L'inquinamento atmosferico da traffico danneggia il cervello.
- Subject: L'inquinamento atmosferico da traffico danneggia il cervello.
- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Sun, 9 Oct 2011 21:58:26 +0000
- Importance: Normal
- Sensitivity: Normal
www.peacelink.it From: "Giovanni D'Agata" <dagatagiovanni at virgilio.it>
Date: Sun, 9 Oct 2011 18:43:05 +0200 To: Giovanni D'Agata<dagatagiovanni at virgilio.it> Subject: Inquinamento atmosferico da traffico danneggia il cervello. COMUNICATO STAMPA Inquinamento
atmosferico da traffico danneggia il cervello. Due nuovi studi hanno rivelato
che l'inquinamento atmosferico nelle città può mettere in pericolo il modo in
cui il cervello funziona,. Lo
studio ha esaminato l'esposizione media a vita al traffico legati
all'inquinamento Gli scienziati della
“Harvard School of Public Health” di Boston, Massachusetts, hanno
scoperto che vivere in aree con alti livelli di inquinamento da traffico può
ridurre le prestazioni nei test
cognitivi. I ricercatori hanno
verificato che le persone di età superiore ai 51 anni che hanno vissuto in aree
inquinate hanno presentato più bassi punteggi cognitivi rispetto a quelli che
erano stati esposti a livelli più bassi di inquinamento durante la loro vita
anche dopo che i loro risultati erano stati adattati allo status sociale ed educativo. Un secondo studio sugli
animali della Ohio State University di Columbus ha anche rivelato che le
polveri sottili nell'aria che sono tipicamente emesse dai motori diesel possono
portare a problemi di apprendimento e di memoria, riducendo la crescita dei
neuroni nel cervello. La dottoressa Melinda
Potenza, del dipartimento di epidemiologia e salute ambientale presso la
Harvard School of Public Health ha dichiarato che l'esposizione a lungo termine
all'inquinamento atmosferico dovuto al traffico sembrava influire sul modo in
cui il cervello funziona ricordando, inoltre, che il declino cognitivo ed i
danni negli anziani sono un problema enorme di salute pubblica. Secondo la scienziata lo
studio effettuato indica che il traffico legato all'inquinamento atmosferico,
ai gas di scarico in particolare dei motori diesel, può giocare un ruolo
importante in tutto questo. I risultati raggiunti
dalla ricerca, in effetti, suggerirebbero l’evidenza di effetti negativi
da inquinamento atmosferico dovuto al traffico sulla funzione cognitiva negli
uomini anziani con incidenze maggiori nei fumatori o negli individui in
sovrappeso e obesi. Lo studio ha esaminato l'esposizione
media a vita al traffico ed i punteggi dei test cognitivi di 680 uomini di età
compresa tra i 51-anni e 97-anni, ma secondo i ricercatori i risultati
sarebbero tranquillamente applicabili anche alle donne. Si è riscontrato che
coloro che vivono in aree che sono state esposte al doppio di ossido di
carbonio rispetto alle aree a basso inquinamento, hanno 1,3 volte più
probabilità di avere bassi punteggi cognitivi. I ricercatori hanno anche
scoperto che se i livelli di ossido di carbonio sono doppi in una zona rispetto
ad un'altra, l'effetto sulle funzioni cognitive di persone provenienti da
quella zona erano equivalenti all'invecchiamento di quasi due anni rispetto a
quelli che vivevano in zone meno inquinate. La dottoressa Potenza ha
ricordato che l'inquinamento atmosferico legato al traffico è una miscela
complessa di gas e particelle e sembrerebbe causare infiammazione e stress
ossidativo a livello cerebrale. Vi sono anche prove che le polveri ultrasottili
possono entrare nel cervello e causare disfunzioni. Nel secondo studio
effettuato sui topi, i ricercatori della Università dell’Ohio hanno
scoperto che l'esposizione a polveri sottili da inquinamento conosciuto come
PM2.5 ha causato un aumento dei livelli di molecole infiammatorie nel cervello
degli animali. Essi hanno scoperto che i
topi esposti per dieci mesi all'aria inquinata con le particelle hanno
mostrato segni di compromissione del loro apprendimento e delle capacità di
memoria rispetto a quelli che avevano respirato aria filtrata. I ricercatori hanno
scoperto che una parte del cervello degli animali noto come ippocampo, che è la
parte responsabile della memoria e dell'apprendimento, aveva anche sofferto una
diminuzione della crescita dei neuroni nei topi esposti all'inquinamento. Laura Fonken, del
programma comportamentale neuroscienze dell’Università dell’Ohio ha
espressamente sostenuto che i dati ottenuti suggeriscono che l'esposizione a
lungo termine a livelli di inquinamento dell'aria da polveri sottili tipici dell’
esposizione nelle maggiori città di tutto il mondo altera le risposte affettive
e compromette la cognizione. A ciò si aggiunga che
tale tipo d’inquinamento dell'aria è già stato collegato
all’aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Si pensi che nella sola Gran
Bretagna è stimato che in più di 20 città nelle quali l’emissioni dovute
al traffico urbano siano pari al doppio dei livelli indicato
dall'Organizzazione mondiale della sanità. Ed in Italia la
situazione non è migliore visto che le nostre città, specie i capoluoghi di
provincia sono per gran parte dell’anno esposte a livelli ben superiori
rispetto a quelli indicati dall’OMS. Per Giovanni D’Agata, Componente del Dipartimento Tematico
Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore
dello “Sportello
dei Diritti” questi due studi evidentemente esportabili nel resto
del pianeta e quindi all’Italia, sono un ulteriore monito nei confronti
dei Nostri amministratori affinché adottino improcrastinabilmente tutte le
misure necessarie per ridurre l’inquinamento nelle proprie città, anche
perché è ormai provato che l’inquinamento atmosferico dovuto al traffico
urbano è causa diretta o indiretta di centinaia di migliaia di morti all’anno
e di costi sociali incredibili per il nostro Welfare. Lecce, 09
ottobre 2011
Giovanni D’AGATA |
Allegato Rimosso
- Prev by Date: R: [ecologia] Firma anche tu il DDL sulla diossina negli alimenti!
- Next by Date: buona fortuna a chi continuerà nell'impresa
- Previous by thread: R: [ecologia] Firma anche tu il DDL sulla diossina negli alimenti!
- Next by thread: buona fortuna a chi continuerà nell'impresa
- Indice: