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Fw: Appello per dire stop al consumo di territorio.
- Subject: Fw: Appello per dire stop al consumo di territorio.
- From: "Mimmo" <domenico.agresti at libero.it>
- Date: Tue, 30 Dec 2008 10:25:47 +0100
From: <mailto:marcello_paolozza at fastwebnet.it>Marcello Paolozza Sent: Sunday, December 21, 2008 4:40 PM To: Undisclosed-Recipient:; Subject: Appello per dire stop al consumo di territorio. Ho trovato sul sito Eddyburg <http://eddyburg.it/article/articleview/12360/0/341/>http://eddyburg.it/article/articleview/12360/0/341/ l’appello riportato qui di seguito e in allegato. Vi invito a diffonderlo e ad aderire. Marcello Paolozza STOP AL CONSUMO DI TERRITORIO Data di pubblicazione: 21.12.2008 Promuoviamo un appello nazionale contro il consumo di suolo. In calce il manifesto, i primi firmatari e soprattutto il link per aderire L’Italia è un paese meraviglioso. Ricco di storia, arte, cultura, gusto, paesaggio. Ma ha una malattia molto grave: il consumo di territorio. Un cancro che avanza ogni giorno, al ritmo di quasi 250 mila ettari all’anno. Dal 1950 ad oggi, un’area grande quanto tutto il nord Italia è stata seppellita sotto il cemento. Il limite di non ritorno, superato il quale l’ecosistema Italia non è più in grado di autoriprodursi è sempre più vicino. Ma nessuno se ne cura. Fertili pianure agricole, romantiche coste marine, affascinanti pendenze montane e armoniose curve collinari, sono quotidianamente sottoposte alla minaccia, all’attacco e all’invasione di betoniere, trivelle, ruspe e mostri di asfalto. Non vi è angolo d’Italia in cui non vi sia almeno un progetto a base di gettate di cemento: piani urbanistici e speculazioni edilizie, residenziali e industriali; insediamenti commerciali e logistici; grandi opere autostradali e ferroviarie; porti e aeroporti, turistici, civili e militari. Non si può andare avanti così! La natura, la terra, l’acqua non sono risorse infinite. Il paese è al dissesto idrogeologico, il patrimonio paesaggistico e artistico rischia di essere irreversibilmente compromesso, l’agricoltura scivola verso un impoverimento senza ritorno, le identità culturali e le peculiarità di ciascun territorio e di ogni città, sembrano destinate a confluire in un unico, uniforme e grigio contenitore indistinto. La Terra d’Italia che ci accingiamo a consegnare alle prossime generazioni è malata. Curiamola! Campagna promossa da: AltritAsti, Gruppo P.E.A.C.E. Pace, Economie Alternative, Consumi Etici - http://www.altritasti.it; AltrItalialtroMondo, il blog del sindaco di Cassinetta di Lugagnano – http://domenicofiniguerra.wordpress.com; Cibernetica Sociale Italia, http://www.ciberneticasociale.org; eddyburg. Urbanistica, politica, società - http://eddyburg.it; Movimento per la Decrescita Felice - http://www.decrescitafelice.it Per aderire inviare una e-mail qui: info at altritasti.it
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