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UNA SOSPENSIONE CHE NON DEVE DIFFERIRE L'ANNULLAMENTO
- Subject: UNA SOSPENSIONE CHE NON DEVE DIFFERIRE L'ANNULLAMENTO
- From: "No al Rigassificatore Brindisi" <norigassificabr at email.it>
- Date: Thu, 23 Aug 2007 12:28:49 +0200
Al Ministro per lo Sviluppo Economico On.le dr. Pier Luigi BERSANI Via Veneto, 33 - 00187 Roma Al Ministro dell’Ambiente On.le dr. Alfonso Pecoraro Scanio Via Cristofaro Colombo, 44 - Roma Al Presidente della Regione Puglia On.LE Nichi VENDOLA Lungomare Nazario Sauro, 33- Bari Alla Dott.ssa Maria Grazia FUSCO Responsabile del Procedimento Terminale di rigassificazione Brindisi Ministero dello Sviluppo Economico Direzione Generale Dell’Energia e delle Risorse Minerarie Via Veneto, 33 - 00187 Roma Al Signor Procuratore della Repubblica Tribunale di 72100 Brindisi LETTERA APERTA Rigassificatore: una sospensione che non deve differire l’annullamento Con nota resa pubblica il 7 agosto c.a. il Ministero della Sviluppo Economico ha affermato: - che il Consiglio di Stato con decisione nr. 1023/2006 aveva rilevato che «l’Amministrazione procedente non è obbligata a riconvocare la Conferenza ma deve valutare se ricorrono i presupposti per proporre alla Conferenza l’esercizio di poteri di autotutela»; - che nel corso della Conferenza dei servizi indetta dal Ministero, articolatasi nelle riunioni del 7 e 22 marzo 2007, il Ministero dell’Ambiente ha sostenuto per iscritto la illegittimità della intervenuta procedura di autorizzazione; - che nella successiva Conferenza dei servizi (convocata come “decisoria”, aggettivo questo che sorprendentemente non compare nella nota che si commenta) il Ministero dell’Ambiente, la Regione Puglia, la Provincia di Brindisi, il Comune di Brindisi e l’Autorità Portuale «hanno rappresentato la propria indisponibilità ad un percorso di convalida del provvedimento autorizzatorio, ritenendo sussistenti gli elementi per procedere all’annullamento di ufficio»; - che la Commissione Europea ha adottato il 18 luglio 2007 un parere motivato nel quale si afferma che «lo Stato Italiano è venuto meno agli obblighi imposti dalle Direttive nr. 85/337/CE, come modificata dalla direttiva 97/11CE, sulla Valutazione d’Impatto Ambientale, e nr. 96/92/CE sul controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose». In relazione ai contenuti del parere della Commissione Europea il Ministero dello Sviluppo Economico ha avviato un procedimento finalizzato alla sospensione dell’efficacia del provvedimento autorizzativo «al fine di evitare che la prosecuzione dei lavori … possa alterare le condizioni ambientali, con il rischio di pregiudicare azioni future di mitigazione degli impatti e di esporre lo Stato Italiano a sanzioni». In relazione a tale decisione formuliamo le seguenti annotazioni: 1. le nostre associazioni, che erano state private con l’intera città di qualsiasi possibilità d’intervento durante il procedimento autorizzativo, avevano chiesto sin dall’inizio della vicenda l’annullamento ed anche, quando era utile ed aveva senso, la sospensione in via d’urgenza della medesima “per gravi ragioni” ai sensi dell’art 21 quater comma II della legge 7 agosto 1990 nr. 241; 2. il procedimento di sospensione viene avviato sorprendentemente ora quando ci sono tutti gli elementi per addivenire all’immediato annullamento del provvedimento autorizzativo e quando peraltro i lavori preparatori alla costruzione (la colmata a mare) sono sospesi dal febbraio scorso a seguito di sequestro disposto dall’autorità giudiziaria penale. La sospensione può comunque andar bene ma vogliamo sapere perché ancora una volta si differisce l’annullamento; 3. nella citata nota ministeriale l’avvio del procedimento di sospensione viene motivato con la finalità di evitare la prosecuzione dei lavori per non pregiudicare eventuali azioni future di «mitigazione degli impatti». A cosa si riferisce la nota ministeriale con l’espressione «mitigazione degli impatti» che può evocare inammissibili convalide ed inconcepibili prescrizioni cautelative? Confidando nella serietà e nella coerenza dell’organo da cui la nota promana, vogliamo escludere che si tratti di una “voce dal sen fuggita” che susciterebbe perplessità e preoccupazioni; 4. la citata nota ministeriale collega la possibile sospensione ai «contenuti del motivato parere della Commissione Europea» forzando implicitamente – così ci pare – l’interpretazione di tale parere con il quale la Commissione ha invitato «la Repubblica Italiana a prendere le decisioni necessarie per conformarsi al parere ». Un parere motivato, appunto, con la mancata sottoposizione alla VIA del progetto di molo per l’ormeggio delle navi metaniere, con la non sottoposizione a verifica di assoggettabilità a VIA dei serbatoi di stoccaggio di gas naturale e dei gasdotti, con la mancata verifica di assoggettabilità a VIA della cassa di colmata nella sua interezza e con l’approvazione del progetto del rigassificatore «senza che fosse data alla popolazione la possibilità di esprimere il proprio parere nella fase di elaborazione del progetto, come invece richiesto ai sensi dell’art. 10 paragrafo 5 della Direttiva Seveso». E’ bene allora precisare che la Commissione Europea ha detto solo che la Repubblica Italiana si deve «conformare» a tale