Re: [associttadini] ambientalisti denunciati.




 Non mi meraviglia che i capi delle associazioni ambientaliste siano corrotti...
sarebbe bene che l'associazione locale denunciasse gli amici della Terra Nazionali...
per mancato rispetto dello statuto sociale
e si faccia pagare i danni
cominciamo a mettere in galera gli ambientalisti, pagati dal sistema per far finta di combattere...
e prendiamo le cose in mano come Ecologi veri
saluti 
giuseppe Altieri
Il giorno 24/set/08, alle ore 17:49, angela.mamma at libero.it ha scritto:

QUANDO LE ASSOCIAZIONI LOCALI (Amici della Terra di Trieste) SONO COMBATTIVE E DANNO FASTIDIO, QUELLE NAZIONALI (Amici della Terra Italia) LE DENUNCIANO PER AVERLE “FALSAMENTE RAPPRESENTATE”
PER CHI DIFENDE L’AMBIENTE IL DIRITTO ZOPPICA UN PO’
<<Un esposto degli Amici della Terra di Trieste contro l’inquinamento di un inceneritore "insabbiato". La Procura di Trieste (P.M. Frezza) chiedeva rapidamente e senza motivazioni l´archiviazione della denuncia senza nemmeno attendere l´esito dell´indagine della Polizia Giudiziaria, mentre il Parlamento Europeo la recepiva avviando tramite la Commissione 
Europea un´inchiesta tuttora in corso.
L’associazione Amici della terra di Trieste (veramente combattiva) viene lasciata sola dal Nazionale, addirittura denunciata per averla “ falsamente rappresentata”.
Così si viene sottoposti ad un procedimento speciale (decreto penale di condanna) che non prevede la possibilità difesa per l´indagato se non dopo la condanna, e quindi, in caso di opposizione, rinvio a giudizio automatico.
Attraverso questo tipo di procedure giudiziarie italiane qualsiasi cittadino può essere condannato preventivamente e a sua insaputa su semplice richiesta del magistrato inquirente. Uno strumento repressivo efficace, non degno di un paese democratico, che pone un fortissimo problema sul rispetto dei diritti civili>>.
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lettera di Roberto Giurastante:
INQUINAMENTO TRANSFRONTALIERO ITALIA-SLOVENIA: SOTTO PROCESSO GLI 
AMBIENTALISTI

Una testimonianza di un´ambientalista da Trieste

Il 10 ottobre inizierà a Trieste il processo in cui sono imputato per 
avere, secondo l´accusa sostenuta dalla Procura della Repubblica di 
Trieste, "falsamente rappresentato" l´associazione Amici della 
Terra Trieste presentando un esposto sull´inquinamento 
transfrontaliero. L´esposto del marzo del 2007 (DOC. 1) riguardava 
in particolare l´inquinamento causato dall´inceneritore dei 
rifiuti e dal depuratore fognario del Comune di Trieste e i mancati 
interventi a tutela dell´ambiente e della salute pubblica da parte 
delle istituzioni.

Informata dell´esposto la presidente degli Amici della Terra Italia 
Rosa Filippini interveniva denunciandomi all´autorità giudiziaria 
(DOC. 2) quale abusivo rappresentante dell´associazione in quanto il 
gruppo di Trieste sarebbe stato espulso e quindi non avrebbe più 
potuto utilizzare il nome e il marchio del sodalizio. La Filippini si 
dimenticava peraltro di comunicare che il gruppo triestino si era 
opposto a quel provvedimento che quindi non era definitivo.
L´accusa era comunque capziosa in quanto il gruppo di Trieste era 
ed è autonomo avendo da statuto indipendenza giuridica e fiscale, 
mentre il logo e il nome utilizzati non appartengono nemmeno 
all´associazione nazionale ma semmai a quella internazionale 
peraltro ampiamente informata della situazione venutasi a determinare 
tra noi e Roma.
Il conflitto reale sorto tra il nostro gruppo autonomo triestino e 
l´associazione nazionale era basato sulle accuse nei nostri 
confronti di essere "giustizialisti" (come se la ferma difesa 
della legalità fosse un crimine) e per avere contestato alla stessa 
dirigenza nazionale operazioni ambientalmente ed economicamente 
insostenibili e poco trasparenti.

