[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
I: Sconfittà dell'Italia sul fronte OGM - Approfondimenti medici del dr. Giusepep Nacci
- Subject: I: Sconfittà dell'Italia sul fronte OGM - Approfondimenti medici del dr. Giusepep Nacci
- From: "caterina.regazzi at alice.it" <caterina.regazzi at alice.it>
- Date: Thu, 13 Sep 2012 13:02:34 +0200 (CEST)
----Messaggio originale----
Da: circolovegetariano at gmail.com
Data: 13-set-2012 10.30
A: "Paolo D'Arpini"<circolovegetariano at gmail.com>
Ogg: Sconfittà dell'Italia sul fronte OGM - Approfondimenti medici del dr. Giusepep Nacci
Sconfittà dell'Italia sul fronte OGM - Fonte: http://paolodarpini.blogspot.it/2012/09/8-settembre-2012-sconfitta-litalia-sul.html
ITALIA sconfitta sulla questione OGM : la Corte di Giustizia Europea ha pronunciato una sentenza in cui avverte l'Italia che NON può più bloccare gli OGM , e in particolare, il MAIS MON 810.
A Bruxelles , la Corte di Giustizia Europea ha pronunciato una sentenza in cui avverte l'Italia che NON può bloccare gli OGM e, in concreto, la cultura del MAIS MON 810, di cui è ben nota la grave tossicità come riportato da un recente lavoro francese del 2009 (Spiroux de Vendomois: A comparison of the effects of three GM Corn varieties on Mammalian Health, International Journal of Biological Sciences, 5, pp: 706-726, 2009
Questo lavoro, pubblicato nel 2009, ha dimostrato la tossicità renale di ben tre varietà di Mais transgenico OGM (NK 603, MON 810, MON 863), il primo dei quali (NK 603) resistente al Glifosato, e quindi contenente al suo interno tracce di questo pesticida, e gli altri due (MON 810 e MON 863 contenenti al loro interno la tossina del Bacillus thuringensis.
Tratto dal libro "Come affrontare il Diabete", Editoriale Programma:
OGM: Il Glifosato e le tossine da Bacillus thuringensis
Attualmente le piante OGM sono caratterizzate in larghissima parte dalla possibilità di resistere a concentrazioni molto alte di un particolare diserbante, il Glifosato, che impregnandosi nella pianta la protegge dagli insetti, senza ucciderla, a differenza delle piante infestanti vicine che risultano incapaci di resistere a tale veleno.
La seconda caratteristica delle piante OGM è quella di produrre esse stesse un particolare valeno, quello da Bacillus thuringiensis, capace anch’esso di uccidere gli insetti, ma in maniera diversa dal Glifosato.
In passato sono già stati prodotti interessanti Studi scientifici internazionali indipendenti in merito alla possibile intossicazione cronica nella catena alimentare da parte di cibi OGM, a causa di queste sostanze erbicide come il Glifosato o insetticide come il Bacillus touringiensis: in entrambi i casi con conseguente possibile incremento, nella specie umana, di Cancri, Aborti spontanei, Mutazioni genetiche sulla discendenza, Sindromi da Immunodeficienze acquisite, malattie degenerative. Da questi lavori, si è anche ritenuto che il danno poteva essere già evidenziabile a piccole dosi sugli organi emuntori di detossificazione, come il fegato e, soprattutto, i Reni.
Ad esempio, già nel 2003 fu dimostrato che il Mais OGM provocava lesioni alla cavità orale di pecore e di ruminanti. Questo Studio (VEDI ALLEGATO DUGGAN Duggan 159-166, 2003), dimostrò che il consumo di OGM danneggiava la parete della cavità orale ed era associato con le morti inspiegabili di animali da esperimento, in particolare di pecore e ruminanti.
Il Glifosato
Utilizzato nel trattamento di orti, campi agricoli e parchi in tutto il mondo, il Glifosato è da tanto tempo uno degli erbicidi più venduti.
