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ROMA: 3 GIORNI SULLE RINNOVABILI SENZA NOMINARE IL PICCO PETROLIFERO
- Subject: ROMA: 3 GIORNI SULLE RINNOVABILI SENZA NOMINARE IL PICCO PETROLIFERO
- From: marco palombo <elbano9 at yahoo.it>
- Date: Thu, 17 Sep 2009 09:44:21 -0700 (PDT)
ROMA: 3 GIORNI SULLE RINNOVABILI SENZA NOMINARE IL PICCO PETROLIFERO
Dal 30 settembre al 2 ottobre alla Nuova Fiera di Roma si svolgera' un evento sulle energie rinnovabili con piu' di 300 espositori, 4 padiglioni dedicati a eolico, solare, geotermico, acque e clima;60 conferenze e seminari su questi argomenti con la partecipazione di professori universitari,giornalisti, politici, operatori economici, ambientalisti, tutti esperti del settore. Ma nel ricco programma di questi 3 giorni non e' mai nominato il picco petrolifero. Tutto il movimento industriale, culturale,politico per le energie rinnovabili e' motivato solo dall' emergenza clima. Nessun accenno al prossimo declino della produzione petrolifera e tanto meno a quanti, piu' di un miliardo di abitanti di questo pianeta, non hanno ancora accesso all' energia elettrica.
La crisi energetica, il prezzo del greggio fuori controllo,le guerre,la crisi economica rimangono fuori da questo evento e quel che e' peggio dalla testa di migliaia di persone che lavorano nelle energie rinnovabili e ignorano il quadro completo della situazione.Si parla per fortuna di clima,di Kyoto e di Copenhagen, ma si tace sull' obiettivo della Ue del 20-20-20 entro il 2020, obiettivo che dovra' essere raggiunto per mezzo di piani energetici vincolanti da definire entro il 30 giugno 2010.
La fine definitiva dell' energia a basso costo, il prossimo picco della produzione petrolifera (mentre c'e' chi parla sempre di consumi petroliferi in aumento del 70%-100% entro il 2050!),che hanno provocato guerre e sono probabilmente la principale causa della crisi finanziaria-economica sono tabu' anche per chi lavora nel settore delle energie rinnovabili cosi' come per molti ambientalisti.
Alcuni concetti non sono immediati ma chi si occupa professionalmente di questioni energetiche dovrebbe avere dimestichezza con la cultura scientifica. Evidentemente la pigrizia, la scomodita' di portare avanti posizioni sgradite ai potentati economici e politici hanno la meglio sul ragionamento logico-scientifico. Ma poi arrivano gli shock, ultimo i 6 para' morti a Kabul.
Dal 30 settembre al 2 ottobre alla Nuova Fiera di Roma si svolgera' un evento sulle energie rinnovabili con piu' di 300 espositori, 4 padiglioni dedicati a eolico, solare, geotermico, acque e clima;60 conferenze e seminari su questi argomenti con la partecipazione di professori universitari,giornalisti, politici, operatori economici, ambientalisti, tutti esperti del settore. Ma nel ricco programma di questi 3 giorni non e' mai nominato il picco petrolifero. Tutto il movimento industriale, culturale,politico per le energie rinnovabili e' motivato solo dall' emergenza clima. Nessun accenno al prossimo declino della produzione petrolifera e tanto meno a quanti, piu' di un miliardo di abitanti di questo pianeta, non hanno ancora accesso all' energia elettrica.
La crisi energetica, il prezzo del greggio fuori controllo,le guerre,la crisi economica rimangono fuori da questo evento e quel che e' peggio dalla testa di migliaia di persone che lavorano nelle energie rinnovabili e ignorano il quadro completo della situazione.Si parla per fortuna di clima,di Kyoto e di Copenhagen, ma si tace sull' obiettivo della Ue del 20-20-20 entro il 2020, obiettivo che dovra' essere raggiunto per mezzo di piani energetici vincolanti da definire entro il 30 giugno 2010.
La fine definitiva dell' energia a basso costo, il prossimo picco della produzione petrolifera (mentre c'e' chi parla sempre di consumi petroliferi in aumento del 70%-100% entro il 2050!),che hanno provocato guerre e sono probabilmente la principale causa della crisi finanziaria-economica sono tabu' anche per chi lavora nel settore delle energie rinnovabili cosi' come per molti ambientalisti.
Alcuni concetti non sono immediati ma chi si occupa professionalmente di questioni energetiche dovrebbe avere dimestichezza con la cultura scientifica. Evidentemente la pigrizia, la scomodita' di portare avanti posizioni sgradite ai potentati economici e politici hanno la meglio sul ragionamento logico-scientifico. Ma poi arrivano gli shock, ultimo i 6 para' morti a Kabul.
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