Re[2]: [ecologia]: Scienza e buon senso, OGM e cancro. Buiatti dove sei?
- Subject: Re[2]: [ecologia]: Scienza e buon senso, OGM e cancro. Buiatti dove sei?
- From: Daniela Rocco <dany.rocco at tiscali.it>
- Date: Thu, 2 Oct 2008 16:09:30 +0200
Grazie molte Raffaele per la tua risposta utilissima e per il tempo che mi hai
dedicato. Grazie anche a Giovanni Malatesta e a Danilo per le loro (spero di non fare casino con gli indirizzi!) Intanto vorrei "rassicurarvi" subito: condivido del tutto ciò che dici, conosco bene la cultura delle multinazionali, cerco di contrastarla/boicottarla/sbugiardarla da quando ho l'età della ragione, nelle scelte quotidiane e di lavoro. E non devo attendere, per farlo, che avveleni o che uccida; mi basta molto “meno”. Mi basta che produca in disprezzo della qualità dei luoghi, del tempo e della vita, Mi bastano le loro strategie tanto più diaboliche quanto più dissimulate. E non ho alcun bisogno, per questo, dell'avallo di esperti o della "comunità scientifica", che, infatti, avevo inteso mettere tra virgolette dicendo che "pretendere che esista LA comunità è un'ingenuita bella e buona". Ma forse mi sono spiegata male. La mia richiesta di maggiori informazioni a Buiatti riguarda solo e soltanto la questione dei meccanismi di funzionamento dei virus inseriti negli organismi genet. mod. Che non mi piacerebbero comunque, intendiamoci. Per respingerli mi basta la cultura della monocoltura e del saccheggio da cui provengono, il sequestro delle sementi, il ricatto alle comunità locali… che portano con se la violazione di diritti fondamentali, la morte fisica, la morte culturale Resta, però, che sono una persona curiosa e aperta, e che non pretendo di essere competente in tutto, e mi confronto volentieri tutte le volte che posso, con chi abbia qualcosa da dirmi e può darmi informazioni o elementi significativi da valutare e su cui riflettere. Sono consapevole dei meccanismi di misitificazione, di creazione di "prove", consenso, "rumore". Gli stessi meccanismi che creano anche valori e idee, che sono sempre relativi alle conoscenze, alle aspettative, anche alle emozioni, all'idea di società di chi li esprime... Conosco Kuhn, l'indecidibilità, l'autoreferenzialità dei sistemi, delle chiese, delle religioni ecc. Cerco di descrivere tali meccanismi con il mio lavoro…. Perché mi interessano soprattutto i processi che portano alle cose, non solo le cose in sè. Mi interessano, e penso che le storie che stanno dietro le scoperte o i principi ci dicano molto sulla strada da prendere per evitare di calpestare gli altri e il pianeta; per questo cerco, dove posso, di rintracciarne la genesi Proprio perciò cerco di mettere da parte i preconcetti (non averne è impossibile), di non generalizzare mai, per non tralasciare le eccezioni, i dettagli, le sfumature, i presupposti… A volte sono proprio questi a fare la differenza, a rendere più o meno efficace un'argomentazione o una prova. Ignorarli, secondo me, rende meno forte e contagiosa la nostra battaglia. Io non anelo al parere di Buiatti per decidere se bermi senza fiatare gli Ogm – ma di questo ho già detto sopra.... e comunque, nel dubbio, io osservo il principio di precauzione… – Io vorrei sapere che ne pensa Buiatti primo per una questione di stima e di affetto, e poi perchè alle orecchie e per il linguaggio che parlano alcuni amici, tra cui medici, genetisti e biologi, magari a volte un po’ riduzionisti, o scientisti o ciecamente positivisti come io non sono, sarebbe un parere prezioso. E non credo sia utile rinunciare a confrontarci con loro perchè non hanno la nostra identica visione del mondo, religione, idea politica o perchè non sono tutti laici come me… Non ci devo mica passare le vacanze! Ma ci devo certo convivere nei contesti dove è richiesta la partecipazione di tutti per costruirli (le città, gli ospedali, i campi coltivati, le scuole, i negozi) Non abbiamo già denunciato abbastanza il pericolo e l'inutilità di raccontarcela sempre tra di noi? Non ci lamentiamo spesso del provincialismo e della qualità dell'informazione in Italia, del basso livello della cultura scientifica del cittadino medio? E allora non sarebbe, questa, un'opportunità? Se diventassimo tutti un pò più competenti, anche di alimentazione, di fisica, di ecologia, di psicologia, di trasformazione dei conflitti, proprio come lo sono alcuni esperti, saremmo certo meno sudditi e più liberi (che per me vuol dire consapevoli delle conseguenze di ciò che si sceglie e ciò che si fa) Se divento vittima degli "esperti" è anche un po' responsabilità mia che non mi informo e non elaboro strumenti in grado di combatterli se mi sembrano al soldo del potere E, comunque, Buiatti non mi risponde. Può essere che non abbia letto la mia domanda sui (scusate se mi ripeto) legami tra ogm e cancro? Qualcuno gliela può girare, nel caso? Non pretendo, ovviamente, una risposta ultimativa, perché la scienza va avanti per esperimenti e prove e contro prove che, immagino, siano ancora in corso. Ma davvero penso che sia utile avere più elementi possibile, che ci aiutino ad arricchire il quadro e anche a modificare via via la cornice necessaria a comprenderlo, piuttosto che scegliere a priori la cornice e poi cercare il quadro che ci sta. Per questo ringrazio tutti coloro che già contribuiscono a definire questo quadro e che lo faranno in futuro… Magari, chissà, un giorno potrebbe risultarne una scultura tridimensionale invece di un quadro Scusatemi per la lunghezza!! Grazie Daniela Rocco Il giorno 02/ott/08, alle ore 11:00, Montek ha scritto:
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