Avevamo ragione



RIGASSIFICATORE BRINDISI: AVEVAMO RAGIONE!
A seguito delle notizie diffuse stamani dai mezzi d'informazione, le nostre
associazioni hanno inviato al Presidente del Consiglio Romani Prodi, al
Ministro per lo Sviluppo Pier Luigi Bersani, al Ministro per l'Ambiente
Alfonso Pecoraro Scanio, il seguente telegramma:
«Nell'ambito inchiesta vicenda rigassificatore Brindisi, locale Autorità
Giudiziaria ha disposto per tangenti arresti perquisizioni avvisi di
garanzia nonché sequestro area destinata impianto. Quanto sta avvenendo
conferma nostre ripetute segnalazioni di irregolarità et pressante
richiesta immediata apertura di corretta procedura autotutela per ritiro
autorizzazione amministrativa in linea per altro decisione governativa 27
dicembre scorso»
La situazione venutasi a creare conferma le ragioni della lotta che da anni
conduciamo per liberare Brindisi da un impianto che avrebbe costituito un
gravissimo pericolo per l'incolumità dei cittadini e che avrebbe impedito
il nuovo sviluppo programmato dalle Amministrazioni locali anche per dare
serie risposte al grave problema della disoccupazione.
Il nostro impegno di sensibilizzazione e di vigilanza democratica
proseguirà senza soste fino a quando sulla spinosa vicenda non sarà fatta
piena giustizia, a prescindere dall'esito della inchiesta giudiziaria, per
decisione coerente e responsabile delle competenti autorità politico
amministrative.
Brindisi, 12 febbraio 2007

Italia Nostra, Legambiente, WWF, Coldiretti-TerraNostra, Fondazione "Dott.
Antonio Di Giulio", Fondazione "Prof. Franco Rubino", A.I.C.S., ARCI, Forum
ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Comitato per la Tutela
dell'Ambiente e della Salute del Cittadino Comitato cittadino "Mo' Basta!",
Comitato Brindisi Porta d'Oriente.