Inoltra: Le lobbies politico-affaristiche chiudono il cerchio a favore dei rigassificatori



Le lobbies politico-affaristiche chiudono il cerchio a
favore dei rigassificatori.

L'intervista di ieri al TG1 di Pierferdinando Casini,
che ha chiesto le dimissioni del ministro Pecoraro
Scanio che a suo dire frenerebbe la costruzione in
Italia dei rigassificatori, è l'ultimo atto, in ordine
di tempo, della “campagna d'inverno” iniziata dalle
lobbies dell'energia a favore dei rigassificatori in
Italia.
Ha cominciato a settembre l'amministratore delegato
dell'Enel, Fulvio Conti, aprendo  il battage mediatico
di terrorismo dell'informazione con la minaccia di
un'Italia al buio, cui faceva eco la tivù di Stato con
le immagini di una famiglia al lume di candela e
ovviamente il mondo della Confindustria, Marcegaglia
in testa, che è naturale che sia d'accordo sui
rigassificatori in generale, ma che non credo sia
tutta d'accordo  a vedere la Valle dei Templi
brutalmente violata.
Infatti a Fulvio Conti, che parla di rigassificatori
in generale, ciò che interessa davvero è proprio la
costruzione del rigassificatore dell'Enel a Porto
Empedocle sotto la casa natale di Luigi Pirandello e a
due passi dalla Valle dei Templi di Agrigento,
progetto che il mondo ufficiale della Cultura non ha
esitato a definire indecoroso.
Adesso è chiara, in tutti i suoi dettagli, la
strategia messa in atto dal partito trasversale
pro-rigassificatori, che va dal governatore siciliano,
Totò Cuffaro, a Prodi, a D'Alema, a Bersani, a
Vincenzo De Bustis, lo spregiudicato banchiere che il
Corriere della Sera definisce “il banchiere di
D'Alema” e che, alla guida della Deutsche Bank Italia,
sarebbe pronto ad investire, sempre secondo il
Corriere, sulla costruzione dei rigassificatori.
Oggi dopo l'intervista, rilasciata ieri al TG1,
abbiamo capito chi sta alla testa di questo partito
trasversale: Pierferdinando Casini, che ha avuto
l'arroganza di chiedere le dimissioni di Pecoraro
Scanio, in quanto in Parlamento, sia a destra che a
sinistra, c'è chi vorrebbe liquidare il ministro
dell'Ambiente che, invece, sta agevolando la
realizzazione dei rigassificastori, là dove è
possibile, (vedi Gioia Tauro e Rovigo), mentre,
consapevole dell'ignominia che ricadrebbe sull'Italia
di fronte al mondo intero della Cultura, sta cercando
di contrastare quello della Valle dei Templi.
Ora capiamo il perchè Casini ha messo la sua faccia
durante le ultime elezioni regionali siciliane,
sostenendo Totò Cuffaro, anche se indagato e rinviato
a giudizio per mafia.
Cuffaro, però, ha promesso che si dimetterà se sarà
condannato anche in primo grado (ma non è detto che
mantenga). Ecco, penso che in quel caso anche Casini,
lui sì, dovrà coerentemente dimettersi, alleggerendo
il partito affaristico-lobbistico che in Italia
diventa ogni giorno sempre più pesante.
Alfonso Pecoraro Scanio, che si sta coraggiosamente
battendo per evitare quello che sarebbe un crimine
contro l'umanità (la Valle dei Templi non a caso è
stata inserita nella World Heritage List dell'Unesco),
sappia che in Italia, nonostante le manipolazioni
mediatiche, molti ancora riescono a decodificare
notizie e fatti.
A questo punto ci aspetteremmo che, a difesa del
ministro Pecoraro Scanio, non ci siano solo i
cittadini onesti ma anche i rappresentanti delle
istituzioni (per primo il ministro Rutelli) che, a
qualsiasi livello, hanno il diritto-dovere di tutelare
il patrimonio culturale italiano.
Gaetano Gaziano
Comitato “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento”