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Sent: Friday, March 04, 2011 2:58
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Subject: [ecologia] Petrolio :Matera
capitale delle trivelle e della matematica perduta
NOSCORIE TRISAIA
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04.03.2010
MATERA
CAPITALE DELLE TRIVELLE E DELLA MATEMATICA PERDUTA
Matera l’aspirante
capitale della cultura si trasforma nella capitale delle compagnie minerarie
che vogliono a tutti i costi con la complicità della Regione e dei senatori di
governo il greggio e gas del sottosuolo lucano. L’annuncio fatto dal
governatore Vito De Filippo nelle pagine dell’allegato di Affari e Finanza di
Repubblica di trasformare la Basilicata in un hub energetico, sono state
accolte nel convegno Copam 2011 a Matera proprio da chi dovrebbe fare della
cultura uno strumento di sviluppo sociale, politico ed economico. Ci riferiamo
all’Università della Basilicata. Senza mezzi termini il vice rettore ringrazia
per le somme ricevute dal petrolio che a suo dire mantengono in vita l’
ateneo. Ma a cosa serviranno tanti laureati se alla fine dovranno emigrare da
una terra che non offre loro occupazione né sviluppo, ma solo sfruttamento e
inquinamento?. Sfruttamento del sottosuolo che arricchisce le compagnie
minerarie (circa 2 miliardi di euro all'anno è il loro profitto),sfruttamento
della precarietà dei giovani con corsi di formazione che non formano, inutili
e costosi e clientelari, in una regione che si spopola mentre la sua classe
dirigenti continua in un delirio di autocelebrazioni.La storia ci insegna che
proprio in questa terra maturarono
quella cultura di democrazia e di
libertà con la quale i nostri contadini trasformarono la propria esistenza in
lotta sociale di sviluppo per tutti. Carlo Levi o Rocco Scotellaro si
rigireranno nella tomba, nel veder distrutta e svenduta la loro terra.
Che differenza col passato: i nostri nonni, contadini e analfabeti,
riuscirono non solo a dare una cultura e un futuro ai propri figli, ma
combatterono per la libertà e la democrazia contro gli oppressori e il
fascismo.
Oggi, invece, una classe dirigente apparentemente colta e
laureata si sbraca al cospetto delle compagnie minerarie svendendo territorio,
salute e cittadini. Sì, perché di una svendita vera e propria si tratta.Le
compagnie petrolifere che trivellano in Basilicata guadagnano il 40% in più
rispetto a quando trivellano in Canada o il 65% in più della Norvegia,
ricevendo in cambio anche i ringraziamenti da parte dell'Università di
Basilicata e della classe politica compiacente, incapaci evidentemente di fare
un po' di conti, semplici addizioni e sottrazioni. Matematica a parte il
presidente della Regione ha già esternato il suo pensiero e la sua volontà di
trasformare la regione in una gruviera del petrolio e del gas, con annesse
centrali e discariche di servizio in cambio delle royalites, ossia la piccola
parte del grande guadagno che le compagnie minerarie lasciano alla Basilicata
(7 %), giusto per per far quadrare un po' di conti di bilancio regionale e di
qualche municipio. Consentendo anche assurde aree di franchigie di gas e
greggio che eludono anche la miseria del 7% alle comunità lucane che per
giochetti del genere vengono private delle royalites.
Il presidente De
Filippo con queste affermazioni forse non si rende conto di ammettere il suo
fallimento politico nella gestione di una regione che ha ben alte potenzialità
dove la matematica non è più una opinione. E’ giusto allora tenersi questo
presidente e distruggere l’acqua, l’agricoltura e il turismo o non sarebbe più
logico trovare amministratori lungimiranti e più attenti alla gestione
pubblica? I senatori lucani e il presidente De Filippo, forniscano quindi una
plausibile spiegazione su questo mare di denaro risparmiato dalle compagnie
petrolifere e sul loro operato di svendita della terra lucana per la quale non
esiste alcun rogito notarile di loro proprietà