Carlo e Filippo d'inghileterra e il wwf
Il Principe Carlo d’Inghilterra, che ha
acquistato notorietà per aver fatto affermazioni ridicole e “infiammanti”, ora sta dicendo che lui è,
di fatto, una specie a rischio. In verità, secondo lui, lo siamo
tutti.
Prince Charles ha fatto queste
affermazioni in un discorso introducendo la sua nomina a
Presidente del World Wild Life Fund for Nature (WWF) ,
una posizione che suo padre, il Principe Filippo, già detenne in passato.
Charles si è spinto oltre dicendo che
l’umanità si trova ora davanti alla “sesta grande
estinzione di massa”, ovvero la continua erosione di
“molta della vitale biodiversità della Terra, causata da
una quantità di pressioni: dalla crescita della domanda
di terra, alle conseguenze di ogni tipo di
inquinamento.”
Ha continuato dicendo che “senza la
biodiversità che è cosi minacciata, noi stessi non
saremo in grado di sopravvivere”. Essenzialmente, il
principe ha biasimato la incombente estinzione della
umanità causa il Cambio Climatico, la produzione di
massa, gli alti standard di vita e la richiesta di
terra. Le sue rivendicazioni, tuttavia, anche se contengono una
minima percentuale di verità, sono piuttosto
ingannevoli nel modo in cui sono presentate al
pubblico.
Nessuno può infatti negare che ci sia un po’ di
verità in ciò che il geneticamente reale ha detto. La
Terra sta senza dubbio perdendo molta della sua
biodiversità dato che molti aspetti dell’ambiente stanno
per essere distrutti da svariati mezzi. Che si tratti di
eccessi di disboscamento, processi di produzione
distruttivi, modificazioni
genetiche o smaltimento di inquinanti nell’ambiente, non
c’è dubbio che stiamo distruggendo il pianeta. Il negare
completamente che l’attività umana abbia degli effetti
deleteri sugli animali e l’ambiente è piuttosto
pericoloso, tanto quanto l’adorazione di Gaia spacciata
dai media mainstream e dagli Eco-fascisti.
La responsabilità, tuttavia, per le istanze sollevate dal Principe
Carlo, come noto è stata posta sul gobbo della persona
media (i contadini per Charles) e non su coloro che
stanno notoriamente ed attivamente distruggendo il
pianeta per i loro guadagni. Infatti, è obbiettivo del
Principe Charles e di tutti i facente parte come lui
della elite, quello di riportare il cittadino medio a
standard di vita feudali , mentre lor signori mietono i
benefici di ogni amenità che la civiltà moderna rende
possibili.
E’ importante chiarire che non è una
esagerazione, dire che la elite e
specificatamente il Principe Carlo, voglia far
ritornare la popolazione a standard di vita dell’era feudale.
In aggiunta alla sua instancabile campagna per porre fine
all’uso di auto in Inghiletarra, cosi come la sua spinta grottesca per
convincere il pubblico a
rinunciare a farsi il bagno, Charles ha anche suggerito che gli Inglesi
comincino a considerare di vivere in case fatte di
mattoni d’argilla e lana di pecora.
A parte il fatto che allevare file di
pecore allo scopo di produrre isolanti non è un
principio gran che sostenibile, poichè queste pecore
senza dubbio sarebbero alleviate in fattorie di tipo
industriale: non sarebbe certo una bella esperienza per
le pecore.
Per ciò che concerne la “guerra di Charles’ contro le
automobili, egli sostiene che: “ Questo tipo di sviluppo
orientato al trasporto pubblico è fondamentale per
raggiungere l’obbiettivo finale di una comunità a basso
consumo di anidride carbonica ed è molto probabile che
tali comunità, che non saranno proprio austere,
diventeranno luoghi
ambiti dove le persone sceglieranno di vivere e passare
il loro tempo”.
Quello che non menziona tuttavia
agli stupidi striscianti che veramente credono che
egli sia dalla parte dell’ambiente, è che nessuno avrà
altra scelta se non quella di spostarsi in queste
aree, poiché chiunque risieda in campagna non avrà
modo di viaggiare o
lavorare per andare in città a fare le spese.
Naturalmente questo è esattamente
l’obiettivo.
Si devono creare grandi supercittà, dove la gente
generale dovrà essere stipata, impacchettata, impilata.
