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Lettera a Bersani e Pecoraro Scanio
- Subject: Lettera a Bersani e Pecoraro Scanio
- From: "No al Rigassificatore a Brindisi" <giancanuto at email.it>
- Date: Fri, 6 Apr 2007 08:58:23 +0200
Lettera aperta Al Ministro per le Attività Produttive On.le dr. Pier Luigi BERSANI Via Veneto, 33 00187 Roma Al Ministro dell’ Ambiente On.le dr. Alfonso Pecoraro Scanio Viale Cristofaro Colombo, 44 Roma Rigassificatore: inammissibile qualsiasi sanatoria. Si impone SUBITO l’annullamento. La Conferenza dei Servizi sulla questione del rigassificatore a Brindisi, svoltasi a Roma il 22/03/07, ha fatto registrare, come è noto, l’unanime presa d’atto della illegittimità del provvedimento autorizzativo e la comune richiesta di ritiro del provvedimento stesso previa l’immediata sospensione dei lavori. Nella fase conclusiva di tale Conferenza la dott.ssa Rosaria Romano, direttore generale dell’Energia e delle Risorse Minerarie del Ministero dello Sviluppo e coordinatrice della Conferenza stessa, ha ribadito la «sussistenza di vizi di legittimità ab origine dell’autorizzazione per violazione di legge in materia di normative sulla VIA e sui rischi di incidente rilevante». Ed ha aggiunto che il Ministero provvederà a dare le previste comunicazioni di avvio del procedimento di «revisione dell’autorizzazione». Preso atto del positivo esito di tale Conferenza dobbiamo tuttavia ribadire quanto da noi sostenuto nel corso di una audizione delle associazioni, svoltasi a Roma il 21/03/07. E cioè che l’atto amministrativo in questione non è illegittimo solo per violazione di legge (mancata effettuazione della procedura di VIA e mancata consultazione delle popolazioni interessate) ma lo è anche perché vistosamente viziato da eccesso di potere. Un vizio questo determinato dalla falsa prospettazione degli elementi di valutazione offerti all’autorità amministrativa a causa di comportamenti scorretti che hanno inficiato le valutazioni dell’organo decidente. Durante la citata audizione abbiamo invero ricordato che dottrina e giurisprudenza sono concordi nell’includere fra i casi di eccesso di potere quelli dovuti ad errore o dolo. Nel procedimento autorizzativo in questione le irregolarità, intenzionali o meno, messe in luce dall’inchiesta penale risultano numerosissime e presentano un incontestabile oggettività determinata da acquisizioni documentali e da ammissioni degli stessi inquisiti. A fronte di una tale situazione affermiamo che non ha alcun senso e risulterebbe peraltro in contrasto con i risultati della citata Conferenza una soluzione intesa a far effettuare una postuma procedura di VIA. Intanto perché non verrebbe comunque meno l’altro vizio di legittimità, e cioè quello della mancata consultazione delle popolazioni (inammissibile ex post), e poi perché una tale scelta risulterebbe oggettivamente aperta ad una possibile convalida dell’autorizzazione. Evenienza questa inammissibile ed assurda per la conclamata insussistenza di un interesse pubblico tale da giustificarla. Interesse pubblico assolutamente non ipotizzabile alla luce di quanto emerso anche sul versante dell’inchiesta penale con i suoi sviluppi sempre più sconcertanti e a fronte delle decisioni delle Amministrazioni locali e della Regione Puglia, interpreti istituzionali delle popolazioni interessate, che si sono ripetutamente espresse con diffuse e stringenti argomentazioni per un netto rifiuto dell’impianto. Chiediamo pertanto l’immediata sospensione dell’efficacia dell’atto autorizzativo ai sensi dell’art. 21 quater comma 2° della Legge 7/8/1990 nr. 241 e, a seguito della prescritta procedura di autotutela, l’annullamento dell’atto medesimo ai sensi degli artt. 21 octies e 21 nonies della legge medesima. Brindisi, 04 marzo 2007 Italia Nostra, Legambiente, WWF, Coldiretti-TerraNostra, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Circolo ACLI Brindisi, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente.
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