Fin dal 1983 fu dimostrato, nei ratti, che il Glifosato arrecava gravi danni all’intestino e al fegato (Hietanen 103-112, 1983) e dieci anni dopo, sempre nei ratti, venne dimostrato che causava malformazioni ossee nei nascituri (Dallegrave 45-52, 1993).
Nel 1997, uno Studio condotto nell’Ontario, Canada, su una famiglia di contadini, dimostrò che il Glifosato e il 2,4 D ad esso associato, determinavano nascite premature e aborti prematuri (VEDI ALLEGATO SAVITZ Savitz 1025-1036, 1997).
Ma fin dal 2002, sostanze chimiche adiuvanti impiegate nei prodotti a base di Glifosato per le piante OGM, rese resistenti a questi erbicidi, avevano già dimostrato di rendere le pareti cellulari più permeabili all’azione tossica del Glifosato (Haefs , pp: 326-331, 2002).
Su questa strada, 3 anni dopo, il Glifosato dimostrò di essere tossico per le cellule umane della placenta a concentrazioni molto più basse di quelle usate in agricoltura, agendo come distruttore degli enzimi endocrini umani di conversione degli ormoni maschili in quelli femminili (vedi ALLEGATO RICHARD Richard, pp: 716-720, 2005)
Due anni più tardi, nel 2007, Benachour dimostrò che il Glifosato danneggiava le cellule embrionali umane e placentari a concentrazioni inferiori a quelle rintracciabili nei residui alimentari delle coltivazioni OGM, trattate con questo erbicida (Benachour 53, pp: 126-133, 2007).
Un recente lavoro di Benachour del 2009 ha poi dimostrato che quattro diverse formulazioni di Glifosato usate in agricoltura causano comunque la morte delle cellule umane entro 24 ore (VEDI ALLEGATO BENACHOUR Benachour 22, pp: 97-105, 2009).
Secondo un altro lavoro, quello di Gasnier del 2009, le quantità di Glifosato necessarie per arrecare gravi squilibri endocrini sono almeno 800 volte inferiori alle quantità dell’erbicida ancora rintracciabili nelle piante OGM trattate con questo erbicida e poi impiegate per alimentare gli animali (VEDI ALLEGATO GASNIER Gasnier pp: 184-191, 2009).
Prove sperimentali su cellule embrionali hanno così dimostrato di arrecare gravi danni al DNA, con sua rottura e interferendo successivamente con i suoi meccanismi di riparazione (VEDI ALLEGATI MARC Marc 245-249, 2004 ; 2007 ; Marc: 326-331, 2002; Marc 436-442, 2004). (VEDI ALLEGATO BELLE Belle 317-327).
Tutto ciò ha pesanti conseguenze poiché incrementa il rischio di cancri, essendo questi dovuti a rottura del DNA non riparato in maniera corretta (Manas 834-837, 2009 ; Manas 37-41, 2009.
Uno Studio epidemiologico di 5 anni fa, affermò che il Glifosato sembrava associato ad una maggior incidenza di Mieloma Multiplo, un tumore maligno a bassissima percentuale di guarigione con le attuali terapie (De Roos 113, pp: 49-54, 2005).
Tre diversi studi condotti in Svezia nel 1999, nel 2002 e nel 2008 hanno associato l’utilizzo del Glifosato all’insorgenza dei linfomi NON-Hodgkin, anch’essi tumori maligni a medio-bassa percentuale di guarigione con le attuali terapie (VEDI ALLEGATO HARDELL Hardell 15 marzo 1999, vol. 85, No. 6 ) ; Hardell pp: 1043-1049, 2002 ) ; Eriksson 123, pp: 1657-1663, 2008).
Nel 2010, è stato infine dimostrato che il Glifosato è causa di cancro cutaneo (George J.: Studies on glyphosate-induced carcinogenicity in mouse skin. Aproteomic approach, Journal of Proteomics , 73, pp: 951-964, 2010 http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S187439190900390X ), e che provoca malformazioni negli embrioni (VEDI ALLEGATO PAGANELLI Paganelli. Res. Toxicol., August 9, 2010).
