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RIGASSIFICATORE: UN FANTOMATICO E DISCUTIBILE PROVVEDIMENTO
- Subject: RIGASSIFICATORE: UN FANTOMATICO E DISCUTIBILE PROVVEDIMENTO
- From: "No al Rigassificatore Brindisi" <norigassificabr at email.it>
- Date: Mon, 24 Sep 2007 10:44:49 +0200
RIGASSIFICATORE: UN FANTOMATICO E DISCUTIBILE PROVVEDIMENTO Apprendiamo dalla stampa che il Ministro dello Sviluppo Economico, con un provvedimento che doveva essere adottato «di concerto con il Ministro dell’Ambiente», avrebbe deciso la sospensione del Decreto 17032 del 21 gennaio 2003 di autorizzazione alla costruzione del rigassificatore a Brindisi. Usiamo il condizionale perché tale Decreto reca in calce, per come si può rilevare dalla pubblicazione della foto dell’ultima pagina del provvedimento, solo la firma del Ministro dello Sviluppo e non quella, pur prevista nel documento, del Ministro dell’Ambiente. Non sappiamo quindi se si tratta di un provvedimento che è stato poi completato con la firma del Ministro dell’Ambiente o se il «concerto» non c’è stato e quindi non c’è alcun provvedimento definitivo. E l’interrogativo non è di poco conto ove si consideri che nel provvedimento (o bozza di provvedimento) si legge che il Ministero dell’Ambiente, sollecitato per ben due volte per il «concerto» dal Ministero dello Sviluppo Economico, «non si è ancora pronunciato al riguardo». Insomma il «concerto» c’è o non c’è? Noi riteniamo che non ci sia e che perciò si è venuta a determinare una situazione che davvero sconcerta! Ciò che invece è certo, è che il Ministro dello Sviluppo Economico ritiene che si debba a procedere ad una VIA postuma e, nell’ambito di essa, alla consultazione delle popolazioni interessate. Una scelta che non condividiamo per i seguenti motivi: l’ultima Conferenza dei Servizi definita “decisoria” dal Ministero che l’aveva convocata si è pronunciata all’unanimità per l’annullamento immediato; il provvedimento autorizzativo è illegittimo non solo per le violazioni di legge costituite dal difetto della VIA e della consultazione delle popolazioni interessate ma anche per un vistoso eccesso di potere provocato dalle irregolarità e dagli abusi che hanno deviato la volontà della P.A.; sussiste l’interesse pubblico concreto ed attuale all’annullamento per come interpretato in numerose delibere e pronunciamenti degli Enti locali e della Regione Puglia. Un “interesse pubblico” che scaturisce non solo dal dovere di tutelare la sicurezza dei cittadini e l’ambiente ma anche dall’esigenza di cancellare radicalmente una procedura costruita su provvedimenti ritenuti dall’autorità giudiziaria penale illegittimi e scorretti che hanno già dato luogo a sequestri ed arresti. Per quanto poi riguarda la sospensione dei lavori di costruzione, ricordiamo che un tale provvedimento era stato da noi ripetutamente chiesto come misura urgente prima dell’avvio della procedura di revisione per bloccare appunto i lavori poi sospesi nel febbraio scorso dal sequestro giudiziario. La sospensione è quindi oggi tardiva, appare strumentalmente collegata ad una VIA postuma assolutamente inutile e risulta sostanzialmente rivolta a rinviare un provvedimento di annullamento imposto come doveroso dai fatti e dal comune buon senso. Una Valutazione di Impatto Ambientale singolare perché avente ad oggetto la costruzione dell’impianto in una zona non restituita agli usi legittimi, una procedura inattuabile senza la previa caratterizzazione dell’intera area in questione. Dispiace dover rilevare che il Ministero dello Sviluppo si è mosso, con un atto discutibile sotto ogni aspetto, solo dopo l’iniziativa dell’Autorità giudiziaria penale, l’apertura di un procedimento di infrazione della Commissione Europea ed alcune importanti sentenze della Giustizia Amministrativa. Denunciamo questo ritardo e chiediamo che il fantomatico provvedimento in questione venga ritirato e si proceda subito all’annullamento dell’autorizzazione. Dobbiamo infine rilevare con amarezza che la Regione Puglia, pronunciandosi sullo schema del Decreto di sospensione ad essa trasmesso, ha espresso parere favorevole alla procedura di VIA, agevolando in questo modo il rinvio del richiesto annullamento. Ed al riguardo va tenuto presente che la Regione in sede di Conferenza decisoria si è espressa (superando qualche momento di confusione) per l’annullamento, che con Delibera della Giunta regionale del 6 settembre si è invece pronunciata per la VIA postuma e che l’Assessore regionale all’Ambiente il 12 settembre, a seguito della Sentenza del TAR di Lecce che annullava la restituzione agli usi legittimi dell’area a mare di Capobianco, si è espresso nuovamente in favore dell’annullamento immediato. Si tratta di comportamenti contraddittori che ci auguriamo vengano superati con il recupero da parte della Regione di quella linea che il Presidente Vendola aveva indicato annunciando, come fece a Brindisi qualche tempo addietro, che si sarebbe messo sempre decisamente “di traverso” per impedire che la nostra città divenisse vittima di un vero e proprio “crimine contro l’umanità”. Brindisi, 22 settembre 2007 Italia Nostra, Legambiente, WWF, Coldiretti-TerraNostra, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente. ---- Email.it, the professional e-mail, gratis per te:<http://www.email.it/cgi-bin/start?sid=3>clicca qui Sponsor: Rimetti in piedi la tua carriera: manda il tuo curriculum a Banca Mediolanum e diventa Family Banker! <http://adv.email.it/cgi-bin/foclick.cgi?mid=7065&d=22-9>Clicca qui
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