it>
>Cc: <taranto at peacelink.it>
>Ogg: [Ecologia] A Taranto il Comune taglia i pini, gli alberi che &quot;
mangiano&quot; gli IPA cancerogeni
>
>COMUNICATO
>
>A Taranto ci sono solo 0,2 metri quadri a testa di verde urbano. La media
>italiana è 30. Per legge dovremmo avere 9 metri quadrati a testa di verde
>urbano. Si veda l'articolo 3 comma c) del DM 1444/1968
>(http://www.dipist.unina.it/2.PDF).
>
>Nonostante ciò stamattina le motoseghe dell'AMIU, su ordine del Comune di
>Taranto, hanno tagliato sette pini molto alti in via Pio XII.
>
>Queste sono le foto scattate stamattina.
>
>In un primo tempo siamo stati allertati perché sembrava una potatura
>eccessiva (si veda la prima foto). Ma poi quando abbiamo raggiunto il
>punto, sono entrate in funzione le motoseghe che - di fronte ai nostri
>occhi - hanno cominciato a tagliare i tronchi pezzo per pezzo.
>
>E' stato orribile.
>
>Abbiamo allora telefonato all'AMIU e all'assessorato all'ecologia, ma non
>hanno saputo fornire alcuna risposta ufficiale: stanno cercando la
>pratica.
>
>Abbiamo fatto presente che sulla base della Convenzione di Aarhus
>(recepita con legge 108/2001) andavano consultati i cittadini e resi
>partecipi delle scelte fin dall'inizio della fase progettuale. Abbiamo
>chiesto se almeno siano state consultarte le associazioni ambientaliste.
>La risposta è stata imbarazzante: "Non sappiamo".
>
>Va sottolineato che il taglio degli alberi su suolo pubblico richiede una
>precisa procedura (ad esempio occorre il parere di un agronomo) che è
>fissata nel Regolamento Comunale per il Verde Pubblico. Ecco il
>Regolamento (vedere articolo 11):
>http://www.comune.taranto.it/allegati/10425_Verde%20pubblico.pdf
>
>Non regge la tesi - informalmente espressa da alcuni - che questi alberi
>sarebbero il frutto di scelte sbagliate di piantumazione: questi alberi in
>molti casi preesistevano alle abitazioni. Fanno parte di quel che resta
>del grande patrimonio boschivo di cui Taranto era ricca prima
>dell'industrializzazione servaggia e della speculazione edilizia.
>
>E' importantissimo sapere che, anche nel caso in cui le radici degli
>alberi danneggino il marciapiede, vi sono soluzioni alternative
>sperimentate in tutte le città civili per orientare le radici verso un
>percorso non distruttivo, dando uno spazio adeguato.
>
>In ogni caso il Comune è tenuto a curare la manutenzione dei marciapiedi,
>che è pessima anche là dove non ci sono alberi. E non si possono tagliare
>gli alberi per risparmiare magari sulla manutenzione dei marciapiedi.
>
>Siamo atterriti all'idea che Taranto sia l'unica città in Italia in cui il
>verde pubblico non è aumentato.
>Si veda p. 84 e 85 di http://www.dipist.unina.it/2.PDF
>Quel poco che c'è è anche tenuto male e, nel quartiere Tamburi, è
>recintato e deve essere bonificato per la presenza di diossina.
>
>Alcuni vorrebbero scaricare sugli alberi le colpe che sono degli uomini e
>della cattiva politica. Il comune dovrebbe curarne la manutenzione del
>verde ma manda le motoseghe per avere un problema in meno.
>
>Stiamo diffondendo su Internet la relazione del prof. Francesco Ferrini,
>docente presso la Facoltà di Agraria di Milano, che spiega come far
>convivere gli alberi e i marciapiedi. Le soluzioni tecniche esistono!
>
>Ma occorre sapere un'altra cosa sugli alberi, una cosa che ci interessa
>dato che siamo una città inquinata.
>
>Scrive il prof. Ferrini: "La capacità degli alberi di fissare polveri e
>gas tossici nonché di liberare ossigeno attraverso la fotosintesi
>clorofilliana giustifica l'attributo che è stato loro dato di "polmoni di
>verde". Oltre a tutto questo gli alberi sono in grado di attutire i rumori
>delle varie attività urbane apportando un contributo non trascurabile
>anche alla salute acustica (Batistoni et al., 1995). Non secondarie sono
>anche le funzioni di habitat per avifauna, miglioramento del microclima,
>in termini di attenuazione degli eccessi di temperatura, vento e pioggia".
>
>Infine abbiamo ricevuto una segnalazione dal chimico ambientale Federico
>Valerio da Genova, colpito anche lui dal taglio dei pini:
>
>"La cuticola cerosa degli aghi di pino e' un'ottima trappola per gli
>idrocarburi policiclici aromatici (IPA) in aria ed assorbiti su
>particolato. Successivamente ci pensano il Sole e i batteri a degradare
>questi composti tossici sottratti dal pino all'atmosfera".
>
>I pini sono dunque i nostri alleati per assorbire gli IPA cancerogeni. E
>il Comune che fa, li taglia?
>
>La miopia è enorme: consolidati studi dimostrano che il valore
>dell'immobile si deprezza dopo il taglio degli alberi.
>
>
>
>Alessandro Marescotti
>Presidente di PeaceLink
>
>
>FOTO E APPROFONDIMENTI SU
>https://www.facebook.com/alessandro.marescotti
>
>-- 
>
>
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