Apello all'Europa



Alla        Commissione Europea

Segretariato Generale

Rue de la Loi, 200

B-1049 Bruxelles

                               BELGIO



Alla      Commissione Europea

              Direzione Generale Ambiente

Unità Giuridica ENV.A.2

B-1049 Bruxelles

                               BELGIO

                                                                                                            


Al            Ill.mo Presidente Vassilios Skouris


Corte Europea di Giustizia


Corte di Giustizia delle Comunità Europee


L – 2925               LUSSEMBURGO







Rigassificatore: Appello all’Europa



A Brindisi sta accadendo qualcosa di veramente assurdo. Il Governo
Italiano, il 27 dicembre scorso, ha pubblicamente annunciato con una nota
ufficiale la riapertura della conferenza dei servizi “per valutare in modo
pieno ed esaustivo tutti i profili ambientali” connessi alla realizzazione
del rigassificatore, un enorme impianto che dovrebbe sorgere nel porto a
ridosso della centro abitato ed in una zona dichiarata a rischio di
incidente rilevante per l’esistenza di numerosi e pericolosi insediamenti
industriali.

                Come opera preparatoria la società Brindisi LNG, versione
italiana della British Gas, sta realizzando una immensa colmata in uno
specchio d’acqua che il competente ufficio pubblico di controllo (ARPA
Puglia - Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) ha trovato
gravemente e pericolosamente inquinato. Per tale ragione la Regione Puglia
ha invitato la Società Brindisi LNG a sospendere immediatamente le attività
di cantiere interessando gli organi preposti a verificare la osservanza o
meno di  tale prescrizione.

                A fronte di tutto ciò e della radicale opposizione degli
enti locali, della Regione Puglia e delle popolazioni interessate, che
hanno ripetutamente espresso la loro protesta can massicce manifestazioni,
la società costruttrice sta portando a termine i lavori della colmata con
l’ostentato intento di iniziare la vera e propria costruzione dell’impianto.

Dal momento che il Governo Italiano ha motivato la decisione di riaprire
l’iter autorizzativo con la presa di posizione della Commissione Europea
che nel corso di recenti incontri ha ribadito “la necessità di una unica
procedura di VIA sull’impianto e sulle connesse opere portuali, non
ritenendo adeguato il procedimento autorizzativo definito dalla legge n.
340 del 2000”, facciamo allora APPELLO alle competenti autorità dell’Unione
Europea perché diano il loro autorevole contributo alla risoluzione
positiva di un problema che grava come un macigno sulla vita e sul futuro
di questo bistrattato territorio del nostro Paese. Brindisi attende che la
democrazia e la legalità abbiano ragione su interessi privati che sono in
aperto conflitto con la normativa italiana ed Europea, che calpestano le
scelte della nostra comunità e che sono chiaramente incompatibili con il
progetto di uno sviluppo economico a misura d’uomo voluto e deliberato
dalle Amministrazioni locali.

Brindisi, 16 gennaio 2007





Italia Nostra, Legambiente, WWF, Coldiretti–TerraNostra, Fondazione “Dott.
Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Forum
ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Comitato per la Tutela
dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’
Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente






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