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NON IGNORARE LA PROPOSTA ENI DI UN' AGENZIA INTERNAZIONALE PER IL PETROLIO.
- Subject: NON IGNORARE LA PROPOSTA ENI DI UN' AGENZIA INTERNAZIONALE PER IL PETROLIO.
- From: marco palombo <elbano9 at yahoo.it>
- Date: Mon, 22 Jun 2009 15:07:09 +0000 (GMT)
NON IGNORARE LA PROPOSTA ENI DI UN' AGENZIA INTERNAZIONALE PER IL PETROLIO.
L' articolo del Corriere della Sera del 19 giugno, sulla proposta ENI di una agenzia internazionale "sul petrolio", mi ha fatto un' impressione molto migliore della conferenza stampa della azienda energetica al termine del G 8 energia sul medesimo argomento.
Vediamo il perche'.
Si ammette che le ricerche di nuovi giacimenti e la loro attivazione e' molto piu' difficile e quindi molto piu' costosa. E' dato per scontato tra gli studiosi che i giacimenti piu' "facili" sono gia' tutti in funzione e quindi nuove attivazioni costano di piu'. Esistono statistiche abbastanza "impressionanti" di centri di ricerca, ma questo e' uno degli argomenti che finora erano taciuti all' opinione pubblica.
Si ammette un legame tra economia e prezzo del petrolio. Altra ovvieta' ,anche se abbastanza difficile da quantificare, ma una dichiarazione dell' Unione petrolifera italiana di solo una settimana fa' negava questo legame.
Si parla della "speculazione" in una maniera appropriata ed equilibrata. In un mercato la speculazione esistera' sempre,ma alcuni meccanismi "estremisti" e "avventurosi" possono essere attenuati.Nei prossimi giorni riportero' qualche proposta interessante del prof.Volpi dell' Universita' di Pisa.
E' giusta ,infine,l' attenzione alle oscillazioni dei prezzi. E' molto meglio per l' economia avere prezzi anche alti ma stabili, di prezzi ,magari minori, ma eccessivamente fluttuanti. In questo caso l' incertezza rende molto piu' difficile la programmazione e gli investimenti.
Alcune di queste osservazioni sono comuni alle proposte di altri studiosi. La transizione dal petrolio,incerta nei tempi, e' comunque sicura. Bisogna programmarla il piu' possibile per diminuire i rischi di situazioni pericolose. QUINDI E' AUSPICABILE UNA DISCUSSIONE DI QUESTA PROPOSTA, PRENDENDOLA COME PUNTO DI PARTENZA. L'Eni in Italia ha un peso notevole, nel mondo una influenza molto piccola, ma una discussione seria sulla transizione deve iniziare il prima possibile.
Questo non significa tacere sull' operato della societa' energetica che fa pressioni lobbistiche per i propri interessi ed ultimamente ha piazzato un suo uomo a capo dell' Assolombarda ,l' organizzazione territoriale piu' importante della Confindustria.
marco
L' articolo del Corriere della Sera del 19 giugno, sulla proposta ENI di una agenzia internazionale "sul petrolio", mi ha fatto un' impressione molto migliore della conferenza stampa della azienda energetica al termine del G 8 energia sul medesimo argomento.
Vediamo il perche'.
Si ammette che le ricerche di nuovi giacimenti e la loro attivazione e' molto piu' difficile e quindi molto piu' costosa. E' dato per scontato tra gli studiosi che i giacimenti piu' "facili" sono gia' tutti in funzione e quindi nuove attivazioni costano di piu'. Esistono statistiche abbastanza "impressionanti" di centri di ricerca, ma questo e' uno degli argomenti che finora erano taciuti all' opinione pubblica.
Si ammette un legame tra economia e prezzo del petrolio. Altra ovvieta' ,anche se abbastanza difficile da quantificare, ma una dichiarazione dell' Unione petrolifera italiana di solo una settimana fa' negava questo legame.
Si parla della "speculazione" in una maniera appropriata ed equilibrata. In un mercato la speculazione esistera' sempre,ma alcuni meccanismi "estremisti" e "avventurosi" possono essere attenuati.Nei prossimi giorni riportero' qualche proposta interessante del prof.Volpi dell' Universita' di Pisa.
E' giusta ,infine,l' attenzione alle oscillazioni dei prezzi. E' molto meglio per l' economia avere prezzi anche alti ma stabili, di prezzi ,magari minori, ma eccessivamente fluttuanti. In questo caso l' incertezza rende molto piu' difficile la programmazione e gli investimenti.
Alcune di queste osservazioni sono comuni alle proposte di altri studiosi. La transizione dal petrolio,incerta nei tempi, e' comunque sicura. Bisogna programmarla il piu' possibile per diminuire i rischi di situazioni pericolose. QUINDI E' AUSPICABILE UNA DISCUSSIONE DI QUESTA PROPOSTA, PRENDENDOLA COME PUNTO DI PARTENZA. L'Eni in Italia ha un peso notevole, nel mondo una influenza molto piccola, ma una discussione seria sulla transizione deve iniziare il prima possibile.
Questo non significa tacere sull' operato della societa' energetica che fa pressioni lobbistiche per i propri interessi ed ultimamente ha piazzato un suo uomo a capo dell' Assolombarda ,l' organizzazione territoriale piu' importante della Confindustria.
marco
sul mio blog www.myspace.com/energiaoggiedomani l' articolo del Corriere della Sera del 19 giugno sulla proposta Eni di una agenzia internazionale sul petrolio ed altri interventi.
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