I NO COKE PRESENTANO LE OSSERVAZIONI SUL RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE DI TORREVALDALIGA NORD E DENUNCIANO L’ENEL PER ESERCIZIO IN ASSENZA DI AUTORIZZAZIONE
- Subject: I NO COKE PRESENTANO LE OSSERVAZIONI SUL RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE DI TORREVALDALIGA NORD E DENUNCIANO L’ENEL PER ESERCIZIO IN ASSENZA DI AUTORIZZAZIONE
- From: "nocoke" <nocoketarquinia at yahoo.it>
- Date: Wed, 2 Sep 2009 07:11:17 +0200
- Importance: Normal
I NO COKE PRESENTANO LE OSSERVAZIONI SUL RINNOVO
DELL’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE DI TORREVALDALIGA NORD E DENUNCIANO
L’ENEL PER ESERCIZIO IN ASSENZA DI AUTORIZZAZIONE
Il Forum Ambientalista, il Movimento No Coke Alto Lazio
e i Consiglieri Comunali Manuedda (Civitavecchia) e Tosoni (Tarquinia) hanno
presentato congiuntamente le osservazioni al procedimento di
rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale in itinere presso il Ministero
dell’Ambiente per la centrale di Torrevaldaliga Nord.
Innanzitutto gli scriventi hanno sottolineato che, ad
oggi, l’impianto di Torrevaldaliga Nord è in esercizio nonostante
l’Autorizzazione Integrata Ambientale, compresa nel decreto MAP 55/02/2003, sia
scaduta dal 25 dicembre 2008, condizione vietata dalla normativa nazionale e
comunitaria e motivo per il quale nei giorni scorsi è già stata presentata
formale denuncia alla Procura della Repubblica per esercizio in assenza di
autorizzazione. Si è poi rilevata la scorrettezza formale e
sostanziale della domanda di rinnovo, in quanto la centrale di
Torrevaldaliga nord è erroneamente considerata un “impianto esistente”
mentre, secondo la normativa vigente, deve essere considerata senza dubbio un
“impianto nuovo”. Abbiamo chiesto, pertanto, al Ministero di azzerare la
procedura in corso ed invitare il gestore a riattivarla nelle forme di
legge. Pur considerando a tutti gli effetti nulla la domanda di
rinnovo, abbiamo comunque ritenuto opportuno esaminare gli elaborati presentati
dal gestore. Nelle osservazioni abbiamo evidenziato come l’Enel abbia depositato
una documentazione estremamente carente e lacunosa, tale da non
consentire al pubblico interessato la possibilità di crearsi un quadro di
riferimento ambientale e progettuale che possa definirsi esauriente, giungendo
addirittura a secretare parte della documentazione relativa, guarda caso,
proprio ai vari flussi emissivi fino ad oggi
prodotti. Analizzando i dati progettuali, salta inoltre all’occhio
come l’Ente energetico abbia presentato un bilancio di massa generale
NON CONFORME e NETTAMENTE SUPERIORE a quello autorizzato per il medesimo impianto con decreto MAP
55/02/2003, in particolare per quanto riguarda il carbone (+ 600 t/a), l’acqua per uso industriale (+ 2.350.000
m3/a), il calcare (+ 37.500 t/a), l’urea (+6.500 t/a), il Monossido di carbonio CO (+20
mg/Nm3), le acque reflue
(+317.500 t/a), i fanghi (+1.250 t/a) e il gesso ( 62.500 t/a) avvicinandosi
pericolosamente ai bilanci di massa previsti nell’iniziale progetto a quattro
gruppi giungendo ad annullare quasi totalmente i pur minimi benefici conseguenti
la riduzione di taglia imposta dalle istituzioni
competenti. Grave ed offensivo per la popolazione oltre che per il
lavoro della commissione IPPC e dello stesso Ministero dell’Ambiente è, inoltre,
il fatto che l’Enel, nella domanda di rinnovo, abbia presentato un Piano di monitoraggio e controllo, completamente difforme da quello
predisposto dalla Commissione IPPC ed inserito quale parte sostanziale nel
recente Decreto di integrazione dell'autorizzazione unica 55/02/2003 del
24-12-2003 prot. DSA-DEC-0000970 del 03/08/2009 emesso a seguito della
