R: [ecologia] La leggenda di Eva, rivisitata alla luce dell'ecologia profonda e della spiritualità laica



Cara Caterina,


La leggenda di Eva, del cane a sette teste, dei vampiri, del Paganesimo, delle varie Sette di Dio o di Satana, dei Corsari che hanno abbandonato i mari occupando il Potere sulla terra ferma, divenuti Politici, ecc.


Quanti pensieri, quante parole che si traducono in scritti, quanti scritti che si traducono in convinzioni,

quante convinzioni che si traducono in pseudo verità da trasmettere alle generazioni future, ininiziando dai cavernicoli.


Nulla meglio degli esempi pratici ci conducono alla verità, partendo dalla realtà attuale.


Un importante storico Americano, il quale aveva assistito ad un incidente mortale dove morirono cinque persone,

fu invitato a deporre sotto giuramento, insieme ad altre dieci che avevano assistito all'incidente.


Allo storico personaggio gli fu concesso di testimoniare per ultimo e quando venne il suo turno, disse: Signor Giudice,

dopo aver assistito alle testimonianze in merito all'incidente, di tutti quelli che mi hanno preceduto, <sottolineando tutte differenti fra loro>, 

su un fatto accaduto pochi giorni fa, mi permetta di dubitare sulla storia centenaria e molto peggio su quella millenaria.


Gran parte della Mitologia è divenuta storia, le Religioni hanno convinto l'uomo a liberarsi dai preconcetti primitivi per abbracciare

filosofie sempre più moderne in supporto del Potere ponendo l'Occhio di Dio che ci segue in tutte le nostre azioni.


La domanda cruciale non ancora risolta non si basa <da dove veniamo o dove andremo>, <essere ho avere>, <abuffarsi fin tanto si é in vita>, ecc., perchè é tutto un mistero, anche se la scienza di tanto in tanto rilascia informazioni personali su convinzioni astratte, ma il punto dolente, quello reale: quando metteremo fine all'egoismo personale che fa scattare le speculazioni ordite dal pensiero che tende a sopprimere

i nostri fratelli con crimini inauditi, creare gli Imperi del Potere anche quelli Religiosi che fanno scatenare il male e le guerre, presentandosi come limpide Colombe d'Amore.


Non parlerei di pensiero patriarcale ma delle debolezze dell'uomo indistintamente, con insegnamenti che indicano la via corretta da seguire che poi si perdono dietro a una divisa o un incarico di Potere.


Fanno le leggi per il popolo, per il più debole, ma mancano le leggi da far osservare alla kasta privilegiata. E' questo il vero problema dal quale assistiamo giornalmente le infinite ingiustizie che deprimono alla base l'unità del pensiero umano.


Pregare per sopportare le ingiustizie ricevute, ma rispettare le imposte ordite dal Potere. Questa é la Fede del terzo millennio.


Anthony Ceresa.




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----Messaggio originale----
Da: caterina.regazzi at alice.it
Data: 24/08/2011 13.36
A: <ecologia at peacelink.it>
Ogg: [ecologia] La leggenda di Eva, rivisitata alla luce dell'ecologia profonda e della spiritualità laica



La leggenda  di Eva,  rivisitata alla luce  dell'ecologia profonda e della  spiritualità laica
 
Insistere troppo su valori "teisti"  non aiuta la mente umana al  superamento del pensiero patriarcale. Dobbiamo -secondo me- abbandonare la speculazione religiosa e ritornare ad una spiritualità priva di dogmi e non specificatamente  legata al genere (qui ricordo che il sacerdozio nelle religioni monoteiste è precluso alle donne).  
 
Per carità, va anche bene fare un'analisi storica sulla formazione del cristianesimo e di come  questa religione "semita" abbia attinto al paganesimo pre-esistente. Tra l'altro  la rivalutazione del paganesimo è una delle caratteristiche portanti non solo nel filone New Age ma anche in ricerche storiche serie,  come ad esempio quella di  Daniel Danielou sul mito di Dioniso-Shiva. Ma dovremmo andare anche più in là riscoprendo i culti più antichi e vicini alle nostre radici, ovvero l'adorazione della Grande Madre o Energia Primordiale  (Shakti). 
 
Spesso, qui al Circolo vegetariano VV.TT.,  durante le feste da noi organizzate, soprattutto quelle in concomitanza con i solstizi e gli equinozi o per la luna piena e nuova, mettiamo in evidenza gli aspetti sincretici fra cristianesimo e   “neo-paganesimo”, facendoli coincidere con   il nostro spirito laico e simpatetico con la Spiritualità della Natura. Ad esempio, è avvenuto che durante alcune cerimonie,  già da noi predisposte, si aggiungessero  riti diversi  con offerte alle divinità e fate dei bosci o dei corsi d'acqua, il tutto magari collegandoloo a credenze o leggende cristiane... (tanto per fare un esempio ricordo la Vigilia di San Giovanni, con il battesino nell'acqua e nel fuoco).  Io  lascio fare perché in fondo il riconoscere  il Genius Loci e la sacralità della natura in tutte le sue forme è uno degli aspetti della spiritualità laica e dell’ecologia profonda, che ci contraddistingue.  
 
