Purtroppo anche PD e CGIL (ai quali io sono iscritto)
subiscono condizionamenti pesanti . Dovremme tutti reagire. Io dal
mio piccolo cantuccio ho reagito scrivendo a Bersani e alla Camusso le
lettere che vi incollo qui sotto e che fanno ruiferimento ad un' altra mia al
Prof. Monti dello stesso tenore.
01) Cara Susanna,
come tesserato della CGIL-SPI seguo sempre la
sua attività per la difesa dei diritti dei lavoratori e concordo con le
sue posizioni.
Ma ieri la sua dichiarazione in favore del TAV è
stata per me come un pugno nello stomaco. Non mi sarei mai aspettato da lei una
simile dichiarazione che sicuramente non deriva dalla sua esperienza e
formazione. Anche lei è stata constretta ad adeguarsi alla linea
Bersani.
Le invio quindi, qui sotto, la lettera che ho
inviato a Bersani e che vale anche per lei.
La ragione che lei ha portato a suffragio della sua
dichiarazione pro TAV non sta in piedi. E' vero che il Progetto TAV
darebbe lavoro a circa 6000 lavoratori ( così si dice, ma è da verificare la
cifra). Ma è ancora più vero che:
01 - con la stessa somma si potrebbero
attuare molti altri progetti di utilità nazionale con l' impiego di
altrettanti lavoratori e maestranze e forse ancora di più. Basti
pensare ai lavori necessari per sistemare montagne, fiumi, zone terremotate,
scuole, ospedali, musei, ricerca scientifica, ecc. ecc La lista è lunga e lei
la conosce meglio di me.
02 - I lavoratori per il progetto TAV
percepirebbero sì uno stipendio, ma contribuirebbero a realizzare
un' opera negativa e dannosa per la comunità della Valle e anche per
tutti i cittadini italiani, perchè ad essi vengono sottratti soldi che
dovrebbero servire per risolvere i problemi sopra citati di grande utilità
economica e sociale.
Allora come può lei auspicare la realizzazione di un'
opera che danneggia tutta la nazione e rappresenta una rapina a danno degli
italiani ? Non è questa una grossa e incomprensibile contraddizione
rispetto a tutto quanto lei fa e dice e rispetto a tutta la storia di lotte
della CGIL ?
Sono molto, ma molto amareggiato per il suo appoggio al
TAV. Spero che lei si ravveda e si corregga.
Cordialmente, Franco Borghi
2) Egregio On. Bersani,
in qualità di tesserato PD del Circolo di Cento,
desidero inviarle copia conoscenza della lettera che ho scritto al Prof. Monti.
Quanto in essa contenuto vale anche per lei.
Io NON condivido la sua presa di posizione a
favore del TAV che è un' opera sbagliata da un punto di vista tecnico e
sociale.
Io ho l' impressione che lei non conosca a fondo
il progetto del TAV altrimenti non direbbe menzogne e corbellerie in
materia.
L' unica cosa che si può dire è che dietro il
progetto TAV ci sono enormi interessi inconfessabili e lei probabilmente ne è al
corrente fin da quando lanciò questo progetto 20 anni fa. Non lo penso solo io,
ma tanti italiani, che non sono stupidi e capiscono le cose.
E' scandaloso che mentre il governo cerca soldi e
li spreme dai lavoratori per far fronte ai problemi dell' Italia, lo
stesso governo ne vuole spendere ben di più per il TAV, e per gli F-35,
anche con il supporto del PD. E' uno scandalo che io denuncio e che
grido ai quattro venti.
Tutti gli studi fatti da eminenti studiosi
italiani per lei non contano nulla ? Li conosce ? Non credo. Se vuole posso darle i link per ritrovare la documentazione che
dimostra come il TAV sia un enorme errore e un enorme spreco di denaro
pubblico, quando si sa che esiste una linea ferroviara Torino-Lione,
sottoutilizzata. Basterebbe ammodernarla.
