Dopo CGIL



Intervento
RIGASSIFICATORE: NON C'E' LIMITE AL PEGGIO
OCCORRE UN IMMEDIATO INTERVENTO GOVERNATIVO

di Michele Di Schiena - Doretto Marinazzo - Giorgio Sciarra

Nessuna informazione ai cittadini che non hanno così avuto alcuna
opportunità di partecipazione ad un progetto che tocca interessi vitali del
territorio, nessun coinvolgimento degli organi collegiali democratici degli
Enti locali, trattative e procedure svoltesi nei meandri di alcuni
"Palazzi", nessuna propensione a far prevalere l'interesse generale sugli
interessi di privati, mancato espletamento della doverosa "Valutazione
d'Impatto Ambientale", vizi procedurali che non possono essere fatti valere
giudizialmente dalle rinnovate amministrazioni locali per scadenza dei
termini, apertura di un inchiesta penale tuttora in corso da parte della
locale Procura della Repubblica per l'accertamento di eventuali reati che
avrebbero potuto condizionare la procedura amministrativa: è questa la
carta d'identità dell'autorizzazione a sua tempo concessa dal governo
Berlusconi per la costruzione del rigassificatore a Brindisi.
Una carta d'identità che si "arricchisce" sempre più di inquietanti
connotati: campagne persuasive di cultura colonialistica da parte della LNG
- British Gas, inammissibili interferenze estere, pesanti pressioni di
poteri forti e, da ultimo per un apprezzabile intervento della Provincia di
Brindisi tramite l'ARPA, la scoperta del grave inquinamento della falda
acquifera nello specchio di mare sul quale la LNG sta tranquillamente,
senza alcun doveroso  controllo preventivo, realizzando la colmata, non
tenendo in alcun conto le proteste delle popolazioni interessate, le ferme
prese di posizione dell'amministrazioni locali e della Regione Puglia e
persino gli annunci ufficiali da parte dell'attuale Governo di imminenti
decisioni che dovrebbero essere prese tenendo nella dovuta considerazione
la peculiarità e la gravità del caso-Brindisi.
In questa situazione la realizzazione del rigassificatore nel nostro porto,
a ridosso della città e in una zona dichiarata ad alto rischio di incidente
industriale, sarebbe un atto di irresponsabilità che mortificherebbe le
ragioni della più elementare giustizia ed un gravissimo "vulnus" inferto
alla dignità non solo di Brindisi e della Regione Puglia ma anche
dell'intero Paese. Un attacco a diritti fondamentali con la mortificazione
delle autonomie locali costituzionalmente riconosciute e garantite dalla
nostra Costituzione.
Il segretario della CGIL Puglia Mimmo Pantaleo ha giustamente affermato
che, dopo la notizia dell'inquinamento rilevato dall'Arpa, la risposta da
Roma non può essere che una sola: LO STOP IMMEDIATO dei lavori preparatori
della colmata a mare e la riapertura del procedimento per giungere ad una
seria Valutazione d'Impatto Ambientale, una Valutazione - noi aggiungiamo -
da interpretare in modo appropriato e quindi estesa all'impatto sociale
tenendo in debito conto le scelte delle amministrazioni locali in ossequio
al mandato elettorale ottenuto nell'ultima consultazione amministrativa. E
la stessa cosa hanno chiesto i rappresentati nazionali di Legambiente i
quali hanno invitato il Governo a rivedere le decisioni prese dal
precedente Esecutivo per ritirare la concessa autorizzazione. C'è quanto
basta ed avanza perché il Governo intervenga immediatamente restituendo
serenità e futuro al nostro territorio.
Brindisi, 02 dicembre 2006

Michele Di Schiena - Doretto Marinazzo - Giorgio Sciarra