In effetti la spiritualità della natura  è un aspetto riconosciuto anche nella fede cristiana antica, soprattutto nel misticismo (sia in quello primitivo che in quello francescano)  in cui prevale  la consuetudine di ritirarsi in grotte, boschi e deserti in stretta comunione con gli elementi naturali e con il mondo animale.  Aspetti pagani erano presenti persino nella religione ebraica, sia pur condannati, come ad esempio l’adorazione della vacca sacra durante la traversata del Sinai, oppure riconosciuti e facenti parte della tradizione  come  avvenne presso la setta degli Esseni che vivevano in strettissima simbiosi con la natura e con  i suoi aspetti magici, avendo essi sviluppato anche la capacità di trarre il loro nutrimento dal deserto, un grande miracolo questo considerando  che erano persino vegetariani….
 
Il rispetto e l’adorazione  della natura, definito dalla chiesa cattolica (un po’ dispregiativamente) “panteismo” è uno degli stimoli da sempre presenti nell’uomo,   tra l’altro questo sentimento panteista è  alla base dell’exursus evolutivo della specie.  
 
Ciò  mi fa  ricordare  una storiella,  che amo spesso raccontare,   sull’origine della specie umana. Ormai è certo che ci fu una “prima donna”, un’Eva primordiale. L’analisi   del patrimonio genetico femminile presente nelle ossa lo dimostra inequivocabilmente… Mi sono così immaginato una donna, la prima donna, che avendo raggiunto l’auto-consapevolezza (la caratteristica più evidente dell’intelligenza) ed avendo a disposizione solo “scimmie” (tali erano i maschi a quel tempo)  dovette compiere una opera di selezione certosina per decidere con chi accoppiarsi in modo da poter avere le migliori chance di trasmissione genetica di quell’aspetto evolutivo. E così avvenne conseguentemente  nelle generazioni successive ed è in questo modo che pian piano dalla cernita nell’accoppiamento sono   divenute rilevanti qualità come: la sensibilità verso l’habitat, l’empatia,  la pazienza,  la capacità di adattamento e di gentilezza del maschio verso la prole e la comunità, etc. etc.  Pregi che hanno  portato la specie  verso una condizione “intelligente” che riconosciamo (o riconosceremmo se nel frattempo non fosse subentrata una spinta maschilista involutiva).
 
Purtroppo in questo momento storico, in seguito all’astrazione dal contesto vitale e alla manifestazione della religiosità, in senso  metafisico (proiettata ad un aldilà ed ad uno spirito separato dalla materia),  molto di quel rispetto (e considerazione) verso la natura e l’ambiente e la comunità è andato scemando,  sino al punto che si predilige la virtualizzazione invece della sacralità vissuta nel quotidiano. Ed in questo buona parte della responsabilità è da addebitarsi al radicamento dei credo monoteisti (Ebraismo, Cristianesimo ed Islam). Ma quello che era stato scacciato dalla porta spesso rientra dalla finestra, infatti la psicologia sta riscoprendo i miti, le leggende e le divinità della natura descrivendole in forma di “archetipi”.
 
All’inizio della  civilizzazione umana, nel periodo paleolitico e neolitico matristico, la sacralità era incarnata massimamente in chiave femminea, poi con il riconoscimento della funzione maschile nella procreazione tale sacralità assunse forme miste  maschili e femminili, successivamente con i monoteismi patriarcali fu il maschile che divenne preponderante. Ora è tempo di riportare queste energie al loro giusto posto e su un totale piano paritario.  Anche se già in una antica civiltà, quella Vedica,  questa parità era stata indicata, come nel caso della denominazione(maschile) “Surya” che sta ad indicare l’identità del sole in quanto ente divino,  che  viene completato dall’aspetto femminile “Savitri”  che è la  capacità irradiativa dell’energia solare. E noi sappiamo che fra il fuoco e la  sua capacità di ardere  non vi è alcuna differenza....  
 
Paolo D’Arpini  
 
Circolo vegetariano VV.TT.
Via Sacchette, 15/a - Treia (Macerata)
 
 
“La nostra anima nel profondo non ha mai smesso di dirsi pagana; basta solo ascoltarla con attenzione per capirlo. Il nuovo paganesimo non è affatto un concetto stravagante o qualcosa di intellettuale costruito a tavolino; è semplicemente un atto di auto-consapevolezza: una presa di coscienza della nostra natura e di ciò che è estraneo  ad essa”. (Alfonso Piscitelli)
 
 
Canto pagano di chi viaggia verso il Sé.  
 Ascoltatemi spiriti del Vento, essenze immortali  che abitate nelle pieghe nascoste  dell’aria, delle rocce, delle acque. Oso invocarvi e presentarmi dinanzi a voi per compiere il mio passaggio a cui mi preparo  nel cielo di una notte d’estate, investito dal caldo mormorio dei grilli, inumidito dalla rugiada che bagna il muschio, stremato nel desiderio di correre verso un destino che mi avvolgerà come un non visto mantello…..  da vincitore o da vinto io non so.  Vorrò però essere ricordato come un uomo che ha provato a parlare con voi e da ciò apprendere la poca o molta saggezza che si può richiedere  a un sorso d’acqua gelida,  al fuoco notturno degli amici, al pianto solitario di un bimbo che accende la pianura di suoni che non le appartengono, ma che grata accetta, come il passo silenzioso del viandante che la rende sacra con l’amore del suo andare.   (Simone Sutra)