C' è anche ipocrisia nei suoi discorsi nei quali
auspica soluzioni migliori per la scuola, per la sanità, per i pensionati, ecc.
ecc. mentre approva un progetto che assorbe enormi fondi.
Che cosa va a raccontare agli operai che sono in
cassa integrazione? E ai disoccupati ? E ai giovani in attesa di lavoro o
precari ? Che tutto si risolverà con il TAV?
E' vero cche il TAV assorbirebbe della mano d'
opera, ma la stessa quantità di mano d' opera e forse ancora di più,
la si potrebbe utilizzare con gli stessi fondi per altre opere necessarie
e utili al Paese: messa in sicurezza delle montagne, dei fiumi, delle scuole,
terminare gli ospedali interrotti a metà, lanciare un' edilizia popolare,
migliorare i trasporti locali che servono ai pendolari, ecc. ecc.
Se lei insiste nell' approvare il TAV, vuol dire
che lei ha interesse a farlo. Certamente non nell' interesse degli
italiani.
Distitni saluti,
Franco BORGHI
Tessera PD-
Cento
----------------------------------------- Franco BORGHI Via
Frescobaldi 13 - 44042 CENTO Tel.051.6836715 -Fax
051.18895462 Cell.348.3802633 Reply to: xenos at iii.it - farabir at iii.it
----- Original Message -----
Sent: Tuesday, March 13, 2012 9:39
AM
Subject: [ecologia] Tav, GALSI: Cgil e Pd
dicono SI
All'elenco di dannose infrastrutture a cui PD e CGIL dicono SI,
in Sardegna aggiungiamo il GALSI. Vi preghiamo di prendere atto anche della
nostra lotta contro l'ennesima, dannosissima, SERVITU' venduta ai sardi come
OPPORTUNITA' di sviluppo sia dal PD che dai sindacati. Grazie Sergio
Diana http://prosardegnanogasdotto.blogspot.com/2012/03/cgil-e-pd-folgorati-sulla-via-torino.html
Il giorno 13 marzo 2012 06:49, Alessandro Marescotti
<a.marescotti at peacelink.it>
ha scritto:
La Camusso, segretaria Cgil, dice che c'e' un disperato bisogno di
investimenti e che per questo e' a favore delle grandi opere. E del
Tav. Una della grandi opere da fare in Italia e' la copertura dei
'parchi minerali' dell'Ilva che inquinano con le loro polveri tutta la
citta' di Taranto. Una copertura mastodontica: e' come coprire
un'area equivalente a una citta'. Quanto lavoro e quanta occupazione
porterebbe! Grande opera. Mai realizzata. Altre grande opera
sarebbe l'istituzione in tutte le citta' dei registri tumori. Il database di
tutte le cartelle cliniche di tutti gli operai italiani esposti a sostanze
cancerogene ('registro degli esposti') come richiedeva la 626/94. Una
grande opera che la Cgil non spinge avanti con la stessa intensita' del Tav.
Date: Tue, 13 Mar 2012 03:56:50 +0100
Subject: Tav, Cgil e Pd
CGIL E PD
FOLGORATI SULLA VIA TORINO-LIONE
Solo due
democratici fuori dal coro: “Si sono scordati la parola Ambiente”
di Ferruccio
Sansa, “Il Fatto Quotidiano”, 13 mar. 2012
Il Tav: “Sì,
lo vogliamo”. Il Terzo Valico: “Sì”. La Gronda di Genova: “Sì”. La
Livorno-Civitavecchia: “Sì”. E l’autostrada Mestre-Civitavecchia: “Sì, sì,
sì”. Pd e Cgil su molte delle più grandi opere, anche quelle più contestate
da cittadini e comitati, non sembrano avere dubbi: s’hanno da fare.
Autostrade, porti, porticcioli, trafori, nel centrosinistra navigano con il
vento in poppa. Il Tav è l’ultimo di una lunga serie di capitoli: “È un
investimento strategico fondamentale per lo sviluppo e la crescita”, è
sicuro Piero Fassino, sindaco di Torino. Anche Susanna Camusso, segretario
Cgil, non ha dubbi: “Siamo favorevoli al Tav: il Paese ha un disperato
bisogno di investimenti”.
