I: Re: I: Re: [ecologia] Paolo D'Arpini: "Energia veramente pulita... non una scusa per incentivare il sistema consumista.." - Comunicato Stampa -





Cara Caterina (che trasmette un commento ulteriore di Paolo D'Arpini), quello
che presuppone  Cerani è che io propugni le biomasse
industriali, ovvero l'incenerimento di rifiuti,  carta, etc. il che è
esattamente ciò a cui mi sono sempre opposto, mentre alcuni
"ambientalisti istituzionali" hanno ampiamente sponsorizzato gli
inceneritori.. Poi per quanto riguarda il solare a terra sai quanto
non mi piaccia ed altrettanto dicasi per l'eolico pesante. Il
fotovoltaico sui capannoni e sui tetti delle nuove abitazioni ed il
minieolico sono in parte accettabili...  ma presuppongono una
produzione tecnologica per gli strumenti...  e come ha scritto oggi
anche l'amico Guido  di Ecologia Profonda dobbiamo renderci veramente
conto che la "crescita economica" e la tecnologia scientifica ad essa
colelgata è una terribile patologia della Terra (non solo nel campo
energetico anche in campo agricolo con gli OGM, medico con le
irradiazioni, alimentare con l'eccessivo uso di cibi elaborati e
trattati, etc.).     L’eolico: consuma territorio, uccide esseri
altamente senzienti, come gli uccelli, poi quelle pale non sono
gradevoli. Bisogna limitarsi a qualche elica per estrarre acqua dal
pozzo, o per i mulini a vento: i consumi devono restare sul posto.  I
campi di pannelli solari, come dice lo stesso Cerani,  consumano
territorio, poi bisogna trasportare l’energia con una rete, strade e
trasporti. Per avere le quantità richieste dalla crescita continua
bisognerebbe ricoprire ben presto superfici immense, impensabili. Il
fotovoltaioco -come detto sopra-  va pure bene ma essenzialmente sui
tetti delle nuove abitazioni isolate.  Le grandi centrali
idroelettriche  sono anch’esse causa di problemi gravi: tolgono
l’acqua per lunghi tratti, allagano bacini, consumano territorio.
Restano i pannelli solari termici, e – per l’energia elettrica -
qualche centralina mini-idro di potenza massima dell’ordine di
500-1000 kW con restituzione immediata dell’acqua e consumi sul
posto... Ed io sono perfettamente d'accordo con Guido..  ed è quel che
ho cercato di esprimere nel mio articolo.. che essenzialmente era
rivolto al problema della centale a colza di Monterosi. Resta comunque
l'opzione biomassa  che, se in piccola scala e nei modi dovuti e con
il materiale idoneo, può essere una soluzione, sempre in chiave locale
ovvio... In India, dove soggiornai per anni, in molti villaggi ci sono
piccoli impianti per biogas e biomasse, per la produzione energetica
necessaria al villaggio. In tal senso vedere il progetto tecnico del
prof. Benito Castorina, nostro sodale:
http://retebioregionale.ilcannocchiale.it/2011/04/07/bioregionalismo_ed_esperimenti.html
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Comuqnue se rispondi ringrazia il Cerani per il commento ed invitalo a
partecipare al prossimo incontro della Rete Bioregionale del 17 e 18
giugno lì nel Modenese. Anche se il tema principale è quello
dell'alimentazione bioregionale sicuramente verranno affronatti anche
i temi della produzione energetica (visto che agricoltura ed energia
spesso combaciano.
Paolo