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"FONDI STRUTTURALI E BIODIVERSITA': FEDERPARCHI, LIPU E W" WF CHIEDONO ALLE REGIONI L'ADEGUAMENTO DEI LORO PROGRAMMI OPERATVI.
- Subject: "FONDI STRUTTURALI E BIODIVERSITA': FEDERPARCHI, LIPU E W" WF CHIEDONO ALLE REGIONI L'ADEGUAMENTO DEI LORO PROGRAMMI OPERATVI.
- From: "Franco Ferroni" <f.ferroni at wwf.it>
- Date: Wed, 24 Jan 2007 08:59:30 +0100
Federparchi, LIPU e WWF, in questi giorni hanno promosso un’iniziativa nei confronti delle Regioni, volta a sollecitare l’adeguamento dei documenti di programmazione dei fondi comunitari alle priorita’ ed indirizzi strategici ed operativi contenuti nel QSN in materia di biodiversita’. Le tre Associazioni, infatti, attribuiscono grande importanza a questo strumento d’indirizzo della politica regionale, comunitaria e nazionale, che ha validita’ per i prossimi sette anni. E’ noto che il Governo, riunitosi a Caserta, ha stabilito che il Quadro Strategico Nazionale, appena licenziato e inviato alla Commissione Europea, e’ l’unica norma di riferimento per lo sviluppo del Paese: sia il Governo sia gli enti locali dovranno misurarsi con questo strumento d’indirizzo, in modo da non parcellizzare gli interventi e studiare obiettivi diversi tra i vari enti. Federparchi, LIPU e WWF sottolineano l’importanza dell’inserimento della tutela della biodiversita’ all’interno del documento nazionale, che delinea le strategie per uno sviluppo economico territorialmente omogeneo. Specificatamente il paragrafo 5.1.1 offre importanti prospettive per rispondere efficacemente agli impegni internazionali e comunitari di salvaguardia della biodiversita’, evidenziando il ruolo dei Parchi naturali, delle Reti ecologiche, e d’altri Istituti per la tutela della Natura. Secondo Matteo Fusilli, presidente di Federparchi “questi sette anni saranno cruciali per i parchi naturali e per chi ci vive. Nei parchi si concentra la piu’ grande ricchezza biologica ed ecologica del Paese e sono necessari investimenti per garantirne il mantenimento e trasmetterle, integre, alle future generazioni. Investimenti che avrebbero anche la finalita’ di accrescere l'attrattiva dei territori, producendo così benessere per le comunita’ locali e contribuendo concretamente all’obiettivo europeo della convergenza tra Regioni e aree economicamente ricche e quelle svantaggiate, con redditi pro-capite inferiori alla media. Dichiara Fulco Pratesi, presidente del WWF Italia: “Gia’ dall’inverno del 2005 avevamo avviato un’interlocuzione con il Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e Coesione, preoccupati perche’ il “capitale naturale” del nostro Paese fosse considerato una risorsa da sfruttare economicamente senza preoccupazioni per le conseguenze del suo cattivo utilizzo e degli abusi illegali. E' stato grazie all’attuale Governo che le Associazioni hanno potuto ottenere che le Regioni abbiano la possibilita’ di investire risorse, comunitarie e nazionali, per garantire la difesa e la tutela alla biodiversita’”. Per Giuliano Tallone, presidente della LIPU: “Ora tocca alle Regioni prevedere, all’interno dei Programmi Operativi, obiettivi coerenti con le linee strategiche sulla biodiversita’ contenute nel QSN, che dovranno completare ed integrare quanto gia’ previsto nell’altro fondamentale documento di programmazione che e’ il Piano Nazionale di Sviluppo rurale, e relativi Piani regionali. E’ fondamentale, come giustamente sottolineato nel documento del Governo, che le istituzioni dialoghino e collaborino orizzontalmente (in primo luogo gli Assessorati regionali) e verticalmente (con, e tra, Province, Enti Parco, Comunita’ Montane eccetera) perche’ questo e’ inevitabile se si vuole arrestare e far regredire la perdita di biodiversita’ nel nostro Paese entro i prossimi sette anni” A beneficiare di questi investimenti saranno soprattutto i Parchi e Riserve naturali, la Rete Natura 2000 (la rete ecologica europea composta di Zone di Protezione Speciale e Siti d’Importanza Comunitaria), e le Reti Ecologiche, uno strumento di gestione del territorio innovativo, che alcune Regioni hanno gia’ progettato ed implementato. Ora l’attenzione delle Associazioni si concentra, in particolare, sulle Regioni del Mezzogiorno, beneficiare dei piu’ ingenti contributi comunitari (FESR, FSE) e nazionali (FAS), che detengono la dote piu’ consistente e meno parcellizzata d’aree d’alto valore ambientale ma che sono anche le piu’ deboli in termini di conoscenze e competenze, capacita’ progettuale e gestionale. Le Associazioni si faranno promotrici d’iniziative di supporto progettuale e trasferimento di conoscenze, per evitare errori che in passato hanno portato a risultati deludenti o, addirittura, alla perdita dei finanziamenti. martedì 23 gennaio 2007 Per comunicazioni e Informazioni UFFICIO PROGRAMMA CONSERVAZIONE ECOREGIONALE
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