Tutto bene.
Anzi, no. Nei vertici del partito e del sindacato le voci dissonanti sono
poche, ma cominciano a farsi sentire. Ricordano l’epoca in cui la parola
“ambiente” era uno dei pilastri del centrosinistra. Roberto Della Seta e
Francesco Ferrante non hanno mandato giù le parole del leader Cgil:
“L’opinione di merito sul Tav non c’entra, ma sostenere come fa Camusso che
una grande opera va realizzata non perché serve come infrastruttura, ma
perché porta lavoro significa attestarsi su una posizione archeologica”,
esordiscono i due parlamentari ecodem (Pd). Aggiungono: “Il lavoro si
costruisce promuovendo l’innovazione, liberando l’economia dal peso di lobby
e immobilismi, puntando su ricerca, scuola e ambiente che per un Paese come
il nostro sono le principali materie prime. Invece le infrastrutture, almeno
nei Paesi avanzati, si fanno se sono utili a migliorare la qualità dei
servizi per cittadini e imprese. Questo è l’unico criterio per decidere del
Tav Torino-Lione”. Della Seta e Ferrante non usano giri di parole: “In
Italia sono stati sperperati miliardi pubblici per opere inutili
giustificate col fatto che ‘portavano lavoro’: così ci ritroviamo con poli
industriali senza senso e senza futuro, con molte autostrade e poco
trasporto pubblico. Ma i posti di lavoro, più numerosi e duraturi, si creano
con la nuova economia che in Germania offre occupazione a milioni di
persone. È preoccupante che il più grande sindacato italiano difenda invece
logiche superate”.
Il disagio
sull’approccio ai temi infrastrutturali e ambientali dei vertici Pd e Cgil
comincia così a montare, soprattutto tra militanti ed elettori. C’è chi
punta il dito sull’ombra di un conflitto di interessi: partiti e sindacati
sponsorizzano cemento e asfalto, mentre imprese e cooperative una volta
chiamate “rosse” fanno affari con i grandi progetti. Gli esempi in tutta
Italia non mancano: a cominciare dal Tav (la galleria esplorativa è stata
affidata alla Cmc, Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna), per andare
a porticcioli come quello della Marinella (mille posti barca tra Liguria e
Toscana, operazione sponsorizzata dal centrosinistra che vede tra i
realizzatori cooperative e società del Monte dei Paschi di Siena), passando
per Motorcity, mega-autodromo da un miliardo nel cuore della pianura veneta
che dopo essere stato lanciato da Chicco Gnutti – sì, proprio quello delle
scalate bancarie – ha visto l’ingresso delle cooperative. Niente di
illecito, ma un motivo di disagio per la base. Della Seta sottolinea: “Nel
centrosinistra c’è un rapporto con gli interessi economici che non è sempre
trasparente. Ci sono scelte, che dovrebbero essere compiute pensando al bene
comune, in cui emergono interessi particolari e non sempre chiari”. Ma
intanto si va avanti. Soprattutto con il Tav.
Ieri il
vertice con Roberto Cota, Fassino e i sindaci della Val di Susa. Il
governatore del Piemonte ha presentato “un pacchetto di proposte concrete”:
compensazioni fiscali per la Val di Susa (Irap, Irpef, Imu e benzina) e un
presidio dell’Istituto Superiore di Sanità, per monitorare quello che
succede nella Valle. Fassino ha parlato di una riunione “positiva e utile
che permetterà di superare le contrapposizioni frontali dei mesi scorsi”.
L’opera
comunque, sottolinea Cota, “andrà avanti nei tempi previsti”. Sandro Plano,
presidente della Comunità Montana e uno dei leader No Tav, è più cauto:
“Vedremo il nuovo progetto low cost. È un primo passo. Poi chiederemo un
tavolo con un rappresentante del governo. Non mettiamo pregiudiziali sul
proseguimento del dialogo, ma chiediamo la sospensione dei lavori per motivi
di ordine pubblico”.
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