beni comuni
- Subject: beni comuni
- From: Lino Balza <medicinademocraticalinobalza at hotmail.com>
- Date: Fri, 7 Oct 2011 18:54:53 +0200
- Bcc:
- Importance: Normal
| Uno dei più grandi inquinamenti idrici di tutti i tempi. Per 
la prima volta il capo di imputazione è dolo. 38 gli imputati, italiani, 
francesi, belgi. Decine di avvocati di grido nazionale per la difesa. 
Centinaia le parti civili fra i lavoratori e gli abitanti.  Processo 
per l’inquinamento del polo chimico di Spinetta Marengo (Alessandria): 
avvelenamento doloso e dolosa mancata bonifica. Nell’udienza precedente gli 
imputati Ausimont si sono dichiarati innocenti perché il dolo 
sarebbe della subentrante Solvay, dal 2002. Nell’udienza del 13 ottobre gli 
imputati Solvay si dichiareranno innocenti perché il dolo 
sarebbe della precedente Ausimont, fino al 2002. Nella prossima udienza del 7 
ottobre gli imputati Arkema si dichiareranno innocenti perché 
il dolo sarebbe di Ausimont e Solvay, prima e dopo il 2002. In subordine, tutti 
assieme sarebbero contenti che il giudice GUP sentenziasse che non è dolo 
bensì colpa, reato involontario. Meglio ancora: non è colpa di nessuno. Cioè la 
colpa è dei cittadini e dei lavoratori  che sono morti o si sono ammalati 
senza alcun motivo. E pretenderebbero anche i risarcimenti. Non fa parte di questo procedimento 
penale, ma Medicina democratica ha denunciato anche l'inquinamento Solvay 
per PFOA (acido perfluorottanoico, tossico cancerogeno mutageno) nei fiumi 
Bormida, Tanaro e Po fino alla foce. Nonchè la presenza di PFOA nelle sacche di 
trasfusione sangue.     Il libro di Maurizio Marchi, Medicina democratica,  è disponibile su 
Internet   al link  http://ilmiolibro.kataweb.it/default.asp   
(Gruppo l’Espresso): nel motore di ricerca del sito digitare il titolo “non ce 
la date a bere”.  Sulla risorsa acqua di un territorio si scaricano tutte 
le contraddizioni – ambientali, sociali, culturali ed industriali – di quel 
territorio.  Ed in questa parte della Toscana, la risorsa acqua è in 
condizioni molto critiche, se non comatose. Il 
primo “imputato” di questa grave situazione è l’industria pesante di base, qui 
colpevolmente concentrata – del cloro-soda, del petrolio, dell’acciaio, 
dell’energia – vecchia, inquinante, grande consumatrice d’acqua dolce. Il 
secondo “imputato”, più o meno consapevole e consenziente, è la classe dirigente 
locale, dalla regione all’ultimo assessore comunale. Poi ci sono vari altri 
“imputati minori”, che reclamano il loro pezzo di abuso sull’acqua, come il 
turismo delle seconde e terze case e dei campi da golf, l’agricoltura 
chimicizzata, la cavatura di materiali, lo spandimento di 
rifiuti. Il 
saggio esamina l’aspetto delle estrazioni di salgemma dalla Val di Cecina, 
operato con acqua dolce e convogliato a Rosignano per tubazione, gli enormi 
consumi d’acqua della raffineria ENI di Livorno, del polo siderurgico di 
Piombino e del polo geotermico di Larderello. Quest’ultimo, oltre ai forti 
consumi diretti, è sospettato di enormi  incalcolabili perdite  
sotterranee e dell’inquinamento con arsenico, boro e mercurio dei torrenti e 
delle falde, fino a contaminare addirittura gli acquedotti dell’incolpevole 
Isola d’Elba.  Prosegue con l’analisi dei problemi “emergenti” del 
cromo esavalente nell’acqua della Val di Cecina e dei nitrati nella pianura 
costiera, fino ad arrivare al problema centrale, quello delle deroghe sugli 
inquinanti nell’acqua potabile, risultato di decenni di scelte devastanti, 
riassumibili nel ribaltamento dei principi della Legge Galli, che riserva 
l’acqua migliore ai cittadini anziché all’industria. L’intero saggio si colloca nella riflessione e nella 
diffusione di conoscenze per il “che fare” dopo lo 
straordinario   risultato dei referendum nazionali sull’acqua del 
giugno 2011.  Ripubblicizzare l’acqua non solo da un  punto di vista 
economico-burocratico, ma come atto democratico di ripresa in mano del 
proprio  territorio, delle sue risorse, della salute 
popolare. | 
Allegato Rimosso
- Prev by Date: art Alunni/aggiornamento
- Next by Date: L'Istituto Righi di Taranto al Senato. "Proporremo una legge nazionale sulla diossina negli alimenti"
- Previous by thread: art Alunni/aggiornamento
- Next by thread: L'Istituto Righi di Taranto al Senato. "Proporremo una legge nazionale sulla diossina negli alimenti"
- Indice: