Altro scandalo del nucleare francese: scorie nucleari scaricate all’aperto in Siberia



Altro scandalo del nucleare francese: scorie nucleari scaricate all’aperto in 
Siberia

 da greenreport.it

LIVORNO. In Francia è scoppiato l'ennesimo scandalo nucleare. Oggi il 
segretario di Stato all'ecologia francese,  Chantale Jouanno, si è detta 
favorevole all'apertura di un'inchiesta interna del colosso energetico 
Electricité de France (Edf) sullo stoccaggio di scorie nucleari francesi in 
Siberia, però «si rifiuta di trarre conclusioni affrettate». Poi ha aggiunto:  
«Ma a partire dal momento nel quale ci sarà un dubbio, è normale che l'opinione 
pubblica possa essere informata» e ,quasi a scaricare la patata bollente, ha 
ricordato che la questione nucleare riguarda il ministro dell'ecologia e 
dell'energia Jean-Louis Borloo, cioè il suo collega e "capo" nel governo 
francese.

Un modo molto imbarazzato ed imbarazzante di affrontare la nuova tegola 
caduta sul nucleare "sicuro" francese dopo che l'inchiesta - "Déchets: le 
cauchemar du nucléaire" , apparsa sulla rete televisiva Arte  e poi ripresa con 
grande rilievo ieri dal quotidiano Liberation la quale ha svelato che il 13% 
delle scorie radioattive francesi sarebbero attualmente stoccate nel complesso 
atomico russo di Tomsk-7, in Siberia e che ogni anno 108 tonnellate di uranio 
impoverito provenienti dalle centrali atomiche francesi verrebbero spedite in 
Russia e scaricate a cielo aperto.

Fortissimo l'imbarazzo di Edf che ha affermato che «I rifiuti radioattivi 
prodotti dal trattamento dei combustibili restano in Francia dove sono 
custoditi in depositi in tutta sicurezza nel sito di La Hague». Eppure le 
immagini dell'inchiesta condotta dai giornalisti di Liberation Eric Guéret e 
Laure Noualhat mostrano in maniera inequivocabile e dettagliata contenitori con 
combustibile nucleare usato stoccati accanto ad una ferrovia in Siberia senza 
nessuna precauzione.

Infatti, alle assicurazioni del  colosso nucleare in Francia non crede quasi 
nessuno, ad iniziare Réseau "Sortir du nucléaire": «Mentre il ministro 
dell'ecologia Chantal Jouanno si contenta di chiedere  "un'inchiesta",  con 
l'obiettivo evidente di guadagnare tempo perché l'affaire sparisca 
dall'attualità - dicono gli ambientalisti - Réseau "Sortir du nucléaire" chiede 
il ritorno in Francia delle scorie radioattive francesi abbandonate da Edf in 
Russia. In effetti, è ingiustificabile che l'industria nucleare francese si 
sbarazzi all'estero dei suoi rifiuti radioattivi. L'argomentazione ingannevole 
di Edf che pretende che non si tratti di scorie ma di "materiabile 
valorizzabile", non può essere posta: non è proprio più giustificabile lasciare 
in Russia sia  "materiali valorizzabili" che rifiuti. Bisogna che la Francia 
nucleare si assuma le conseguenze delle sue attività e ne renda finalmente 
conto davanti all'opinione pubblica. I cittadini francesi devono in questa 
occasione prendere coscienza dell'accumulazione drammatica di diverse categorie 
di rifiuti e  residui radioattivi prodotti dall'industria nucleare  e 
dell'assenza di soluzioni per queste scorie. Il rimpatrio in Francia delle 
scorie radioattive spedite in Russia obbligherà le autorità francesi a tentare 
di trovare un sito di stoccaggio... sapendo che è più difficile trovare un sito 
del genere in Francia che in fondo alla Siberia. Questo permetterà di ricordare 
che, malgrado le manovre indegne, lo Stato francese no riesce, da molti mesi, 
ad imporre la realizzazione di un sito di interramento delle scorie 
radioattive: i tentativi fatti nell'Aube all'inizio del 2009 sono stati 
respinti dalle popolazioni locali e dalle associazioni antinucleari».

Gli ambientalisti francesi fanno la lista di altre scorie che la Francia ha 
nascosto in altri Paesi come gli "sterili", vere montagne di residui 
dell'estrazione di uranio abbandonati a cielo aperto in Niger da Areva. La 
scoperta della discarica nucleare francese in Russia mette fortemente in dubbio 
quel che Edf ed Areva propagandano con una massiccia campagna sui media: «Il 
96% delle scorie nucleari francesi sono riciclate», per  "Sortir du nucléaire" 
«Si tratta chiaramente di una campagna di disinformazione che gli conviene 
rettificare».