demolizione costruzioni "abusive"






In merito alle demolizioni in atto di costruzioni considerate "abusive" riporto prima un parere altrui:



>La demolizione di risorse, quali che esse siano non è mai un fatto
>positivo: per nessuno. A costruire occorrono anni, a demolire bastano
>pochi giorni. La politica dovrebbe avere lo scopo di migliorare la vita
>delle persone e non quello di esercitare il potere con il pugno di ferro a
>carico di cittadini che non perdono la loro dignità anche quando sbagliano
>(come tutti !!!). Sembra in questo caso che si tratti più di una
>"vendetta" e di azioni per delitto di "lesa maestà" che di azioni
>razionali tese alla salvaguardia di un bene che in ultima analisi
>appartiene comunque alla comunità (nessuno riesce a farsi mettere nella
>bara i propri immobili). Non si distruggono, ma si riutilizzano per scopi
>sociali perfino i beni sequestrati ai mafiosi: qual'è il perchè di questa
>forsennata "cartago delenda", tanto più che si parla ovviamente di "reati"
>di livello neanche lontanamente paragonabili a quelli di tipo mafioso e di
>un iter giudiziario non completato e di sole sentenze di primo grado ???



e poi mi permetto commentare tali demolizioni dicendo che quando si definiscono "abusive" delle costruzioni effettuate su terreni propri senza ledere diritti altrui bisognerebbe prima ricordare che i primi abusivi sono proprio quegli statali che le vanno a demolire.


La Funzione Pubblica è un bene comune, una proprietà collettiva del popolo italiano. Se i suoi ruoli non sono ancora periodicamente restituiti al popolo come avviene per i ruoli di governo lo si deve al fatto che quella degli statali è la più chiusa delle cricche: vi si trovano dentro sia i docenti universitari che concepiscono le retrograde teorie politiche che passano poi ai politici per la legiferazione, sia i giudici che giudicano le irregolarità di queste perverse teorie e le forze dell'ordine che spesso reprimono persone che in realtà non hanno fatto alcunché di male.

Come dire che gli statali se le suonano e se le ballano da soli.
E noi cittadini ci tocca stare a guardare le loro piroette e subire le loro perverse volontà.


Ma la cosa peggiore è che questo ABUSIVISMO dell'ASSUNZIONE a VITA in un ruolo che appartiene a tutti fa sì che i politici facciano quello che vogliono perché dispongono della nera cerchia degli statali a proteggerli. Se non ci fossero gli statali, i peggiori politici sparirebbero da soli e le migliori guide potrebbero iniziare a governare come si deve.

Parliamo ad esempio di gestione del territorio. Sarebbe stato bene che il territorio pubblico, soggetto a gestione pubblica, crescesse a sufficienza da proteggere la natura come e quanto si desiderava. Ma tali terreni avrebbero dovuto essere acquisiti regolarmente, non semi espropriati, ricreando un sistema da servi della gleba, come è stato fatto con l'istituto dei Parchi e delle Riserve ed altre leggi privative del diritto di vivere sulla terra.

Se si tiene davvero ad una cosa si è disposti a pagarla, se invece la si ruba con l'ausilio di una forza armata non vi si tiene per davvero ma si vuole solo spadroneggiare. La collettività avrebbe dovuto acquistare i terreni che voleva gestire, non rubarli. Invece con la presenza degli statali armati fino ai denti contro inermi ed innocenti cittadini i politici hanno potuto fare le peggiori leggi concepibili.


Gli statali sono i veri abusivi, non le case costruite sui propri terreni. I cittadini hanno tutto il diritto di esigere il pagamento dei danni tanto agli statali, TUTTI gli statali, perché chiunque accetti l'appropriazione a vita di un bene ch'è di tutti avalla questo autoritario sistema antidemocratico, quanto dai politici che hanno emesso leggi da medioevo.


Danilo D'Antonio