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il nucleare irrealizzabile di Scajola
- Subject: il nucleare irrealizzabile di Scajola
- From: "noscorietrisaia\@libero\.it" <noscorietrisaia at libero.it>
- Date: Wed, 14 May 2008 08:53:28 +0200
www.soldionline.it Il nucleare non s'ha da fare Le recenti dichiarazioni del ministro Scajola che ripropone le centrali nucleari non sono realizzabili. Sono le stesse di 5 anni fa, dello stesso ministro, regolarmente rimaste sulla carta di Antonio Piccolo martedì 13 maggio 2008 - 09:53 In realtà è sufficiente considerare il caso del deposito scorie di Scandicci per capire che le centrali nucleari non si faranno mai. I veti incrociati delle autorità locali e la reazione popolare non lo permetteranno. Tuttavia esistono ulteriori motivi che rendono irragionevoli e non convenienti le centrali nucleari. 1) L'Italia non ha più una base industriale né una tecnologia nucleare. La prima dovrebbe essere ricostruita la seconda importata con gravi costi. 2 I costi preventivati dagli esperti pro nucleare sono altamente ottimistici. I sette anni dichiarati per la loro costruzione non sono realistici. La centrale nucleare francese in costruzione in Finlandia è già in ritardo di 2 anni con gravi costi supplementari. Un recente studio del MIT sostiene che i tempi effettivi di costruzione sono di 109 mesi senza contare le autorizzazioni. In un paese come l'Italia paralizzata da ritardi cronici, burocrazia, veti incrociati, interessi lobbistici, i tempi e quindi i costi sono destinati a gonfiarsi a dismisura. Tutto sarebbe ovviamente a spese del debito pubblico o del cittadino. 3) Da numerosi studi è emerso che i costi di chiusura delle centrali nucleari (decomissioning) non è valutabile con precisione e rischia di essere molto più salato del previsto. Per ora la Francia rinvia il problema dilatando il periodo di servizio da 30 a 40 anni e forse addirittura a 60 anni. Uno studio della British Nuclear Decommissiong Authority ha nel 2006 valutato in £. 70 mld (105 mld euro) il costo per la chiusura delle centrali nucleari inglesi. (*) 4) Poco chiari sono anche i costi della gestione delle scorie nucleari, senza contare i rischi. 5) I tempi lunghissimi di costruzione implicano costi elevati in termini di anticipo di capitali che verrebbero ripagati molti decenni dopo. 6) Il materiale fissile non è illimitato né una fonte di energia rinnovabile. 7) Le fonti alternative, eolico e solare in primis, stanno diventando sempre più competitive. La società Nanosolar in California è già in grado di creare celle fotovoltaiche a meno di 1 $ per watt mentre il settore non ha ancora beneficiato delle economie di scala né di tutti i progressi tecnologici sviluppati in laboratorio. La volontà del ministro di riproporre le centrali nucleari sembra rispondere a una logica di centralizzazione e rafforzamento del controllo politico sulla produzione dell'energia elettrica e non ad una politica innovatrice che gioverebbe a molte piccole aziende emergenti locali nella tecnologia avanzata e nell'installazione.
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