Combustibile per stufe radioattivo dalla Lituania, maxi sequestro



DAL CORRIERE DELLA SERA  WEB


La merce, un totale di 251 tir, era arrivata dal Baltico lo scorso autunno
Combustibile per stufe radioattivo


Un aostano si è accorto che il pellet non bruciava bene: era contaminato dal 
Cesio137, molto pericoloso
 
Pellet per stufe 
AOSTA - Pensava di aver acquistato dell'eco-combustibile di qualità, ma ha 
scoperto di avere utilizzato nella stufa di casa una sostanza radioattiva. È 
accaduto a un abitante di Aosta, città da dove oggi - su disposizione della 
Procura della Repubblica - è partito un maxi sequestro in 29 province italiane 
(11 le regioni coinvolte) di 10 mila tonnellate di pellet, un prodotto, 
proveniente in questo caso dalla Lituania, derivante dalla pressatura della 
segatura del legno e utilizzato in speciali stufe domestiche. 

NON BRUCIAVA BENE - Sono stati i vigili del fuoco di Aosta ad avvertire ieri 
la squadra mobile della questura, dopo che l'aostano aveva fatto analizzare il 
pellet perché non bruciava bene. La strumentazione del gruppo Nucleare 
biologico chimico (Nbc) ha rilevato la presenza di Cesio137: sostanza 
radioattiva prodotta dalla detonazione di armi nucleari e dai reattori delle 
centrali nucleari. Subito è scattata l'operazione. Prima è stato individuato il 
rivenditore valdostano, poi l'importatore, un grossista di Varese, 
successivamente è stata ricostruita la rete di distribuzione in Italia. Nelle 
prime ore di oggi, in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo 
d'urgenza emesso dal procuratore della Repubblica di Aosta, Marilinda Mineccia, 
agenti delle 29 questure coinvolte hanno messo i sigilli sui sacchi contenenti 
pellet con marca «Natur Kraft», conservati in 60 diversi depositi. Non tutti 
risultano comunque contaminati. 

IN TUTTA ITALIA - La merce - un totale di 251 tir - era arrivata dal Baltico 
lo scorso autunno e poi venduta in tutta Italia, dal nord al sud. Oltre la 
Valle d'Aosta, le regioni coinvolte sono la Lombardia (Varese, Milano, Como, 
Lecco, Cremona, Bergamo, Pavia, Lodi, Sondrio e Brescia), il Piemonte (Torino e 
Cuneo), la Liguria (Savona e La Spezia), il Veneto (Vicenza), l'Emilia Romagna 
(Forlì, Ravenna Ferrara e Bologna), il Lazio (Frosinone e Viterbo), l'Abruzzo 
(L'Aquila), la Puglia (Bari, Brindisi e Taranto), la Calabria (Cosenza) e la 
Sardegna (Sassari e Cagliari). Ora l'attenzione è rivolta alle eventuali 
minacce alla salute a cui possono essersi esposti coloro che sono entrati in 
contatto con l'eco-combustibile contaminato. 

I PERICOLI - Il Cesio 137, infatti, è un materiale radioattivo estremamente 
tossico. Il soggetto può subire danni cellulari dovuti alle radiazioni che 
possono persino provocare perdita di conoscenza, coma o morte. Dipende dalla 
resistenza delle singole persone, dalla durata dell'esposizione e dalla 
concentrazione a cui il soggetto è esposto. «I pellet contaminati - ha 
rassicurato oggi il questore di Aosta, Salvatore Aprile, nel corso di una 
conferenza stampa - non sono pericolosi per la salute dell'uomo quando sono 
inerti, mentre lo possono essere i fumi prodotti dalla loro combustione, così 
come le ceneri». E poi ha aggiunto: «Sono ancora in corso esami e accertamenti 
per testare quali sono i pericoli per la salute derivanti da questo 
materiale».


14 giugno 2009