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le gioie della vita
- Subject: le gioie della vita
- From: "Laboratorio Eudemonia" <eulab at hyperlinker.com>
- Date: Wed, 22 Oct 2008 12:37:14 +0200
"... Fino a vent'anni fa la maggioranza degli scienziati riteneva che l'effetto principale, se non l'unico, sarebbe stato un aumento del livello dell'acqua fino a un metro entro la fine del XXI secolo, con la conseguente immersione di milioni di chilometri quadrati di terre basse. Tragico per gli abitanti di quelle zone, ma non una crisi insormontabile per la razza umana. Oggi essi sanno che la vera minaccia rappresentata dal riscaldamento globale è che a un certo punto la terra stessa comincerà a reagire all'aumento della temperatura dell'aria in modo tale da rendere inarrestabile il riscaldamento ulteriore. La neve e il ghiaccio riflettono il 90% del calore del sole. Perciò quando i ghiacciai e le calotte polari cominciano a ritirarsi, e le zone scure della superficie terrestre si espandono, la quantità di calore solare catturato dalla terra aumenta. Questo velocizza lo scioglimento del ghiaccio e fa aumentare ulteriormente le zone scure della superficie terrestre. Allo stesso modo lo strato superiore dell'oceano, diventando più caldo dell'acqua sottostante, cessa di fare da "lavandino". In questa calotta di acqua calda, le sostanze nutritive presto si esauriranno. Le alghe che vivono grazie ad esse, e che garantiscono i due terzi dell'assorbimento di CO2, cominceranno a morire. Mentre il mare si trasformerà in un deserto, la CO2 si accumulerà nell'atmosfera con un ritmo sempre più veloce. Nessuno sa dove si fermerà questo processo. Ma episodi passati, come l'inizio dell'Eocene, un periodo molto caldo risalente a 55 milioni di anni fa, hanno visto un improvviso aumento della media di circa 8 gradi centigradi nelle regioni temperate, e di circa 5 gradi ai tropici. Ma la terra sarà inabitabile molto tempo prima che le temperature arrivino a quel punto. Gli scienziati non sanno esattamente quale sia questo punto di non ritorno, a quale temperatura la terra si assumerà il compito di distruggere la civiltà umana. Ma quasi tutti ammettono che ci siamo vicini. Una elaborata simulazione al computer i cui risultati sono stati pubblicati nel 1994 ha dimostrato che, quando la concentrazione di anidride carbonica nell'aria raggiungerà le 500 parti per milione, succederanno quasi simultaneamente due cose: lo strato di ghiaccio spesso 3.000 metri della Groenlandia comincerà a sciogliersi e le alghe dell'oceano cominceranno a morire. Questo corrisponderà a un aumento della temperatura dell'aria di circa tre gradi centigradi. Siamo già a 386 parti per milione, e solo negli ultimi trent'anni in Groenlandia e nelle regioni artiche le temperature sono già salite di quasi due gradi. Il Quarto rapporto del Comitato internazionale sul cambiamento climatico (Ipcc) ha previsto che entro il 2028 potrebbe verificarsi un ulteriore aumento da 0,8 a 1,6 gradi vicino al polo nord, e qualcosa di meno nell'Antartico. Non sorprende che il tasso annuale di scioglimento del ghiaccio sia raddoppiato nell'Oceano artico e triplicato in Groenlandia. Non sappiamo nemmeno con precisione cosa succederà quando la terra oltrepasserà il punto di non ritorno. È certo però che anche azzerare l'emissione dei gas serra, se pure fosse possibile, non farebbe nessuna differenza per il nostro destino. E ancor peggio, i mutamenti che seguiranno non saranno graduali ma bruschi. I dati paleo-climatici degli ultimi 15.000 anni mostrano che quando la terra è entrata e uscita dalle ere glaciali, grandi e piccole, lo ha fatto in un periodo che va soltanto da tre decenni a un decennio. Dunque, una volta che i mutamenti saranno cominciati l'umanità avrà ben poco tempo per adattarsi al suo destino ..." di Prem Shankar Jha ### Niente male, vero? E si consideri che il cambiamento climatico è solo la metà dell'incubo complessivo possibile. E da parte mia preferirei che si avverasse la metà climatica di quest'incubo piuttosto che quella militare. Infatti c'è un altro aspetto che, non essendo curato, potrebbe travolgerci. L'occidente è in forte calo, l'oriente è in forte rialzo. Se l'occidente, pur con tutti i suoi enormi difetti, ha mantenuto alti, nonostante la sua supremazia, i principi democratici, l'oriente non è detto che farà altrettanto. C'è un certo oriente che non si amalgama affatto con l'occidente nè con nessun altro popolo ed una volta cresciuto a sufficienza, demograficamente ed economicamente, sarà difficile riesca a mantenersi mite ed a non cadere nella tentazione di divenire l'unico POPOLO LIBERO di questo Pianeta. Questo ho tentato di dire ad esempio in: http://pil-contro-pil.hyperlinker.org Ed al complessivo incubo in oggetto ho offerto questa strategia: http://patti-di-autocontenimento.hyperlinker.org Ed allora, poiché del doman non v'è certezza, almeno finché saranno i latouche a guidare il "progresso" (il latouchanesimo è una critica al consumismo nata mezzo secolo fa proprio negli USA, tramandata da allora ad oggi quasi immutata ed ancora priva di quella necessaria completezza di visione, evoluzione e strategia che in cinquant'anni di storia avrebbe dovuto acquisire) visto che ci troviamo in amabile conversazione, permettetemi di offrirvi (purtroppo solo) una immagine di buoni prodotti della terra: http://www.hyperlinker.com/change/bonta.jpg Facciamole foto così, perché non è detto che con tutta 'sta gente, localmente e globalmente, che, inconsapevole di tutto irresponsabilmente ancora figlia, ne potremo avere per molto. Buon appetito :) danilo d'antonio
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