La denuncia della Filippini è bastata comunque al Procuratore della 
Repubblica di Trieste Nicola Maria Pace per sottopormi a un 
procedimento speciale (decreto penale di condanna) che non prevede la 
possibilità difesa per l´indagato se non dopo la condanna, e 
quindi, in caso di opposizione alla condanna, rinvio a giudizio 
automatico.
Comunico queste cose perché ritengo utile che quante più persone 
possibile siano informate su questo tipo di procedure giudiziarie 
italiane con le quali qualsiasi cittadino può essere condannato 
preventivamente e a sua insaputa su semplice richiesta del magistrato 
inquirente. Uno strumento repressivo efficace, non degno di un paese 
democratico, che pone un fortissimo problema sul rispetto dei diritti 
civili. La Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell´Uomo e 
delle Libertà fondamentali sottoscritta anche dall´Italia 
all´art. 6 stabilisce il "diritto ad un´equo processo". 
Ovviamente le condanne preventive affidate alla discrezionalità dei 
magistrati rappresentano la negazione assoluta di tale principio 
recepito in ogni stato di diritto.

Ma torniamo al mio esposto: che fine ha fatto? Se anche e per assurdo 
(visto che non è così) io avessi falsamente rappresentato la mia 
associazione, le situazioni che io indicavo erano comunque 
perseguibili di ufficio riguardando reati relativi all´incolumità 
pubblica. Eppure tutto finiva nel nulla, l´esposto veniva inviato 
per competenza alla Procura di Bologna che ne valutava un solo punto 
su cinque chiedendone rapidamente l´archiviazione e informandone (?) 
il Procuratore di Trieste.

Successivamente ho presentato, come rappresentante del gruppo 
autonomo di Trieste, una denuncia sulla violazione della Legge Seveso 
alla Procura della Repubblica di Trieste e al Parlamento Europeo. Tra 
gli impianti segnalati (oltre alla Ferriera) vi era anche 
l´inceneritore già oggetto del mio esposto "insabbiato". La 
Procura di Trieste (P.M. Frezza) chiedeva rapidamente e senza 
motivazioni l´archiviazione della mia denuncia senza nemmeno 
attendere l´esito dell´indagine della Polizia Giudiziaria, mentre 
il Parlamento Europeo la recepiva avviando tramite la Commissione 
Europea un´inchiesta tuttora in corso. Non si può a tale proposito 
fare a meno di notare che se la Legge Seveso venisse fatta seriamente 
rispettare vi sarebbero nella provincia di Trieste grosse difficoltà 
a continuare l´attività per quasi tutte le industrie (a partire 
dalla la Ferriera di Servola), e che il progetto del terminale di 
rigassificazione a Zaule non avrebbe nemmeno potuto essere presentato.
Aderendo alla nuova associazione ambientalista Greenaction 
Transnational ho poi continuato l´azione ripresentando la denuncia 
sull´inquinamento transfrontaliero, bloccata dall´autorità 
giudiziaria italiana, al Parlamento Europeo che la recepiva nel 
giugno del 2008.

Il mio processo deve quindi servire per sollevare fortemente i 
problemi dell´inquinamento che le autorità italiane stanno cercando 
di nascondere.
E´ necessario pertanto cercare di coinvolgere più persone possibili 
informandole su quanto sta accadendo a Trieste.
Lo Stato vuole tenere i cittadini nell´ignoranza per evitare che 
possano legittimamente richiedere il rispetto dei loro diritti; e 
coloro (pochi) che esercitano i loro diritti seguendo la via della 
legalità, diventano nemici pubblici da reprimere con ogni mezzo. Ma 
se fossero in tanti ad esercitare questi diritti senza farsi 
intimidire cosa potrebbe fare lo Stato? E´ proprio 
dell´indifferenza della gente che si fanno forti le istituzioni 
italiane deviate.

Il diritto a vivere in un´ambiente sano vedendo tutelata la propria 
salute è uno dei valori fondamentali sanciti dal Trattato costitutivo 
dell´Unione Europea e il fatto che un cittadino europeo possa ancor 
oggi finire sotto processo per chiedere il rispetto di questi valori 
universali, rappresenta purtroppo una ulteriore dimostrazione di 
quanto radicata sia l´illegalità nel nostro paese.

Roberto Giurastante
coordinatore Greenaction Transnational

P.S.
Tra le tante condanne subite dall´Italia da parte della Corte di 
Giustizia Europea (condanne che portano all´applicazione di pesanti 
sanzioni economiche che vengono scaricate sulle tasse pagate dai 
sempre più poveri cittadini italiani) vale la pena ricordare quella 
relativa alle discariche abusive (Causa C-135/05). Nonostante tale 
condanna l´Italia ha continuato a violare la legislazione 
comunitaria in materia portando così all´apertura di un nuovo 
procedimento di infrazione nel 2008. All´avvio del procedimento nel 
nostro paese risultavano esserci ben 4866 discariche abusive.

GREENACTION TRANSNATIONAL

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