parere aggiungendo che lo deve fare «entro due mesi dal ricevimento del medesimo». La Commissione non ha detto altro e non poteva certamente indicare le forme di questo adeguamento che attengono esclusivamente alla responsabilità dello Stato il quale entro 60 giorni deve eliminare le infrazioni riscontrate. Non è allora possibile in alcun modo utilizzare il parere motivato della Commissione Europea come un viatico per una VIA postuma in considerazione dei seguenti motivi: · perché l’autorizzazione è stata costruita su una miriade di illegittimità che vanno ben oltre il difetto di VIA e la mancata consultazione delle popolazioni interessate, illegittimità coglibili a piene mani anche nei tanti fatti, oggettivi e pacifici, che emergono dall’inchiesta penale in corso il cui esito finale non potrà eliminare in alcun modo la loro rilevanza ai fini del giudizio di illegittimità del provvedimento per violazione di legge ed eccesso di potere. C’è nella grave vicenda del rigassificatore un “convitato di pietra”, che si cerca invano di esorcizzare ed è l’indagine penale con la quale tutti saranno costretti, prima o poi, a fare i conti; · perché la procedura di VIA è inutile dal momento che per un giudizio di incompatibilità dell’impianto basta fare riferimento alle regole di comune esperienza e ciò a prescindere dalla considerazione che una tale procedura è impraticabile dal momento che non è stata chiesta da alcuno in sede di Conferenza dei Servizi ed è stata addirittura osteggiata dalla società costruttrice, la quale non può certo ora mutare atteggiamento per ragioni che scopertamente risulterebbero dilatorie e strumentali; · perché la mancata consultazione delle popolazioni interessate è prevista dalla normativa in materia solo «nella fase di elaborazione del progetto» e non può quindi essere mai postuma; · perché nella Conferenza decisoria, come riconosce il Ministero dello Sviluppo Economico nella citata nota, l’annullamento dell’autorizzazione è stato chiesto da tutti i partecipanti con la sola esclusione della Brindisi LNG; · perché una procedura postuma di VIA risulterebbe incompatibile, per ragioni di tempo, col dovere dello Stato italiano di «conformarsi» entro il termine di due mesi (a partire dal 20 luglio c.a.) al parere della Commissione Europea; · perché il territorio di Brindisi non può essere ancora tenuto sotto una cappa di piombo che intralcia e ritarda i progetti di nuovo sviluppo che gli enti locali si sono dati e vogliono portare avanti col consenso di un vasto movimento di opinione. L’invito formale della Commissione Europea aggiunge un elemento di grandissimo rilievo ai tanti che già avevano indotto la Conferenza decisoria dei Servizi a chiedere senza alternative l’annullamento dell’autorizzazione. Non capiamo quindi perché, nel momento in cui le ragioni dell’immediato annullamento si rafforzano, si sceglie la strada di un ulteriore differimento della decisione definitiva. Il Direttore generale della società costruttrice, Giorgio Battistini, canta pubblicamente vittoria ed afferma sui giornali: «A circa tre mesi di distanza che era il termine obbligatorio per decidere, ora noi constatiamo con grande soddisfazione che si apre la procedura per arrivare eventualmente alla sospensione che non è detto che sia decretata. E non vi è più traccia della revoca». E’ una esultanza quella della società inglese che risulta in linea con altre affermazioni della medesima società che si continua a dire certa dell’esito in suo favore positivo della questione. Sappiano le autorità competenti che siamo stanchi: non sopporteremo più, senza passare alle più dure proteste democratiche e alle più clamorose denunce, l’arroganza della British Gas, le infinite dilazioni ed epiloghi della vicenda non in linea con la Legge e con la tutela dei diritti del nostro territorio. In questa vicenda tutto il processo autorizzativo si è svolto nei meandri dei Palazzi tenendo all’oscuro le popolazioni interessate. Ora se ci sono contatti tra il Governo e la LNG per indurla ragionevolmente a rinunziare senza condizioni al progetto lo si faccia e lo si dica alla luce del sole: sarebbe questo l’unico caso in cui potremmo capire la logica di una sospensione che altrimenti ci risulta oscura. Il Governo deve comunque sapere che svolgeremo il massimo della vigilanza democratica su tutti i fatti e gli atti della vicenda: sui silenzi, sulle cose che si dichiarano e su quelle che si sussurrano, sulle eventuali pressioni dei poteri forti, sul tipo di difese ministeriali che verranno espletate contro le iniziative giudiziarie della LNG ed ovviamente sull’appropriatezza di tutte le prossime decisioni formali. La presente Lettera Aperta viene inviata anche al sig. Procuratore della Repubblica di Brindisi per ogni eventuale valutazione in ordine agli sviluppi di una vicenda che da tempo è al vaglio dell’autorità giudiziaria penale. Brindisi, 9 agosto 2007 Italia Nostra, Legambiente, WWF, Coldiretti-TerraNostra, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente. ---- Email.it, the professional e-mail, gratis per te:<http://www.email.it/cgi-bin/start?sid=3>clicca qui Sponsor: In REGALO 'All the Good Thing' di NELLY FURTADO <http://adv.email.it/cgi-bin/foclick.cgi?mid=6617&d=9-8>Clicca qui
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