[semprecontroguerra] Sardegna militare, la politica del gattopardo
- Subject: [semprecontroguerra] Sardegna militare, la politica del gattopardo
- From: tiziano cardosi <tiziano.cardosi at gmail.com>
- Date: Mon, 02 Jul 2012 15:35:44 +0200
ricevo da amici Sardi una importante denuncia che credo interessi
tutti ************ Comitato sardo Gettiamo le Basi Tel 3467059885, 070823498 caomar at tiscali.it La politica del
gattopardo: cambiare tutto perché nulla cambi.
Il programma di rafforzamento della schiavitù militare
inflitta alla Sardegna è delineato nell’interrogazione Schirru
(PD) del 26/9/2008, aggiornato nella mozione Scanu (PD) del
8/3/2012, definito e dettagliato nella “Relazione di medio
termine sui poligoni di tiro” della Commissione Parlamentare
d’inchiesta del 30/5/2012,“scritta a quattro mani, due dei
generali, due delle industrie di armi”, notano alcuni
commentatori politici, noi aggiungiamo le due mani senatoriali
che hanno demagogicamente confezionato e infiocchettato il
pacco. La Relazione è la risposta alle insostenibili verità
portate in piena luce dalla Procura di Lanusei, rimasticate e
sterilizzate dalle sei manine. E’ il boccone avvelenato, ben
peggiore di quello confezionato nella mozione del marzo scorso
(comunicato di Gettiamo le Basi 13-3-2012 “Progetto-appello
Scanu” ), reso allettante con odori di radicali novità e
con la marmellata di sentimenti di sbigottimento, sgomento,
preoccupazione, buoni propositi per porre rimedio al disastro
ambientale e alla strage di Stato, eufemisticamente definiti “criticità
emerse dall’inchiesta giudiziaria” che si vorrebbe dare
ad intendere essere state scoperte in data 8 maggio con
“l’audizione choc” del Procuratore Fiordalisi. Sfidando il
ridicolo si finge di non sapere che il Procuratore ha fornito
un semplice riassunto di quanto ha puntualmente reso pubblico
nel corso dell’indagine ed è stato ampiamente diffuso da
stampa, radio, TV locali, nazionali e internazionali; si finge
di non sapere che la Procura indaga da appena un anno sullo
stesso caso su cui il Senato indaga dal 2005 e l’attuale
Commissione d’Inchiesta, la terza, in due anni non è riuscita
a cavare il classico ragno dal buco, non stupisce, si è ben
guardata dall’ascoltare le vittime e i comitati di base; “si
dimentica” il lavoro svolto dalle due precedenti Commissioni e
la mole d’informazioni accumulata; “si dimentica” che la
strage di Stato nelle bombing test areas Salto di Quirra e
Teulada è puntualmente documentata dal 2001
dalla società civile, dalla stampa e da numerosi atti di
parlamentari (non sardi!). “Niente sarà
come prima” martellano
in lingua “dual use” (lingua biforcuta direbbero
gli indiani eroi della nostra adolescenza) e propongono un
abietto baratto che ferisce nel profondo:“ Si procederà
alla progressiva riduzione dei Poligoni
di Capo Frasca e di Capo Teulada e la concentrazione di
tutte le attività sostenibili nel Poligono Interforze di
Salto di Quirra”, si scrive.