Le tossine da Bacillus thuringensis
In merito al Bacillus thuringiensis, diversi altri lavori scientifici, soprattutto francesi, avevano già evidenziato la sua patogenicità in animali da esperimento e su linee cellulari umane di linfociti normali: nel 1978 un lavoro francese (Laurent 127-130, 1978 Rev. Can. Biol. 1978 Jun; 37(2): 127-130) evidenziò danni da parte del Bacillus thuringiensis a livello delle cellule renali per dosaggi di 0,1 mg di tossina per millilitro, e un po’ di più per cellule umane diploidi ed eteroploidi (circa 1 mg di tossina per milliltro); in quel lavoro fu anche dimostrato che non era possibile proteggere le cellule da questa tossina in alcun modo.
Nel 1998, iniezioni sottocutanee di Bacillus thuringiensis, in topi a bassa capacità immunitaria, determinarono gravi infezioni polmonari (Fares NH: Fine structural changes in the ileum of mice fed on delta-endoxin-treated potatoes and transgenic potatoes, Nat.Toxins, 6 pp: 219-33, 1998 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10441029 ), e l’esperimento venne ripetuto con sospensioni intranasali delle stesse spore di Bacillus thuringiensis (VEDI ALLEGATO HERNANDEZ Hernandez 2138-2139 ; Hernandez FEMS Immunol. Med. Microbiol. 43-47), con eguale risultato sugli animali, che morirono.
Nel 2000, si dimostrò che questa tossina di Bacillus thuringiensis agiva anche sugli stessi linfociti umani normali, tradizionalmente le cellule umane più sensibili in assoluto a veleni tossici introdotti nell’organismo umano (Kim H: In vitro cytotoxicity of non-Cyt inclusion proteins of a Bacillus thuringiensis isolate against human cells, including cancer cells, J.Appl.Microbiol. 89 pp: 16-23, 2000 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10945774 ).
Tutti questi lavori potrebbero quindi significare un diretto effetto depletorio del Bacillus thuringiensis sulla linea linfocitaria, vale a dire un gravissimo indizio di possibile azione inibente sulle difese immunitarie, poiché potrebbe indurre squilibri immunitari, con insorgenza di allergie o intolleranza alimentare, oppure di indurre malattie di tipo auto-immune e, probabilmente, anche tumori.
Infine, visti questi precedenti lavori, gli effetti sui linfociti sani, sulle cellule dell’intestino e dei reni, una particolare attenzione dovrebbe essere rivolta anche al rischio teratogeno su feti o embrioni umani nel caso di donne gravide.
--------------------------------------
Gli OGM sono ANCHE causa di DIABETE, legato alla " American Obesity"
E’ interessante a questo punto riportare che, nonostante diversi lavori scientifici indipendenti stiano dimostrando sempre più la pericolosità dei cibi OGM, la Commissione Europea abbia comunque dato il via libera definitivo a vari tipi di Mais OGM: Bt11xGa21, 1507x59122, 59122x1507xNk603, Mon88017xMon810 e Mon89034xNk603.
E’ di particolare rilevanza a questo punto soffermarci su una delicata questione: mentre nulla si sta facendo per migliorare le qualità organo-lettiche dei cibi, accettando contaminazioni sempre più alte di pesticidi, o addirittura permettendo l’immissione in commercio di cibi geneticamente modificati, con tutti i rischi per la nostra salute, la stessa Unione Europea, nel settembre 2010, ha dichiarato un deficit di bilancio nella ricerca sul Diabete Mellito…
L’Alliance for European Diabetes Research (EuRaDiA) ha reso infatti noti i risultati di uno Studio presentato a Stoccolma dall’European Association for the Study of Diabetes (EASD), dove si afferma che in tutti i 25 paesi che compongono l’Unione, si hanno da 30 a 50 milioni di malati di Diabete Mellito, e si spendono oltre 50 miliardi di Euro ogni anno per curare non solo la malattia stessa, ma anche le sue complicanze, quali soprattutto le malattie cardio-vascolari, come l’Infarto miocardico acuto, l’Arresto cardiaco, l’Ictus cerebrale, l’Insufficienza Renale Cronica, la Cecità da Diabete Mellito, e le altre cronicizzazioni secondarie, discusse nel libro "Come Affrontare il Diabete", Editoriale Programma.
