sì l’aspartame è tossico ed è in circolazione perché il signor Rumsfeld che
qualcuno di noi più anziani ricorderà implicato nella guerra del golfo del 1991
ha fatto carte false per farlo approvare dalla FDA
l’esercito che vuole avvelenarci, come al solito
PEr chi fosse interessato video documentario sull’aspartame
storia dell’aspartame e altre info su questa storia infame di
avvelenamento
Sent: Thursday, May 19, 2011 4:04 PM
Subject: Re: [ecologia] Canapa, pianta disinquinante, fonte
alimentare e tessile e per la produzione di biomassa.. insomma un toccasana per
la natura e per l'uomo!
Cara Caterina,
molto interessante l' articolo sulla canapa che, tra l'
altro, mi riporta ai tempi della mia fanciullezza, quando giocavo a nascondino
in mezzo ai cumuli di canapa !
Vorrei segnalarti un' altra pianta, modesta, ma MOLTO
interessante: la STEVIA, che è un dolcificante naturale molto più efficace dello
zucchero e assolutamente innocua. Ma ne viene proibita la coltivazione per
proteggere il business dei produttori di dolcificanti. Vedere su internet un'
abbondante documentazione.
L' Istituto Ramazzini di Bentivoglio (BO) ha certificato
che l' aspartame è cancerogeno, dopo 10 anni di sperimentazioni, ma non succede
nulla e si continua così, mentre con la stevia si risolverebbe il problema della
dolcificazione per i diabetici.
Spero che tu possa trattare questo
argomento.
Io sto cercando le piantine di Stevia ma è
difficilissimo trovarle. Tu ne sai qualcosa ?
Saluti, Franco
----------------------------------------- Franco
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----- Original Message -----
Sent: Thursday, May 19, 2011 1:48
PM
Subject: [ecologia] Canapa, pianta
disinquinante, fonte alimentare e tessile e per la produzione di biomassa..
insomma un toccasana per la natura e per l'uomo!
Canapa, pianta disinquinante, fonte
alimentare e tessile e per la produzione di biomassa.. insomma un toccasana
per la natura e per l'uomo!
Ufficialmente non risulta, ma negli accordi fra "vincitori" ed
Italia, alla fine della seconda guerra mondiale, l'Italia fu obbligata ad
interrompere la produzione di canapa (le sementi furono cedute alla Francia
o distrutte), con la scusa "dichiarata" di attuare il proibizionismo
contro le droghe. Ma non risulta nel trattato di pace e non poteva essere
espressa in quei termini… Avvenne “di fatto” -in seguito alla visita di
Alcide De Gasperi negli Usa ed all’entrata dell’Italia nella Nato- che il
governo italiano all’inizio degli anni ’50 proibisse la coltivazione. Altro
particolare che fa riflettere è la contemporanea invenzione delle fibre
sintetiche (ricavate dal petrolio) che avvenne in quel periodo e che poteva
affermarsi solo con l’eliminazione della canapa. Oltre al fatto che i
petrolieri USA erano totalmente contrari al possibile uso combustibile di
questa pianta miracolosa. Ovviamente la cosa fu ordita in forma mascherata,
alla base (ufficiosamente) c’era la pressione politica americana, in chiave
proibizionista, contraria alla produzione di elementi vegetali che potessero
avere usi narcotici.
In effetti c'è da considerare che la canapa in
se stessa è una sola pianta, non vi sono differenze sostanziali fra le
piante denominate: sativa, marijuana, ganja, cannabis, etc. La specie è
unica e si feconda tranquillamente con qualsiasi consimile di qualsiasi
provenienza… La sola differenza sta nella selezione che viene fatta: o in
funzione della produzione di fibra tessile o alimentare o in funzione della
produzione di cannabinolo.
