Re[2]: [ecologia] una storia






Ringrazio tutti coloro che hanno cortesemente considerato la nota sul tema demografico.

A proposito di quest'ultimo, vorrei dire che la memoria conta parecchio, più che giustamente, sul complessivo pensiero di un essere umano.

Ed allora permettetemi di riportare questo estratto:




“Ogni bambino nato in soprannumero rispetto all’occorrente per mantenere la popolazione al livello necessario deve inevitabilmente perire, a meno che per lui non sia fatto posto dalla morte degli adulti...pertanto...dovremmo facilitare, invece di sforzarci stupidamente e vanamente di impedire, il modo in cui la natura produce questa mortalità; e se temiamo le visite troppo frequenti degli orrori della fame, dobbiamo incoraggiare assiduamente le altre forme di distruzione che noi costringiamo la natura ad usare.
Invece di raccomandare ai poveri l’igiene, dobbiamo incoraggiare il contrario. Nelle città occorre fare le strade più strette, affollare più persone nelle case, agevolando il ritorno della peste. In campagna occorre costruire i villaggi dove l’acqua ristagna, facilitando gli insediamenti in tutte le zone palustri e malsane. Ma soprattutto occorre deplorare i rimedi specifici alla diffusione delle malattie e scoraggiare quella persone benevole, ma tratte decisamente in ingannano, che ritengono di rendere un servizio all’umanità ostacolando il decorso della estirpazione completa dei disordini particolari”. 
(Thomas Malthus, “Saggio sui principi della popolazione”)




Terrificante, abominevole, vero?

E' questo che la memoria ci ricorda. E' un riflesso condizionato che agisce inevitabilmente su di noi, influenzandoci.

Ma davvero possiamo astenerci dall'affrontare il tema demografico e riproduttivo, nel giusto modo, per esser stato questo trattato anche da certa gente, nel modo che conosciamo?

Davvero si può credere che ci siano idee come quelle sopra riportate dietro agli inviti a considerare la densità demografica come fattore determinante al benessere indivuale e comune?

Davvero lo si crede?

Se è così, probabilmente si sta facendo un torto più a se stessi, più alla propria capacità intellettiva, che non a coloro che invitano ad aprirsi verso il tema demografico.


Ma in verità molto di questa paradossale situazione, che nega così grande evidenza, deriva anche da un altro fatto. Aiutiamoci a capirlo con questo trafiletto:


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La mafia dei baroni
Metodi da Cosa Nostra. Per gestire il potere negli atenei. Bari, Bologna, Firenze: tre inchieste sui concorsi. Già decisi prima del bando. A favore di parenti e allievi. Ecco i risultati choc delle inchieste delle procure sui professori

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/La-mafia-dei-baroni/1481927//0
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Ecco: sono notizie come questa che ci aiutano a capire quanto sia valido quello che abbiamo in mente. E questo è solo quello che viene alla luce, chissà quanto essendo ancora sommerso.

Se le persone preposte a studiare fenomeni, a ricercare verità, ed infine a divulgarle, sono selezionate sulla base di criteri come quelli che evidenzia il citato articolo, come possiamo pensare di conoscere davvero la verità dei fatti?

E quanto di quello che abbiamo in mente è originale frutto del nostro pensiero e non delle forti, pesanti, continue e diffuse ingerenze dei poteri economici e superstiziosi?

Oggi non solo chi guida questa società ma anche chi gli sta accanto è accuratamente selezionato sulla base della fedeltà a tali corrotti poteri, lo stesso mondo che si definisce progressista essendo in gran parte indegnamente sottomesso a questa turpe regola.


Quanti convegni son stati fatti su tanti minuscoli temi dell'ambiente sempre svicolando il gigantesco tema demografico? Bene, guardiamo bene in faccia le persone con cui abbiamo a che fare, che ci relazionano sui temi di nostro interesse: facilmente sono quelle stesse persone di cui parla il trafiletto sopra riportato od altri ancora che devono essere scritti. E verranno scritti!


Ci si può forse meravigliare se una marea di questioni di primaria importanza vengano omesse e non trasmesse alla popolazione? Ci si può forse meravigliare della meraviglia che suscitano gli interventi di chi non si è voluto sottomettere ad alcuno?


Personalmente mi auguro si riuscirà a superare tanto il giusto sgomento che certi vecchi scritti come quello sopra riportato hanno lasciato nella memoria collettiva, quanto il modo di selezionare le persone: vadano in malora i corrotti, chi mente, chi omette, e siano premiati i migliori. Se questa elementare regola non verrà ripristinata al più presto, scordatevi ogni bene.


Danilo D'Antonio