Dallo scorso marzo, con le parole che volano e
sono sempre smentibili, gli imbonitori assicurano
che saranno chiusi entro tre o quattro mesi. Le
argomentazioni (strampalate valutazioni costi-benefici per lo
Stato, cervellotiche valutazioni geostrategiche ), i rimandi
agli atti della Commissione e alle prerogative del ministero
della Difesa, la scandalosa dichiarazione di sottomissione (“Spetterà
all’amministrazione militare suggerire proposte e soluzioni”)
danno la certezza che “la progressiva riduzione”, come
il popolo sardo la intende, incontrerà progressivi
intoppi tecnico-burocratici che la faranno slittare al
prossimo secolo o millennio. Si concretizzerà in tempi brevi,
invece, la “riduzione” come ministro la intende e ha messo a
punto nel disegno legge: riduzione del personale
militare e civile per investire i risparmi in armamenti, riduzione
della pletora di Comandi per unificare le strutture
accorpandole sotto un unico Comando. Lo sbandierato processo
di “riduzione, razionalizzazione, riqualificazione” non
consiste nella liberazione della terra e del mare di Sardegna
dalla schiavitù militare. I poligoni di Teulada e Capo Frasca
formeranno un tutt’uno con il poligono Salto di Quirra saldato
da una nuova fascia di cielo militarizzato.
“Alcune aree saranno destinate ad usi
civili o dual use”. Nel
poligono della morte Salto di Quirra, da ammodernare e
potenziare, saranno adibite a fini industriali, quindi
sottratte ai pastori, qui sta la novità! Il cambio d’uso è
ribadito ossessivamente: divieto di concessioni agropastorali.
E’ facilmente intuibile che le aree “liberate” saranno
concesse alla neonata Difesa spa. Le attività civili
che subentreranno sono a misura della spa, sono
meticolosamente elencate a scanso di equivoci e ingerenze
locali, tra queste ad esempio la “sperimentazione
di aerei UAV”, noti come i robot assassini
volanti. Da anni vertici militari e politicanti si affannano
per convincerci che sono strumenti di pace, indispensabili per
individuare barconi di clandestini, sversamenti di catrame,
incendi, piantagioni di canapa ecc. Tacciono sulle vertenze
dei piloti delle linee aeree statunitensi per le interferenze
elettroniche nelle rotte e i rischi conseguenti. “Avviare, senza alcun
ulteriore indugio, l'opera di
bonifica radicale”.
“Non si limiterà ad una
grattatina di terra” proclama il senatore
Scanu. Su tempi, costi, metodologie d’intervento la
Commissione brancola nel buio. Gettiamo le Basi le ha offerto
alcuni lumi su tempi e "prezzi di mercato" (21/5/2012
“Decontaminazione siti militari, costi e tempi”). Ribadiamo ancora una volta il concetto elementare: è criminale condannare civili e militari a permanere in un luogo contaminato; è criminale elucubrare progetti di nuovi insediamenti in un luogo dove l’aria uccide. L’unico progetto che può e deve accompagnare il lungo lavoro di bonifica e proseguire nel dopo è la creazione di un Centro Studi Internazionale sulla Contaminazione Militare. “Si
procederà
all'eliminazione di tutte le attività che, sulla base
della valutazione dei rischi, effettuata ai sensi
della legislazione vigente, risultino suscettibili di
produrre danni gravi ed irreversibili alla salute
umana ed animale, ed all'ambiente”. Cioè
promettono che d’ora in poi le forze armate faranno da brave
al punto da rispettare persino le leggi. Grande vittoria! La certezza dell’incertezza, incongruenze,
capriole, polveroni. La
Relazione scritta a sei mani mostra in ogni riga e tra i vari
paragrafi tali incongruenze e contraddizioni che le
conferiscono il tratto unificante della schizofrenia. Un solo
esempio: “Non sono state riscontrate tracce
significative di uranio impoverito nel Poligono Interforze
di Salto di Quirra (...) va segnalata
l’opportunità di approfondire l’origine delle quantità
anomale di uranio nel terreno segnalate dall’ARPAS” .
Il boccone
avvelenato che i poteri forti vogliono farci ingurgitare
va rispedito ai mittenti, va imposta l’attuazione di
quanto danno ad intendere: smantellamento di Teulada,
Decimo-CapoFrasca in tempi rapidi e certi; sospensione
immediata di tutte le attività militari nel poligono
della morte Salto di Quirra, restituzione alla Sardegna
della sua terra e del suo mare decontaminati, puliti. Comitato sardo Gettiamo le Basi Tel 3467059885, 070823498 |
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