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Re: R: Re: [ecologia] Canapa, pianta disinquinante, fonte alimentare e tessile e per la produzione di biomassa.. insomma un toccasana per la natura e per l'uomo!
- Subject: Re: R: Re: [ecologia] Canapa, pianta disinquinante, fonte alimentare e tessile e per la produzione di biomassa.. insomma un toccasana per la natura e per l'uomo!
- From: Giovanni Malatesta <giovanni.malatesta at villapacinotti.it>
- Date: Fri, 20 May 2011 12:21:30 +0200
Questo bello scambio di mail è un esempio di quanto sia importante fare rete. Circa la canapa, la sua coltivazione in passato era diffusissima, come dimostrano anche molti toponimi: qui a Pistoia, ad esempio, c'è una località denominata Canapale.
Ho qualche perplessità su due aspetti:1. L'uso della canapa, o di qualunque altra coltura consimile, ai fini energetici: purtroppo, dietro all'uso delle biomasse per alimentare centrali di produzione energetica attraverso la loro combustione girano gli interessi di grossi gruppi industriali, in particolare tanto Marcegaglia, quanto Maccaferri e soci (Powercrop e similari) e tutto il giro che c'è attorno alla riconversione degli ex zuccherifici. Una volta costruiti questi grandi impianti (molti dei quali si spacciano a filiera corta, ma in realtà hanno dimensioni sovraregionali, in quanto un raggio di 70 km travalica spesso i confini tra una regione e l'altra) essi diventano onnivori, perchè è impensabile di sostituire gran parte delle colture finalizzate alla produzione di cibo con culture con finalità energetiche, per cui o si trasformano in inceneritori veri e propri o importano combustibile da altri paesi. Se proprio vogliamo usare ai fini energetici la biomassa di scarto, l'unico modo accettabile, a mio modesto avviso, è quello della produzione di biogas mediante fermentazione anaerobica, con restituzione dei fanghi compostati alla terra. 2. l'uso della canapa (o del vetiver o di altre piante) per il disinquinamento dei terreni. Quando abbiamo a che fare con terreni contaminati da inquinanti persistenti, quali sono metalli pesanti, PCB, diossine e via discorrendo, se la pianta è in grado di disinquinare il terreno non può che inquinare sè stessa, concentrando in sè gli inquinanti assorbiti dal terreno: a questo punto, esaurito il ciclo di vita della pianta, che ne facciamo? Se la compostiamo, restituiamo al terreno quello che gli abbiamo tolto, se la inceneriamo, diffondiamo gli inquinanti per via aerea attraverso i fumi o li ritroviamo a concentrazioni elevatissime nelle ceneri e nei residui di abbattimento dei fumi ... gira e rigira, il problema non viene eliminato, ma solo spostato ... Viceversa, la coltivazione della canapa in sostituzione del tabacco sarebbe una prospettiva auspicabile, mentre ci troviamo davanti a politiche che vanno in tutt'altra direzione (ad esempio in Toscana si sono dirottati fondi europei destinati a misure agroambientali per il sostegno della tabacchicoltura in crisi). Far circolare queste idee è perciò a mio avviso molto utile ... Quanta alla stevia, mi risulta che in Giappone, dove l'aspartame è fuori legge, essa sia utilizzata industrialmente come dolcificante addirittura - se non ricordo male - per la Coca-Cola Light. In Europa, dobbiamo ringraziare l'EFSA e la Comissione Europea se l'aspartame non è stato messo fuori legge nonostante la segnalazione della sua cancerogenicità da parte dell'Istituto Ramazzini e se l'uso alimentare della Stevia è vietato perchè "manca la documentazione circa la sua innocuità" (evidentemente esistono due pesi e due misure, a seconda delle pressioni delle lobby).
Giovanni Malatesta On 19/05/2011 21.07, giume at libero.it wrote:
Grazie, innazitutto, per le informazioni che stanno uscendo fuori.Io opero in una provincia che è fra le più fertili del pianeta, la provincia di Caserta, dove, grazie alla camorra e alla protezione civile, alcune fra le aree più importanti sono diventate recettori di milioni di tonnellate di rifiuti domestici e, soprattutto di rifiuti industriali e pericolosi.Per questi ultimi, diversissime aree sono state dichiarate inquinate (parlo di migliai di ettari di sulo agrario) e dove si sono scatenati gli appettiti più vari ad incominciare di chi vorrebbe utilizzare questi terreni per coltivare essenze da bruciare (biomasse).Ritengo che il suolo agrario va utilizzato per quello che è: luogo per la produzione di cibo. Caserta è al primo posto in Italia per la produzione di fragole, nocepesche, mozzarella di bufala; al secondo posto per ciliege e per un innumerevoli ortaggi, frutta, ecc.Ripeto è l'area più fertile del pianeta.L'idea di reintrodurre la canapa (disinquinante), anche in sostituzione del tabacco mi sembra assai importante e su questo stiamo lavorando.Faccio appello agli amici di pecelink affinchè si apra una discussione nazionale su questo tema dell'uso di vegetali per "liberare" il suolo agrari da inquinanti e restituirlo alla produzione di cibo.Grazie a tutti. Giuseppe Messina - agronomo a Caserta
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- From: "giume at libero.it" <giume at libero.it>
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