La mobilità e la libertà saranno severamente limitate
poiché i trasporti, se non verso il lavoro, saranno
inaccessibili.
Vivere fuori dalle grandi città,
vivere in campagna o fuori dalla grande “griglia”
create, sarà reso impossibile causa leggi
ambientali opprimenti e politiche come l’ Agenda 21 . La bellezza
dell’autosufficienza in campagna è riservata solo
ai governanti come il buon Principe e le persone che
lo servono direttamente.
Non saranno solo le case e le macchine a
soffrire nella la lista dei desideri di suggerimenti
“verdi” del “Principe Charles’. Ogni standard di vita
moderno e del miglioramento nella salute, igiene e
sanitari, scomparirà per “il bene della terra.” Come
riportato dal Daily Mail, il sito web di
Charles consigliò alle famiglie di “snobbare la vasca
da bagno” e
“amare i loro resti di cibo” per poter salvare denaro
e ridurre le emissioni di anidride carbonica.
Charles ha anche incoraggiato
l’installazione di strutture domestiche a basso flusso e
a risparmio energetico
per poter ridurre la tensione posta
sull’ambiente, che questi standard del vivere moderno
procurano.
In tutta equità, si dovrebbe far rilevare che diventare
efficienti con la propria acqua ed elettricità e con un
sistema di riciclaggio, riusare le cose e semplicemente
non essere dei consumatori dispendiosi non è negativo in
sé e per sé.
Non lo è nemmeno camminare invece di
guidare la macchina se è disponibile questa opzione.
Infatti questo è un comportamento positive che dovrebbe
venire incoraggiato. Ma dovrebbe esserlo attraverso un
rafforzamento positive da parte del governo e attraverso
individui, comunità e culture, non parassiti elitari come la famiglia
reale che può solo cercare di imporre austerità sui loro sudditi,
perchè ci sia ancor di più da arraffare per sè.
Detto questo, bisogna capire che queste
affermazioni e
campagne fatte da persone come il Principe Carlo NON
sono per beneficio della Terra e neppure per il
beneficio della persona media. Queste iniziative
sono pensate per abbassare gli standard di vita usando
l’ambiente come una scusa ed un capro espiatorio
La filosofia del “non volere non
sprecare” non si applica a persone come il Principe
Carlo. Non è mai stato cosi e mai sarà, fintanto che
queste persone restano nelle posizioni di potere in cui
sono ora.
Tenete in mente che, mentre il
Principe del Galles predica
al pubblico in generale, sulle emissioni di anidride
carbonica e l’aumento della domanda di terra,
altrettanto è impegnato a viaggiare tra i suoi palazzi
(si noti il plurale) in jet privati o su uno dei suoi
molti veicoli.
Non gli mancano proprietà da visitare
poiché la famiglia reale Britannica (la Regina
attualmente) è il più grande proprietario
terriero del
mondo. E’ improbabile che il Principe ami i suoi
resti di cibo quanto potrebbe farlo un cittadino
britannico medio, altrettanto improbabile è che abbia
snobbato la vasca da bagno come ha suggerito a tutti.
Piuttosto, è ovvio che la vita dei
geneticamente reali continui allo stesso modo come
accade da migliaia di anni: fregandosene e alle spese
dei sudditi.
Tuttavia ha dell’ironia che il Principe Carlo professi
paura che la specie umana rischi l’estinzione.
Sebbene le sue affermazioni siano chiaramente mirate a
ispirare paura nei creduloni del WWF e forniscano punti
di discussione a coloro che comprendono ciò che
l’organizzazione veramente rappresenta, l’estinzione
della razza umana è ciò che senza dubbio il Principe
Carlo e la sua razza vanno cercando da tempo.
Ovvero l’estinzione
di certi tipi di umani.
Il Principe Carlo ha
continuamente fomentato paura sulla necessità del
controllo della popolazione, specialmente nei paesi in via
di sviluppo, persino selezionando le religioni (Islam) per uno schema rieducativo.
Secondo Carlo nel 2010, l’estinzione era l’ultima cosa
di cui ci si doveva preoccupare. Infatti solo poco
prima, affermava che era il caso opposto: che eravamo in
troppi.
