Osservatorio settimanale sulle tendenze della questione energetica. N.8



Osservatorio settimanale sulle tendenze della questione energetica. N.8
 
Petrolio 
Serie settimanale del prezzo del petrolio in $/barile
             25/6                        26/6                            2/7                        3/7   
           76 .18                     78 .25                        72.85                    72.07   
Calo del prezzo per il peggioramento delle aspettative sulla congiuntura economica, le difficolta' in arrivo erano gia' evidenti ma ignorate. Il futuro economico si presenta difficile e il prezzo del greggio dovrebbe scendere ancora, era risalito perche' tenuto su dal disastro del Golfo del Messico (in questo momento ci sono quindi due spinte contrastanti) ma comunque a maggio-giugno non e' mai sceso sotto i 70 $. Se non scende ora sotto i 70 $  vorra' dire che il petrolio a basso costo possiamo scordarcelo definitivamente. Il costo di estrazione e' molto diverso da zona a zona, in alcune  e' gia' alto, e resta basso solo nel Medio Oriente. Quindi probabilmente la soglia minima possibile per il prezzo del greggio e' salita, indipendentemente dalla quantita' di domanda.
 
Altri indicatori economici                       
                                                12/6               19/6                26/6                 3/7                      
Cambio euro/dollaro      1E= 1,213$     1E=1,237     1E= 1,237      1E=1,256
Indice Mib Milano                19880              20752            19961            19073
L'euro si e' rafforzato sensibilmente, debole fino a giovedi, in quel giorno e' passato da 1,22$ a 1,25$ in concomitanza con il calo del prezzo del petrolio da 75-76$ a 72$.L' indice della borsa e' in calo da 2 settimane. Pessimiste le previsioni economiche per l'Europa, il timore e' una recessione /stagnazione europea contrapposta  ad una  piccola crescita mondiale.
 
Fotovoltaico
In Italia sono stati chiusi molti contratti per nuovi impianti, ma le installazioni sono rallentate dalla carenza di materiale, in particolare degli inverter. La difficolta' a completare installazioni di impianti gia' programmati frena la ricerca di nuovi contratti e la perdurante incertezza per il nuovo conto energia, che entrera' in vigore dal 1 gennaio 2011, blocca contratti piu' a medio termine insieme alla programmazione del lavoro per i prossimi mesi. Si ha la senzazione pero' di un mercato in espansione,la registrazione di nuovi impianti al Gse prosegue a buon ritmo, paralizzato da alcune strettoie: una ulteriore espansione sorprendente bloccata, ferma.
Prospettive future in Italia: per il 2020 l'obiettivo del fotovoltaico nel Piano nazionale e' 8000 Mw. Si prevede a fine 2010,dato verificabile pero' solo a fine marzo 2011, 2500 Mw totali installati (1300Mw solo nel 2010), quindi nei prossimi dieci anni dovrebbero essere installati solo  700-800 Mw l' anno , cioe' la meta' di quanto previsto per il  2010. Una quantita' sottostimata come finora sono state sottostimate tutte le previsioni per il fotovoltaico. Nella U.E erano previsti nel 2010 impianti per una potenza totale installata di 3.000 Mw, siamo arrivati a 10.000 Mw.In Italia il primo conto energia del 2005 prevedeva 500Mw nel 2016, nel 2010 siamo gia' a 1350Mw. La percentuale di energia prodotta da tecnologia fotovoltaica e' sempre dell' ordine di millesimi rispetto all' energia totale,( 0,2% a fine 2009 in Italia, ma gia' 0,4% a fine 2010),  ma le industrie del settore prevedono che possa arrivare in Europa nel giro di pochi anni al 10% e per il momento l' espansione e' sempre in progressione geometrica.
 
 Quale energia elettrica per i paesi meno ricchi ?
 Il rapporto Iea del 2009 riporta che 1.500.000.000 (un miliardo e mezzo) di persone non hanno accesso all' energia elettrica. Prevede che nel 2030, l' energia elettrica sara' arrivata a 300 milioni di questi e 1.200.000.000 (un miliardo e 200 milioni) saranno sempre senza. Insomma prevede che cambiera' pochissimo per i prossimi venti anni. Non e' un obiettivo che condivido e con le difficolta' attuali delle fonti energetiche tradizionali vedo solo l' energia solare potenzialmente utile ad ovviare a questa che considero una vergogna, perche' l' energia elettrica e' indispensabile per molte funzioni elementari.
 
Articolo pubblicato da Il Manifesto nel mese di giugno
 Iraq, e' blackaut continuo , rivolta per l' elettricita'.
 Le dimissioni del ministro per l'energia Karim Waheed non sono bastate a placare la protesta per la mancanza di elettricita' che sta infiammando l' Iraq centromeridionale. Anche ieri decine di migliaia di iracheni sono scesi in piazza. Non meno di 10.000 persone hanno attraversato in corteo Karbala, altre migliaia si sono radunate nel centro di Ramadi. Nei giorni scorsi le manifestazioni , sfociate in scontri con decine di feriti, avevano incendiato Bassora e Nassirya, dove la popolazione ha dovuto sopportare temperature vicine ai 50 gradi senza l' aiuto di ventilatori ne' impianti per l' aria condizionata. Ancora senza governo a oltre tre mesi dalle elezioni, sotto occupazione militare americana da sette anni, al centro di una nuova ondata di attentati, l'Iraq sta vivendo una crisi energetica paradossale se si pensa che il paese galleggia sul petrolio, che pero' e' controllato dalle grandi compagnie petrolifere americane ed europee. Appare impotente il governo di Nuri al Maliki, impegnato in un accesso confronto con il suo rivale lyad Allawi per las formazione del nuovo esecutivo. I problemi legati all' elettricita' sono cominciati nel 1991, quando le infrastrutture civili del paese vennero danneggiate dall' attacco della coalizione guidata dagli Usa, figlia dell' occupazione del paese nel 2003, e i successivi governi fantoccio iracheni non hanno saputo ne' voluto risolvere uno dei problemi piu' sentiti della popolazione. L' Iraq ha bisogno di circa 13.000 megawatt, ma ne ha solo 7000, di cui 1.500 sono ad uso esclusivo della "zona Verde", centro operativo delle forze Usa e internazionali a Baghdad.

 

    su http://myspace/energiaoggiedomani

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