Re: [ecologia] Elettrosmog, modificata la legge, norme meno rigide





Ma ormai siamo immersi fino al collo, pardon, fino ai capelli e sopra di essi, nelle onde elettromagnetiche. Tutto quello che usiamo, dentro e fuori casa, produce onde elettromagnetiche. Pensate al semplice dispositivo all' interno delle chiavi dell' auto: basta un click per aprire o chiudete l' auto da 15-20 metri di distanza. Queste onde se sono capaci di apre o chiudere un auto, certamente trapassano il corpo umano molto più facilmente. Sarà poca cosa ? Certo. Ma 1+1 = 2 e 2 + 2 = 4 e via di seguito. Cosa vogliamo eliminare dalla nostra vita automatizzata e super accessoriata ? Chi comincia per primo ? Un mio amico non ha la TV, non vuole averla. I suo due figli l' hanno scoperta a casa di amici, compagni di scuola, ed ora vanno sempre a fare i compiti dagli amici ed intanto si ubriacano di televisione.

Da ultimo: per leggere tutti i messaggi di Alessandro, bravissimo, ed amici che intervengono, ci vorrebbe un giorno di 36 ore. Non sarebbe possibile selezionare i messaggi e mandarne meno? O dobbiamo leggere solo quelli di Peacelink perchè non resta il tempo per leggere quelli da altre fonti ?

Con tanta amicizia, Franco
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Sent: Tuesday, November 08, 2011 10:29 AM
Subject: [ecologia] Elettrosmog, modificata la legge, norme meno rigide


Nel decreto sviluppo dell'ottobre scorso l'esecutivo ha modificato la legge sull'elettromagnetismo, arrivando a innalzare fino al 70 per cento gli attuali limiti per gli impianti di telefonia mobile.

Con la nuova normativa i valori di attenzione (in Italia il limite è di 6 volt per metro) sono da considerare soltanto all'interno degli edifici. "In questa maniera - spiega Giorgio Assennato, presidente dell'Assoarpa, l'associazione delle Arpa italiane - se ne esclude l'applicabilità su tutte le aree di pertinenza esterne delle abitazioni, come i balconi, terrazzi, giardini e cortili". Questo può comportare un'invasione di antenne, tanto che gli esperti ritengono che nel giro di due anni verranno montati dai 15mila ai 20mila nuovi impianti.

La nuova norma cambia anche gli obiettivi di qualità: verrà valutata una media statistica giornaliera mentre ieri si prendevano a campione i sei minuti a massima potenza. "Poiché di notte la potenza è notevolmente ridotta - dice Assennato - la nuova disposizione permette che la popolazione nelle ore diurne possa essere esposta a valori di campo di gran lunga superiori a quelli dell'attuale normativa". Secondo una simulazione compiuta dalle stesse Arpa, i valori saranno aumentati del 30 per cento per gli impianti radio-tv e del 70 per gli impianti di telefonia mobile.

Ma perché questa variazione? I tecnici hanno fatto notare come in Italia esistano i limiti più rigidi d'Europa (6 volt per metro concessi contro una media Ue di 40). All'orizzonte c'è soprattutto la necessità da parte delle compagnie telefoniche di adeguarsi alla tecnologia 4G, con l'installazione delle nuove antenne Lte (Long term evolution). Tim, Vodafone e Wind hanno già investito 1,5 miliardi a testa sul nuovo network e secondo alcuni con la vecchia legislazione avrebbero avuto troppi problemi. "Ci troviamo però di fronte a una svendita della salute agli operatori di telefonia mobile" denunciano le associazioni ambientaliste.

Non sono i soli. A esprimere un parere fortemente contrario al provvedimento, prima della sua approvazione, è stata anche l'Ispra che con una nota a firma dell'ingegner Salvatore Curcuruto parla di "un deciso passo indietro rispetto a quanto stabilito dalla vecchia legge che contribuirebbe ad alimentare il clima di sfiducia dei cittadini nei riguardi delle istituzioni. Il decreto rischierebbe, infatti, di riportare il paese indietro di dieci anni, in una situazione di conflitti sociali che allo stato attuale delle cose sembrava ampiamente superata grazie all'attività di controllo, informazione al cittadino e trasparenza dell'azione amministrativa".

Fonte: Repubblica
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