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Nucleare sicuro? Di sicuro c'è solo che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi...
- Subject: Nucleare sicuro? Di sicuro c'è solo che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi...
- From: "circolo\.vegetariano\@libero\.it" <circolo.vegetariano at libero.it>
- Date: Wed, 9 Jul 2008 17:25:59 +0200
Nucleare sicuro? Di sicuro c'è solo che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.... Quando son trent'anni buoni che sia il sottoscritto che altri pochi Don Chisciotte continuano ad indicare il sistema migliore per risolvere la crisi energetica, ovvero la produzione ecologica autoctona di elettricità, vien da ridere a vedere le "nuove strepitose soluzioni" del governo. Ora, come già detto in un mio precedente articolo, si parla apertamente di "ritorno al nucleare". A Civitavecchia e Montalto di Castro non è più fantasia che oltre all'incombenza carbone si spinga per la riapertura al nucleare. Tutto ciò avviene perchè si predilige la produzione concentrata di energia in grandi centrali, mentre è stata completamente accantonata la produzione diffusa sul territorio da fonti alternative. Qui nella Tuscia potremmo essere indipendenti energeticamente solo ricorrendo ai corsi d'acqua, al vento, alla geotermia, al solare e l'elettricità prodotta autonomamente dai comuni o dalla Provincia sarebbe non solo sufficiente per i fabbisogni locali ma risulterebbe talmente in eccesso da poterla rivendere all'Enel. Avevo già proposto in altri interventi come anche Roma potesse divenire indipendente solo utilizando il biogas dai rifiuti e dalle deiezioni. Non si capisce allora perchè il governo insista nella centralizzazione della produzione energetica in grossi impianti, visto che i risulati sono solo maggiore inquinamento ed ulteriore appesantimento del debito pubblico per l'acquisto delle materie prime utilizzate... (tutte d'importazione) fra cui rientrebbe anche l'uranio arricchito per rifornire le nuove centrali. Non voglio qui parlare delle scorie radiottive e del loro quasi impossibile smaltimento... vorrei solo evidenziare che la "sicurezza" dei nuovi impianti è tutta una bufala, in quanto gli incidenti sono all'ordine del giorno.. e qui non si parla di impianti obsoleti alla Chernobyl ma dei "bellissimi" impianti francesi che vengono decantati dal nostro governo. Vedi la notizia odierna dal Corriere della Sera "E' successo durante l'operazione di pulitura di una cisterna Francia, incidente nella centrale. Acqua contaminata nei fiumi. Fuoriuscita di liquido, allarme nella zona di Avignone (vedere l'articolo integrale sul fondo)". Leggete anche le normative recenti in merito al nucleare (articolo sulla Magistratura e sul Tar Lazio pubblicato sulla URL sottostante dal nostro sito) e cosa posso aggiungere a questo punto se non testimoniare la tenace caparbietà nel voler cancellare ogni vivibilità della nostra terra? L'idea del "complotto" sembra fantascientifica eppure non si capisce come altrimenti la stupidità umana possa avere il sopravvento così beotamente nelle scelte politiche ed economiche del nostro governo e di altri governi del "primo mondo", un primo mondo che porta su di sé lo stigma della massima occlusione all'intelligenza ed alla ragionevolezza. Un primo mondo che è rappresentato da una democrazia bacata, basata sull'abbindolamento delle masse, ottenebrate dalle televisioni, dai sogni fallaci del consumismo e dell'ignavia. Siamo già alla sopravvivenza della specie? Ordunque sveglia! Paolo D'Arpini Articolo menzionato sulla magistratura e normative del governo. http://www.circolovegetarianocalcata.it/2008/07/09/la-casa-delle-servitu/ Articolo del Corsera. MILANO - Trenta metri cubi di acque usate contenenti 12 grammi di uranio per litro si sono riversate ieri, per cause accidentali, in due fiumi - La Gaffière e L'Auzon - nel sud della Francia. Le acque provenivano dal sito nucleare di Tricastin a Bollène, nel distretto di Vaucluse, a circa 40 chilometri da Avignone. L'allarme è rientrato quasi subito (l'incidente è avvenuto intorno alle 6,30 del mattino): l'agenzia per la sicurezza nucleare francese (Asn) ha parlato di «rischio debole per la popolazione». Dello stesso parere i prefetti dei dipartimenti di Vaucluse e Drome. Le autorità locali hanno comunque preso misure di precauzione. Nei comuni di Bollèn e, Lapalud e Lamotte- du-Rhône sono stati vietati la presa d'acqua dai pozzi e l'impiego dell'acqua dei fiumi per irrigare i campi. Vietati anche la pesca, il consumo di pesce e i bagni nelle acque inquinate. L'incidente è avvenuto durante un'operazione di pulizia di una cisterna nello stabilimento Socatri, azienda del grupp! o Areva, in attività dal 1975. «È la prima volta che si verifica un incidente del genere - ha detto Gilles Salgas, responsabile della comunicazione della società Socatri -. Su una scala di incidenti nucleari che va da 0 a 7 dovrebbe essere classificato a livello 1». Una prima ricostruzione della dinamica dell'incidente è arrivata da una portavoce dell'Asn, Evangelia Petit: i circa trentamila litri di liquido contenente uranio - ha spiegato - si sono riversati durante alcune operazioni di pulitura, finendo al suolo e quindi in un canale adiacente, da dove poi sono finiti nei due fiumi. «Una parte della soluzione - ha precisato il direttore della sicurezza dell'Istituto di radioprotezione e sicurezza nazionale (Irsn), Thierry Charles- è stata recuperata, un'altra si è diluita nei corsi d'acqua e la terza fortunatamente non ha raggiunto la falda freatica». Le dichiarazioni rassicuranti delle autorità non sono servite a evitare lo scoppio di polemiche. «È impossibile che una diffusione di uranio di tale entità non abbia conseguenze importanti sull'ambiente e forse anche sulla salute della popolazione» dicono dall'organizzazione ecologista «Sortir du Nucleaire». In questi mesi in Francia il nucleare è un tema caldo dopo l'annuncio del presid! ente Nicolas Sarkozy di voler aumentare il numero di centrali sul territorio nazionali (attualmente sono 53). Attualmente la Francia ricava circa l'ottanta per cento della sua elettricità dal nucleare. proprio ieri Francia e Libia hanno ufficializzato l'accordo di cooperazione per lo sviluppo dell'energia nucleare a scopi pacifici concluso nel corso del 2007. Sempre ieri Sarkozy ha annunciato che entro fine anno in Giappone i paesi del G8 si riuniranno per un forum su energia nucleare ed energie rinnovabili, per coordinarne lo sviluppo e far fronte all'aumento dei prezzi del petrolio e del gas. «Vedo crescere il sostegno all'alternativa nucleare - ha detto Sarkozy -. Per la Francia è una scelta molto vecchia, il Regno Unito vuole rafforzarla, l'Italia è interessata e certamente anche gli Usa e la cancelliera tedesca Angela Merkel, a titolo personale, è favorevole ». Giulia Ziino - Corsera - 09 luglio 2008
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