Naturalmente, Charles potrebbe dibattere
che le sue affermazioni erano basate su una discussione
maltusiana, ovvero che tanto più persone ci sono, tanto
meno risorse ci sono per loro. Ma le teorie di
Malthus, indipendentemente da quanto tempo
siano state resuscitate, si sono dimostrate ripetutamente
false. Infatti non è lo scenario malthusiano della
sovrapopolazione che dovremmo temere ma l’idea che una
simile catastrofe potrebbe essere creata a tavolino da individui che
hanno queste ideologie Malthusiane.
Charles ha spesso discusso che un
aumento della popolazione e la conseguente ascesa del consumismo
stavano distruggendo la Terra e che la religione era uno
dei fattori che
aumentava il tasso delle nascite.
Questo è a causa della innata
opposizione che la religione (tutte fuorchè una) ha
verso l’aborto e
la sterilizzazione: due dei metodi più popolari per la
riduzione della popolazione.
Di recente Charles ha ammonitoe la
religione perchè limita la sua Grande Idea e si è
appellato ad essa perchè si trasformi così che possa, di
fatto, sostenere i
piani di riduzione della popolazione per il bene della
Terra.
La religione non è la sola istituzione
verso al quale Charles ha mosso delle istanze. Ha preso
su di sè anche il concetto della produzione di massa e
della industria. Infatti, Charles un tempo affermò che
“l’anima è stata tolta di mezzo a gomitate” nella spinta
verso il profitto economico.
Di nuovo, come nel caso della sua affermazione più
recente, il principe afferma che la spinta costante per
il profitto economico sta distruggendo la Terra e si
potrebbe a fatica discutere che no sia vero. Ma questa spinta
al profitto economico, indipendentemente dai costi, è
stata, per la più parte, iniziata e dominata da
multinazionali globaliste con cui lui stesso è
affiliato.
Charles e il resto della sua
famiglia hanno senza dubbio dei legami stretti con
innumerevoli multinazionali, sebbene siano nascosti
attraverso la Bank of England ed leggi reali
segrete
Solo il forum dei business leaders di
Charles “ Il Principe del Galles” lavora a stretto
contatto con molte
multinazionali internazionali che sono loro stesse i
maggiori inquinatori ed altrettanto con numerose
fondazioni e
ONG che promuovono il mito del Global Warming (si veda
su questo sito Le Menzogne sul Clima ) .
Infatti lo stesso Principe Carlo è responsabile di molte
delle idiozie non scientifiche e difettose che puntellano da tempo
la bufala del Global Warming. Dopotutto egli è un mecenate della
University of East Anglia’s School of Environmental
Sciences (Scuola di Scienze Ambientali della Università
di East Anglia) che è la patria della Climatic Research
Unit (Unità di ricerca climatica), il dipartimento che è stato preso in flagrante mentre faceva
casino con i dati scientifici, manipolando le
scoperte e perseguitando chiunque mettesse in discussione
la mucca sacra del
global warming
E’ di primaria importanza che il
lettore, ambientalista o meno, comprenda che il Principe
Carlo non ha interesse in maggiori standard di vita. Non
ha interesse nella vera sostenibilità o protezione
dell’ambiente. Certamente non ha interesse nella salute
e nel benessere dei circa 7 miliardi di persone che
popolano il pianeta che non sono parte del suo fortunato
club genetico..
Prince Charles, come suo padre, è ossessionato dal
ridurre la popolazione di inutile consumatori mangianti
(come lo siamo ai suoi occhi) e di ordinare alla natura
al fine di beneficiare per sé e la sua linea di sangue
reale.
Se la specie umana sarà a rischio di estinzione, non è
perchè abbiamo troppi bambini o ci facciamo troppi bagni
o guidiamo troppe auto. Lo sarà perché abbiamo permesso
a persone come Prince Charles di regolare la nostra
abilità di farlo.
by Brandon Turbeville,
traduzione Cristina Bassi
fonte:http://www.activistpost.com/2011/09/can-prince-charles-save-humans-from.html#more
Articoli correlati:
LE
MENZOGNE SUL CLIMA:
PAURE E SCIOGLIMENTO DEL
GHIACCIO ARTICO...
Nuova grafica e nuove funzionalità! Crea subito Gratis la tua
nuova Casella di Posta Katamail
--
Mailing list Ecologia dell'associazione PeaceLink.
Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI:
http://www.peacelink.it/mailing_admin.html
Archivio messaggi: http://lists.peacelink.it/ecologia
Area tematica collegata: http://italy.peacelink.org/ecologia
Si sottintende l'accettazione della Policy Generale:
http://web.peacelink.it/policy.html