Paolo D'Arpini protesta contro il vaticano.... - Lettera aperta al papa ed ai gay -




Paolo D'Arpini protesta contro il Vaticano che non è disposto a firmare la proposta del Presidente francese Nicolas Sarkozy presso le Nazioni Unite a favore della depenalizzazione universale dell'omosessualità, contemporaneamente consigliando sincretismo sessuale ai "gay"....

In quanto laico non posso fare a meno di appoggiare la proposta del presidente francese Sarkozy per l'abolizione del crimine di "omosessualità". Infatti l'essere umano, in una visione spirituale laica, non può essere discriminato né per la differenza di colore, né per il genere, né per la propensione sessuale, né per il credo, né per qualsiasi altra ragione legata alla concettualizzazione e separativa della comune appartenenza alla specie umana. Ed è proprio in questa visione che invito gli organizzatori della marcia di Roma 2009, denominata "gay pride" di cambiare etichetta. Infatti è necessario che la segregazione non venga sottolineata in alcuna forma e che secondo un criterio di "pansessualità" si inneggi alle pari libertà espressive. Propongo che la manifestazione assuma il nome di "Marcia per la pari dignità sessuale (oppure pansessuale)".

E per la verità la denominazione "gay" con l'aggiunta "pride", fa molto separativo ed è esattamente il contrario di quanto si vuole esprimere in termini di eguaglianza e pari diritti di donne, uomini e variegate forme ed atteggiamenti espressivi inseriti nella teoria della pansessualità.

Per quanto riguarda invece l'ipocrisia vaticana, che condanna ogni forma di sessualità (sia etero che omo) per poi vivere una sessualità deviata e contorta che tiene conto solo del non figurare all'esterno ma che si manifesta occultamente all'interno della chiesa in forme perverse, affermo che è giunto il tempo che vengano esposti i panni sporchi della sua millenaria vergogna e che sia finita qui con la falsa morale papale e con la discriminazione sessuale e spirituale perpetuata nei secoli.

Comunione non significa mettere un'ostia in bocca, comunione vuol dire condividere spiritualmente l'umanità in tutte le forme riconoscendo in essa gli aspetti della stessa divinità creatrice.

Paolo D'Arpini

www.circolovegetarianocalcata.it