vedi anche :
ROMA: gli OGM e i Grassi Idrogenati sono la causa del Diabete, dovuto alla "American Obesity"
Roma, 3 luglio 2012. Alla presenza dell'OSSERVATORIO SANITA’ e SALUTE dell'Italia, con il Patrocinio del Senato della Repubblica Italiana, del Ministero della Salute Italiana, del Consiglio Regionale del Lazio, del Comune di Roma, della Provincia di Roma, si è svolta la cerimonia di premiazione dei DIECI finalisti autori di libri di Medicina risultati particolarmente interessanti e come tali premiati in tale serata, sotto le telecamere della Prima Rete Nazionale Italiana.
Il luogo della Cerimonia è stato la Terrazza Caffarelli, sul Campidoglio, a Roma.
Il tale sede, durante la presentazione di uno dei concorrenti,il dott. Nacci di Trieste, si è data particolarmente importanza ad un vecchio lavoro condotto da scienziati americani negli anni '80 che avevano già intuito una possibile correlazione fra il Diabete Mellito di Secondo Tipo (legato all'obesità) e un possibile danno di parete cellulare, infarcite da sostanze grasse non-naturali.
Il dott. Nacci , nel suo libro "Come affrontare il Diabete", ha collegato questa grande scoperta americana degli anni '80 ad un lontano lavoro, pure americano, del 1933, del dott. MOSENTHAL, che già forniva le bassissime percentuali di Diabete in America negli anni Venti del XX secolo.
La prima osservazione del dott. Nacci è stata quella di considerare i Grassi Idrogenati (GRASSI ARTIFICIALI, non-naturali, inventati nel 1912) come possibile causa del Diabete di Secondo Tipo, essendo tale malattia praticamente sconosciuta negli anni Venti del XX secolo, per poi essersi attestata sul 6-10% della popolazione americana fra gli anni '50 e gli anni '80, in concomitanza alla diffusione dei Grassi Idrogenati nella catena alimentare americana dopo la Seconda Guerra Mondiale, con il corrispettivo incremento della popolazione americana in SOVRAPPESO, oscillante fra il 20% e il 30% dell'intera popolazione americana.
La seconda osservazione del dott. Nacci è stata quella di correlare l'introduzione nella catena alimentare degli Organismi Geneticamente Modificati (Genetically Modified Organisms ) con l'improvvisa comparsa, dopo gli anni 90, della cosiddetta "American Obesity" che ha determinato l'improvviso salto della percentuale di popolazione americana in sovrappeso dal precedente 20-30% (1950-1988) al 70% circa degli anni 1990-2010, con una analoga salita vertiginosa dello stesso Diabete di Secondo Tipo (legato all'obesità). PER MAGGIORI DETTAGLI , sugli OGM e il Diabete VEDI : http://www.procaduceo.org/dottnacci/cause-diabete.htm
Conclusione :
Quale semplice medico, mi trovo quindi costretto a rammentare a TUTTI che gli OGM sono una gravissima minaccia per la salute di TUTTI NOI, come del resto già esposto in OTTO Punti al CONVEGNO S.A.N.A. di BOLOGNA, del 13 settembre 2008, e di cui sono scaricabili gratuitamente gli ATTI di tale DICHIARAZIONE, in :
Dott. Giuseppe Nacci
Medico-Chirurgo
Specialista in Medicina Nucleare
Trieste, ITALY
- Prev by Date: Porte spalancate a ripetitori e antenne
- Next by Date: Zaia "Basta cemento" Davvero? le risposte di Salviamo il paesaggio
- Previous by thread: Porte spalancate a ripetitori e antenne
- Next by thread: Zaia "Basta cemento" Davvero? le risposte di Salviamo il paesaggio
- Indice: