COMUNICATO STAMPA
Firenze, 6 ottobre 2012
Magie TAV in Valdarno: come trasformare un parco in una
discarica di terre inquinate
Il Comitato NOTUNNELTAV fiorentino esprime speranza e
preoccupazione dopo l'assemblea che sì è tenuta nel circolo ARCI
di Santa Barbara (Cavriglia) il 4 ottobre sul tema delle terre
di scavo del “Passante AV di Firenze”.
Speranza per le parole sicure e decise dei sindaci dei comuni
interessati a difendere la loro terra:
- Maurizio Viligiardi, di San Giovanni, ha affermato che
farà monitorare e controllare le terre che arriverebbero in
Valdarno e che, anche se autorizzate dal nuovo decreto su
terre e rocce di scavo, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il
21 settembre, non saranno accettate terre contaminate.
- Mauro Ferri, di Cavriglia, pretende terre pulite per le
colline artificiali che si dovrebbero realizzare con i
materiali fiorentini indipendentemente dal nuovo decreto.
Ma è sopratutto preoccupazione il sentimento del Comitato perché
teme una forte sottovalutazione della situazione da parte dei
primi cittadini:
Il “Centro di Geotecnologie”,
che sarebbe chiamato a monitorare la qualità delle terre dei
tunnel, ha come docente il dottor Eros Aiello, la stessa
persona che ha fatto la relazione geologica e geotecnica del
progetto definitivo del Passante fiorentino; nessuno mette in
dubbio le competenze del geologo Aiello, ma il rischio
concreto che controllore e controllato coincidano è molto
alto.
Confidare troppo nell'ARPAT non è saggio: la struttura
praticamente ha risorse appena sufficienti per la propria
sopravvivenza. Come ha detto recentemente l'ingegner Parenti –
ex presidente dell'Osservatorio Ambientale – in una audizione
in Comune di Firenze, i monitoraggi effettuati fin'ora da
ARPAT sui cantieri TAV sono stati finanziati dall'Osservatorio
stesso, altrimenti non ci sarebbero stati.
Sostenere, come fa il sindaco di Cavriglia, Mauro Ferri, che
“non gli interessa quel che dice il decreto Clini”, può essere
molto pericoloso. Il decreto 161 del 10
agosto 2012 trasforma quelli che fin'ora sono stati definiti
rifiuti in “sottoprodotti” e autorizza il loro conferimento
in luoghi diversi dalle discariche.
Un particolare subdolo e pericoloso del decreto è
nell'articolo 1: “I materiali da scavo possono
contenere, sempreché la composizione media
dell'intera massa non presenti concentrazioni di
inquinanti superiori ai limiti massimi previsti dal
presente Regolamento, anche i seguenti materiali:
calcestruzzo, bentonite, polivinilcloruro (PVC),
vetroresina, miscele cementizie e additivi per
scavo meccanizzato”. Il significato di questo
passaggio è che il livello di inquinamento non viene
stabilito in ogni singolo lotto di terra, ma sull'intera
massa prodotta. Il campionamento degli inquinanti sarà
compiuto ogni 5000 metri-cubi di terra prodotta, ma il
livello in base al quale il materiale potrà essere
considerato “rifiuto” - da conferire in discarica - sarà sull'intera
massa prodotta.
Si potranno avere molte analisi che stabiliscono un lotto
contaminato, ma si potrà decidere il suo conferimento in
discarica solo se TUTTO il materiale avrà concentrazioni
superiori a quelle prescritte. I sindaci e i cittadini del
Valdarno dovranno sapere che non potranno fermare un treno
che fosse contaminato, ma dovranno aspettare che tutto
il materiale sia accumulato nelle colline artificiali
previste e POI fare una media delle analisi di TUTTI i
terreni conferiti.
L'impressione del comitato è che questo decreto sia uno
strumento legislativo subdolo che servirà a smaltire terreni
inquinati con il principio della diluizione; per questo ha
ben fatto l'associazione IDRA a far ricorso alla Commissione
Europea; senz'altro questo regolamento viola le norme
europee, ma anche il buon senso nazionale.
C'è poi da chiedersi cosa potrebbe accadere se l'intera mole
delle colline realizzate avesse limiti di contaminazione
superiore a quanto prescritto; davvero si pensa che Nodavia si
riprenderebbe quasi 3 milioni di metri-cubi di terre inquinate
e le porterebbe in una discarica che non esiste? Sarebbe bene
essere realisti.
C'è un altro aspetto inquietante in tutta questa vicenda:
nella ex miniera di Santa Barbara è prevista la realizzazione
di tre “colline schermo” per un totale di 3.550.000 di
metri-cubi (oltre tre milioni e mezzo; una collina di
1.350.000 m3, una di 2 milioni, una di 200.000).
Il Comitato ricorda che il terreno prodotto dallo scavo del
Passante AV di Firenze è di 2.850.000, di questi già 400.000
sono stati scavati per opere accessorie e conferiti in
discariche. Resterebbero 2. 450.000 m3 da portare a Santa
Barbara; la differenza di 1.100.000 (un milione e
centomila) metri-cubi per completare le colline da dove
dovrebbe arrivare?
Non è che le colline previste saranno delle enormi discariche
di rifiuti speciali a cielo aperto anche dopo la fine dei
lavori TAV fiorentini?
Col tempo il decreto in vigore dal 6 ottobre 2012 si sta
dimostrando sempre più un frutto avvelenato della potentissima
lobby del cemento e tutti, cittadine/i di Firenze e del
Valdarno, dovrebbero opporsi a progetti folli che, oltretutto,
non servono a nulla.
Comitato NOTUNNELTAV Firenze
338 3092948