Dialogo sulla dieta naturale dell’uomo: “Cosa significa oggi essere vegetariani?”



Caro Paolo, vorrei provare a scriverti qualcosa su quello che penso (???) riguardo a  ciò  che scrive Franco Libero Manco nella lettera che hai pubblicato dopo il mio stralcio.... ( http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/04/28/lessenza-del-vegetarismo-ovvero-come-agricoltura-ed-allevamento-naturale-si-trovano-daccordo-con-la-dieta-vegetariana/ )

Mi sembra un po' esagerato dire che tutti i problemi della salute umana derivano dal consumo di carne! Egli cita come esempi la mucca pazza, i vitelli agli estrogeni, il pesce al mercurio, ecc. A parte che facendo un giro negli ospedali si può appurare che l'uomo si ammala per ben altre cose che non il consumo di carne: inquinamento atmosferico, abuso di farmaci, vita troppo stressante e poca attività fisica, cause dei problemi cardio-vascolari, alimentazione eccessiva in tutto,  troppa carne magari,  anche, ma anche troppi zuccheri, troppo alcool, troppo fumo. 

I morti per morbo della mucca pazza si contano in poche unità, ma quanti sono quelli che muoiono per incidenti stradali o incidenti sul lavoro? I problemi che l'uomo può avere consumando carne o altri prodotti di origine animale, a lungo andare, non dipendono tanto dal consumo di carne in sé ma dal fatto che l'uomo a volte usa sostante vietate nell’allevamento (ormoni) o sostanze che non sono vietate ma non vengono usate correttamente  (farmaci) o nelle carni vanno a finire sostanze dannose che provengono dall'inquinamento ambientale....... quindi è l'uomo che è un "cattivo" amministratore dell’ambiente, non è specificatamente l’ingestione della carne che lo è.....  insomma ci sarebbe bisogno di una rivoluzione globale sul nostro stile di vita (tu mi sembri un bell'esempio) ....... chissà come sarà il mondo anche solo fra 50 anni! 

Ciao e grazie,  Caterina Regazzini
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Hai perfettamente ragione, cara  Caterina, infatti Franco Libero  a volte si esprime come un  “talebano” vegetariano.... ma siccome io sono sincretico, capisco le sue ragioni ed anche le tue, ed ho rapporti  epistolari con lui e con te.  Io personalmente non mangio carne dal 1973 e debbo dirti che ne ho trovato un grande giovamento, mi rendo però conto delle difficoltà insite in questo “riaggiustamento”  del corpo umano. Il fatto è che i nostro organismo si “adatta” a digerire ed assimilare proteine etc. dalla carne  e lo fa  attraverso la creazione di appositi enzimi digestivi.  Dopo anni che lo stomaco si è “adattato” ad assorbire dalla carne i nutrienti necessari (un po’ come succede per lo zucchero raffinato che dopo lungo consumo vizia lo stomaco sino al punto che poi risulta molto difficile l’assorbimento degli zuccheri dalla frutta, etc.)  ci vuole pazienza nel riprendere pian piano l’abitudine alimentare giusta, ovvero ridurre la carne ed i prodotti di origine animale a non più del 10% del totale cibo assunto.  Comunque è vero che  secondo le latitudini il consumo di carne e suoi derivati è più o meno accentuato, e qui dovremmo fare una digressione sul tipo di alimentazione seguita in Italia per migliaia di anni dai nostri padri…. 

Sono comunque dell’opinione che ognuno deve ritrovare per sé stesso il suo equilibrio, io non voglio forzare nessuno, nemmeno i miei figli sono strettamente vegetariani,  mangiano poca carne, questo sì,  ma lo fanno in modo rispettoso… Ad esempio mio figlio Felix, che vive anch’egli qui a Calcata (e malgrado la sua giovane età, è del 1984, ha già due   bambini, un maschio ed una femmina), coltiva l'orto, lavora manualmente ed alleva animali che di tanto in tanto uccide con le sue mani... Questo mi sembra un atteggiamento “ecologico”, anche se io personalmente  non potrei farlo, per mie caratteristiche psichiche, ma non ci vedo nulla di anormale nella sua vita e nemmeno vedrei nulla di strano nella vita degli uomini moderni se sviluppassero un rapporto  meno  indifferente verso gli animali.  

Non mi piace che le persone deleghino al macellaio l’uccisione  e poi vadano al supermercato ad acquistare  cadaveri confezionati…. Mi sembrano però ragionevoli le tue obiezioni sulla salute e sulle cause di morte e malattia, spesso vedo che parecchie persone sollevano  gli stessi dubbi... ed è importante chiarire i vari punti senza eccedere da un lato o dall'altro...  Sostanzialmente, secondo me,  il problema subentra quando si  ignora l’ecologia del corpo umano oppure quando si diventa vegetariani per motivi "etici"  e conseguentemente  si assume un atteggiamento  da credente religioso, in entrambi i casi  è difficile mantenere un'equanimità di giudizio…. Si resta fuorviati dal concetto etico e morale del vegetarianesimo spinto oppure si continua a non considerare qual è la vera  struttura anatomica del corpo umano… l’uomo è un animale frugivoro come le altre scimmie antropomorfe, i suini, gli orsi, etc. 

Il 1° maggio, primo giorno dei festeggiamenti per il XXV anniversario del Circolo,  sono venute diverse persone a trovarmi.  Due professori che avevano letto di noi da qualche parte, hanno avviato un discorso  sul vegetarismo, più o meno nei termini del discorso che stiamo facendo adesso,   ne abbiamo parlato passeggiando, senza enfasi alcuna, infatti  ritengo importante affrontare questo tema con spirito laico...  questo perché  penso che ognuno deve sviluppare le proprie opinioni e scelte senza coercizioni di sorta (né da una parte né dall’altra).
 
Son contento dell’occasione che mi hai dato di approfondire il dialogo sulla dieta naturale dell’uomo.  

A dopo, Paolo  D’Arpini 
www.circolovegetarianocalcata.it