Il luogo di coltivazione ovviamente a tali
fini è importante, più si scende verso l’equatore e maggiore è la quantità
di cannabinolo mentre molto minore è nelle zone temperate e fredde. Dal
punto di vista del cannabinolo faccio un esempio con gli zuccheri presenti
nei grappoli della vite. In Sicilia, Grecia, etc. si produce vino a forte
tasso alcolico mentre in Germania, Inghilterra, etc. a malapena si
raggiungono i 6/7 gradi, tant’è che in passato la Guerra dei Cent’anni fra
Inghilterra e Francia in realtà nascondeva la volontà di accaparrarsi le
piane della Bretagna e del Midì in cui si produceva buon vino, che era molto
ricercato in Inghilterra… soprattutto da nobili e dalla “corona”, mentre il
volgo si accontentava della birra…. Questo, ritornando alla canapa, spiega
anche come mai in Germania ci sono forti aiuti per la coltivazione della
canapa invece in Italia sono quasi assenti.
Ad esempio nella Tuscia,
ritornando al periodo pre-bellico, esistevano paesi che specificatamente
vivevano di questa coltivazione (vedi Canepina..), Calcata era uno di
questi, i contadini chiamavano la canapa il “tabacco dei poveri” (sino a
vent’anni fa in Africa essa veniva chiamata “tabac africaine”). Ovviamente
veniva usata anche per fumigagioni oltre che per farci lenzuola, braghe e
corde, allo stesso modo in cui si faceva con il tasso barbasso o la
vitalba…. anche per ragioni salutistiche e curative (il sistema medicinale
europeo era basato sull'uso della canapa come additivo fisso). Dalla fine
della guerra, quando subentrò la proibizione della coltivazione, tutte le
sementi furono bruciate. Questa è storia, sia pur travestita e manipolata….
ed oscurata (tante di queste notizie mica sono riprese negli annali.. sono
tramandate a voce e basta).
Oggi la canapa potrebbe sostituire non
solo le fibre sintetiche ma addirittura essere una valente fonte
alimentare, energetica e di disinquinamento ecologico, soprattutto
per rivitalizzare i campi sfibrati e desertificati dalla coltivazione
intensiva del tabacco (questa sì che è una vera droga e nociva al massimo) o
da altre coltivazioni intensive, infatti non è un mistero che la canapa
(come l’ortica) è capace di riequilibrare le qualità organolettiche dei
terreni.
Durante il prossimo incontro annuale della Rete Bioregionale
Italiana che si terrà a Ospitaletto di Marano (Modena, dal 18 al 19 giugno
2011, è prevista una discussione sull'alimentazione naturale.. Ovviamente
non potremo tralasciare il discorso sulla canapa... Siete invitati a
partecipare: (vedere programma su: http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2011/05/17-incontro-annuale-della-rete.html)
Paolo D’Arpini Referente P.R. Rete Bioregionale
Italiana http://retebioregionale.ilcannocchiale.it/..........
Lettere ricevute sullo stesso tema:
Nella
provincia di Caserta, prima che la coltivazione della canapa venisse
vietata, si producevano i migliori semi al mondo oltre che ad
un’apprezzabile produzione. Ora che l’Unione Europea non finanzia più la
coltivazione del tabacco e sostiene, invece, la reintroduzione della canapa,
mi sembra interessante inquadrare, sul piano storico tutta la vicenda. Per
cui sarei molto grato a Paolo D’Arpini se mi aiutasse in questa ricerca.
Ringrazio per l’attenzione. Dr. agronomo Giuseppe Messina –
Caserta
.......
La canapa è una risorsa naturale fondamentale
per i quattro bisogni principali dell'umanità: cibo, carburante, fibra e
medicine. E' una delle piante più produttive in massa vegetale di tutta la
zona temperata: una coltivazione della durata di tre mesi e mezzo produce
una biomassa quattro volte maggiore di quella prodotta dalla stessa
superficie di bosco in un anno. La canapa è stata, tra le specie coltivate,
una delle poche conosciute fin dall'antichità sia in Oriente che in
Occidente. ... (http://www.liberamenteservo.it/modules.php?name=News&file=article&sid=4196) Danilo Perolio
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