E' fondamentale che la campagna sul referendum
antinucleare
continui, e che sia associata a quelle sull'acqua e
anche sul legittimo
impedimento, per fare sinergia.
L'emendamento del Governo incide
direttamente sul quesito referendario,
ma ha una premessa che lo aggira nella sostanza,
rinviando ad ulteriori
ricerche scientifiche e alle determinazioni dell'UE
in materia di sicurezza.
Quando il decreto legge sarà approvato anche dalla
Camera (penso prima
del 20 maggio) e sarà pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale, allora e solo
allora interverrà l'Ufficio centrale per i
referendum presso la Corte di
Cassazione (e non la Corte Costituzionale). La
Cassazione deciderà
se annullare il referendum o se riformulare il
quesito in riferimento al
nuovo testo normativo, che è fatto apposta per
aggirare la volontà referendaria.
E' necessario che il Comitato referendario,
avvalendosi di provati
giuristi, sostenga di fronte alla Cassazione questa
tesi e si batta quindi
perchè il referendum si faccia, anche se su un
quesito riformulato.
Buon lavoro e anche Buona Pasqua a
tutti/e.
Marco Boato
----- Original Message -----
Sent: Thursday, April 21, 2011 9:06
PM
Subject: [ecologia] Nucleare, non
fidiamoci del Governo
Nucleare, non fidiamoci del Governo
L’annuncio fatto dalle agenzie di stampa sull’intenzione del Governo di
presentare un emendamento che eliminerebbe il programma nucleare non è
affidabile, in quanto l’emendamento presentato è generico e non recita
espressamente che sono abrogati il decreto legge 25 giugno 2008, n.112,
convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n.133, e la legge 99
del 2009 negli articoli specifici, che sono oggetto di referendum così come
esaminati dalla Corte Costituzionale per l’ammissibilità.
Inoltre, bisogna tener conto che questo provvedimento dovrebbe essere
approvato al Senato nei prossimi giorni per poi andare alla Camera che,
verosimilmente, lo potrebbe approvare intorno al 20 maggio e solo allora (cioè
con il provvedimento definitivo) la Corte Costituzionale potrebbe pronunciarsi
sulla necessità o meno di svolgere ancora il referendum: cioè a due settimane
dal voto. Il tutto sembra concepito come manovra politica in vista delle
elezioni e per depotenziare i referendum. Non è il caso di cantare vittoria e
non bisogna assolutamente diminuire l’attenzione dell’opinione pubblica sul
tema del nucleare, pena anche un grosso danno al referendum sull’acqua.
Confermiamo ogni iniziativa in programma, denunciamo le manovre del governo,
moltiplichiamo gli sforzi per far sentire le ragioni dei movimenti. [Coordinamento antinucleare salute, ambiente,
energia]
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