Nucleare sicuro? Di sicuro c'è solo che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi...



Nucleare sicuro? Di sicuro c'è solo che il diavolo fa le pentole ma non i
coperchi....

Quando son trent'anni buoni che sia il sottoscritto che altri pochi Don
Chisciotte continuano ad indicare il sistema migliore per risolvere la crisi
energetica, ovvero la produzione ecologica autoctona di elettricità, vien da
ridere a vedere le "nuove strepitose soluzioni" del governo. Ora, come già
detto in un mio precedente articolo, si parla apertamente di "ritorno al
nucleare". A Civitavecchia e Montalto di Castro non è più fantasia che oltre
all'incombenza carbone si spinga per la riapertura al nucleare. Tutto ciò
avviene perchè si predilige la produzione concentrata di energia  in grandi
centrali, mentre è stata completamente accantonata la produzione diffusa sul
territorio da fonti alternative.
Qui nella Tuscia potremmo essere indipendenti energeticamente solo
ricorrendo ai corsi d'acqua, al vento, alla geotermia, al solare e
l'elettricità prodotta autonomamente dai comuni o dalla Provincia sarebbe
non solo sufficiente per i fabbisogni locali ma risulterebbe talmente in
eccesso da poterla rivendere all'Enel. Avevo già proposto in  altri
interventi come anche Roma potesse divenire indipendente solo utilizando il
biogas dai rifiuti e dalle deiezioni. Non si capisce allora perchè il
governo insista nella centralizzazione della produzione energetica in grossi
impianti, visto che i risulati sono solo maggiore inquinamento ed ulteriore
appesantimento del debito  pubblico per l'acquisto delle materie prime
utilizzate... (tutte d'importazione) fra cui rientrebbe anche l'uranio
arricchito per rifornire le nuove centrali. Non voglio qui parlare delle
scorie radiottive e del loro quasi impossibile smaltimento... vorrei solo
evidenziare che la "sicurezza" dei nuovi impianti è tutta una bufala, in
quanto gli incidenti sono all'ordine del giorno.. e qui non si parla di
impianti obsoleti alla Chernobyl ma dei "bellissimi" impianti francesi che
vengono decantati dal nostro governo. Vedi la notizia odierna  dal Corriere
della Sera "E' successo durante l'operazione di pulitura di una cisterna
 Francia, incidente nella centrale. Acqua contaminata nei fiumi.
 Fuoriuscita di liquido, allarme nella zona di Avignone (vedere l'articolo
integrale sul fondo)".
Leggete anche le normative recenti in merito al nucleare (articolo sulla
Magistratura e sul Tar Lazio pubblicato sulla URL sottostante dal nostro
sito) e cosa posso aggiungere a questo punto se non testimoniare la tenace
caparbietà nel voler cancellare ogni vivibilità della nostra terra?
L'idea del "complotto" sembra fantascientifica eppure non si capisce come
altrimenti la stupidità umana possa avere il sopravvento così
beotamente nelle scelte politiche ed economiche del nostro governo e di
altri governi del "primo mondo", un primo mondo che porta su di sé lo stigma
della massima occlusione all'intelligenza ed alla ragionevolezza. Un primo
mondo che è rappresentato da una democrazia bacata, basata
sull'abbindolamento delle masse, ottenebrate dalle televisioni, dai sogni
fallaci del consumismo e dell'ignavia.
Siamo già alla sopravvivenza della specie?
Ordunque sveglia!

Paolo D'Arpini

Articolo menzionato sulla magistratura e normative del governo.
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2008/07/09/la-casa-delle-servitu/




Articolo del Corsera.
MILANO - Trenta metri cubi di acque usate contenenti 12 grammi di uranio per
litro si sono riversate ieri, per cause accidentali, in due fiumi - La
Gaffière e L'Auzon - nel sud della Francia. Le acque provenivano dal sito
nucleare di Tricastin a Bollène, nel distretto di Vaucluse, a circa 40
chilometri da Avignone. L'allarme è rientrato quasi subito (l'incidente è
avvenuto intorno alle 6,30 del mattino): l'agenzia per la sicurezza nucleare
francese (Asn) ha parlato di «rischio debole per la popolazione». Dello
stesso parere i prefetti dei dipartimenti di Vaucluse e Drome. Le autorità
locali hanno comunque preso misure di precauzione. Nei comuni di Bollèn e,
Lapalud e Lamotte- du-Rhône sono stati vietati la presa d'acqua dai pozzi e
l'impiego dell'acqua dei fiumi per irrigare i campi. Vietati anche la pesca,
il consumo di pesce e i bagni nelle acque inquinate. L'incidente è avvenuto
durante un'operazione di pulizia di una cisterna nello stabilimento Socatri,
azienda del grupp!
 o Areva, in attività dal 1975. «È la prima volta che si verifica un
incidente del genere - ha detto Gilles Salgas, responsabile della
comunicazione della società Socatri -. Su una scala di incidenti nucleari
che va da 0 a 7 dovrebbe essere classificato a livello 1».

Una prima ricostruzione della dinamica dell'incidente è arrivata da una
portavoce dell'Asn, Evangelia Petit: i circa trentamila litri di liquido
contenente uranio - ha spiegato - si sono riversati durante alcune
operazioni di pulitura, finendo al suolo e quindi in un canale adiacente, da
dove poi sono finiti nei due fiumi. «Una parte della soluzione - ha
precisato il direttore della sicurezza dell'Istituto di radioprotezione e
sicurezza nazionale (Irsn), Thierry Charles- è stata recuperata, un'altra si
è diluita nei corsi d'acqua e la terza fortunatamente non ha raggiunto la
falda freatica». Le dichiarazioni rassicuranti delle autorità non sono
servite a evitare lo scoppio di polemiche. «È impossibile che una diffusione
di uranio di tale entità non abbia conseguenze importanti sull'ambiente e
forse anche sulla salute della popolazione» dicono dall'organizzazione
ecologista «Sortir du Nucleaire». In questi mesi in Francia il nucleare è un
tema caldo dopo l'annuncio del presid!
 ente Nicolas Sarkozy di voler aumentare il numero di centrali sul
territorio nazionali (attualmente sono 53).

Attualmente la Francia ricava circa l'ottanta per cento della sua
elettricità dal nucleare. proprio ieri Francia e Libia hanno ufficializzato
l'accordo di cooperazione per lo sviluppo dell'energia nucleare a scopi
pacifici concluso nel corso del 2007. Sempre ieri Sarkozy ha annunciato che
entro fine anno in Giappone i paesi del G8 si riuniranno per un forum su
energia nucleare ed energie rinnovabili, per coordinarne lo sviluppo e far
fronte all'aumento dei prezzi del petrolio e del gas. «Vedo crescere il
sostegno all'alternativa nucleare - ha detto Sarkozy -. Per la Francia è una
scelta molto vecchia, il Regno Unito vuole rafforzarla, l'Italia è
interessata e certamente anche gli Usa e la cancelliera tedesca Angela
Merkel, a titolo personale, è favorevole ». Giulia Ziino - Corsera - 09
luglio 2008