procedura di riesame. Particolare
menzione merita, in tal senso, la reiterata richiesta di ENEL di avere un valore
limite di monossido di carbonio di 150
mg/Nm3 che non solo non è conforme a quanto stabilito nel citato decreto di
integrazione, ma, soprattutto, non risulta coerente con i valori limite,
stabiliti in 50 mg/Nm3, riferibili alle migliori tecniche
disponibili,
a
cui la centrale di Torrevaldaliga Nord dovrebbe essere vincolata come gli altri
impianti europei, nonché l’incoerenza tra i flussi di massa e le
relative
concentrazioni di emissioni per sezione;
incoerenza che se non sanata renderà estremamente difficile controlli puntuali
sul rispetto dei limiti emissivi. Questa e tante altre incoerenze fanno della
documentazione presentata da Enel un insieme di atti con gravi discrasie sia
rispetto agli atti autorizzatori sino ad ora emessi, sia rispetto alla normativa
vigente. Difformità che abbiamo puntualmente evidenziato e che
porteremo all’attenzione delle autorità competenti alle quali ribadiremo che
l’esercizio di Torrevaldaliga Nord deve essere inibito fino all’eventuale
conseguimento dell’Autorizzazione Integrata
Ambientale. Riteniamo,
infatti, inaccettabile che ad un impianto tanto nocivo si possa permettere di
esercire la propria attività in deroga alla normativa
vigente in materia di prevenzione e controllo integrati
dell’inquinamento,
come riteniamo altrettanto inaccettabile che non si imponga all’ENEL, come fatto
per impianti di altri gestori, di utilizzare carbone a basso contenuto di zolfo,
ovvero con un tenore di zolfo non superiore allo 0,3%, come peraltro previsto
anche dal Piano
di Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Lazio,
rispetto a quello dichiarato dallo Gestore ed avente un tenore di zolfo dell’
1%.
Il nostro territorio, per l’enorme pressione ambientale
alla quale è sottoposto, ha bisogno di un’attenzione straordinaria e costante,
in primis da parte delle istituzioni. Sulla centrale di Torrevaldaliga Nord, che è destinata a
diventare protagonista di quella pressione già oggi quasi insostenibile, le
istituzioni, sindaci in testa, hanno pensato, al contrario, di calare un velo
pietoso e indecoroso, sottoscrivendo con l’Enel accordi economici milionari che
impediscono, necessariamente, ai comuni di vedere e di sentire. Chi ha una
coscienza può sollevare quel velo; chi decide di non farlo se ne assume la
responsabilità. Noi vogliamo continuare a vedere, ad esempio
un’autorizzazione scaduta da otto mesi o previsioni di emissioni in atmosfera
superiori ai valori autorizzati o consentiti, e a sentire, ad esempio il
frastuono insopportabile della centrale. Le
popolazioni non si arrendono:
abbiamo costretto L’Enel al rinnovo dell’autorizzazione, la costringeremo, suo
malgrado, a rispettare la legge. Se qualche istituzione territoriale si volesse
riappropriare del proprio ruolo e riprendere a vigilare sul rispetto delle
normative nazionali e comunitarie, anziché considerare la vicenda della
conversione a carbone di Torrevaldaliga Nord come mera occasione per stringere
accordi economici con Enel, è un
buon momento per farlo. |
Allegato Rimosso
Allegato Rimosso
- Prev by Date: berlusconeide, fotovoltaico
- Next by Date: Il Giornaletto di Saul del 2 settembre 2009 - Signoraggio, meditazioni, pecore e lupi, Alfio Pannega e Gesù Cristo a Viterbo, eolico pesante in Tuscia...
- Previous by thread: berlusconeide, fotovoltaico
- Next by thread: Il Giornaletto di Saul del 2 settembre 2009 - Signoraggio, meditazioni, pecore e lupi, Alfio Pannega e Gesù Cristo a Viterbo, eolico pesante in Tuscia...
- Indice: